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Caos politico a Roma, i nuovi scenari "positivi" per lo Stadio della Roma

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 04-12-2014 - Ore 16:40

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Caos politico a Roma, i nuovi scenari

Alessandro Di Battista, esponente di spicco del Movimento 5 Stelle aveva chiesto ieri, l’azzeramento della giunta Marino:  “Marino è solo una foglia di fico in un sistema complesso gestito dai criminali. Senza che magari se ne sia reso conto. Questo non significa che Marino sia coinvolto. Quindi per incapacità non è degno di fare il sindaco a Roma gli incapaci sono colpevoli quanto i delinquenti – ha aggiunto il parlamentare – Credono di poter comandare e invece sono comandati“. Questo un sunto delle sue parole, che sono un po’ quelle che tutti gli esponenti dei vari partiti politici stanno rivolgendo al primo cittadino della capitale.

La situazione è molto confusa dopo la “Bomba” scoppiata l’altro ieri, con l’inchiesta della procura di Roma denominata “Mondo di Mezzoche ha scoperchiato il malaffare di Roma, con tanti arresti e moltissime persone indagate, come l’ex sindaco Alemanno ed altri esponenti del Pd, facenti parte della giunta del sindaco Marino, come il presidente dell’Assemblea capitolina, Mirko Coratti e l’assessore alla casa Daniele Ozzimo, e molti altri ancora, per loro ovviamente vale, fino a prova contraria, la presunzione d’innocenza, ma tant’è che la situazione allo stato attuale è questa. Siamo solo all’inizio di questa devastante inchiesta della procura di Roma, ma il clima politico nella capitale è molto pesante, gli scenari e gli sviluppi potrebbero cambiare da un momento all’altro con il Sindaco Ignazio Marino che sembrerebbe fortemente in bilico, ma è realmente così? E la nuova tangentopoli “Bipartisan” in “salsa amatricianain qualche modo potrà interessare anche il progetto del nuovo stadio della AS Roma? In una prima analisi potrebbe dirsi di si, ma poi, pensandoci bene, ed analizzando a fondo i vari scenari, probabilmente è vero il contrario; proviamo a spiegarne i motivi..

Andiamo per ordine: ieri sera, il premier Matteo Renzi ha commissariato il PD romano nominando Matteo Orfini che guiderà il partito capitolino in questa fase complicata, Orfini che subito dopo ha commentato dicendo “Una vicenda agghiacciante, il partito a Roma va rifondato e ricostruito su basi nuove” Su queste dichiarazioni si fonda la realtà di quanto accaduto al primo partito della capitale, che in questa fase del governo capitolino garantisce 19 consiglieri comunali e quindi la maggioranza al sindaco Marino, unico e vero sponsor dello stadio voluto fermamente dal presidente della Roma James Pallotta, infatti come rivelava pochi giorni fa in un post su Facebook, il consigliere del Movimento cinque stelle Marcello De Vito: “Il Pd si dice favorevole allo stadio della Roma. Ebbene, se è così, vista l'urgenza di approvazione della delibera di cui parla sempre il Sindaco Marino, come mai la maggioranza consiliare Pd calendarizza, rispetto al consiglio comunale precedente, due delibere urbanistiche (le numero 121 e 127) mettendole proprio davanti a quella dello stadio?”. Poi continua: “Perché il Pd in Aula blocca e rallenta pesantemente la volontà espressa dal Sindaco e dalla giunta? Come mai non la mettono al 1° posto, come fatto per tante delibere, per esempio il bilancio di assestamento?”. Dietro al rinvio c'è anche chi ha il sospetto di uno braccio di ferro politico. Non un muro da parte dell'opposizione che, visto il consenso che creerebbe far scivolare senza problemi l'operazione dello stadio, ha tutto l'interesse a ostacolarlo. Ma un fuoco amico…Il fuoco del Pd che con il suo sindaco, non è una novità, è stato spesso ai ferri corti. Del resto la delibera era  approdata in Aula Giulio Cesare quasi un mese fa e nessuno sembrava intenzionato a forzare i tempi, a differenza degli annunci. “Non siamo presi da nessuna ansia, stiamo lavorando bene e faremo la delibera sullo stadio in pochi giorni” disse all'Agenzia Dire il nuovo capogruppo del Partito democratico e coordinatore della maggioranza in Assemblea capitolina, Fabrizio Panecaldo, "C'è uno schema molto chiaro, gli amministratori governano per tutti” aggiunse Panecaldo. Sullo stesso tema si era espresso anche Dario Nanni presidente commissione Lavori Pubblici del Campidoglio che al Gr di Tele Radio Stereo aveva affermato: “Ci sono anche altre proposte di delibera e bisogna rispettare l'elenco (….) nelle prossime sedute del consiglio comunale parleremo dello stadio della Roma ed entro il mese i cittadini romani sapranno tutto su questa vicenda”. Si ma quando? Si chiedono in molti, specialmente i tifosi che hanno la Roma in fondo al cuore, ma anche il management di AS Roma con il presidente Pallotta in testa. Certamente il sindaco Marino, almeno in questa prima fase, avrà altro a cui pensare, ma certamente le dichiarazioni appena resa sono di buon auspicio: “Sono un sindaco marziano che non si siede a quei tavoli, anzi nemmeno li conosce. L'unica possibilità per continuare con quel metodo era togliermi di mezzo. E questo mi da più forza per andare avanti in una città che amo e che è la capitale del mio Paese” Ecco, queste ci sembrano parole di chi si è appena tolto un peso; un fardello legato al fatto che troppo spesso, almeno in questi 19 mesi da sindaco, il medico genovese abbia, in qualche modo, subito non pochi “pressioni ”di tipo politico, metodo fuori dal suo modo di agire e di vedere, in prospettiva, il futuro e la governabilità della capitale d’Italia. Questo potrebbe essere un vantaggio anche sul tema dello stadio della Roma, crediamo, anzi ne siamo convinti che d’ora in poi, il Sindaco, abbia più spazi di manovra ed una forza politica superiore a quella che ha contraddistinto il suo primo periodo da sindaco.

Nel frattempo la macchina dell’amministrazione capitolina risulta essere sostanzialmente paralizzata.  Senza il presidente dell’assemblea, il democratico Mirko Coratti, finito sotto inchiesta, l’aula è bloccata; sarà compito della maggioranza di  trovare un valido sostituto; Fabrizio Panecaldo, capogruppo Pd, dichiara al Messaggero, che spera di chiudere la questione “entro la settimana”: si fanno i nomi di  Gianni Paris o di Alfredo Ferrari per i democratici, ma anche di Valeria Baglio e di Giulia Tempesta; per Sel, si potrebbe puntare su Gemma Azuni. Ma il Sindaco Marino non sta con le mani in mano, in questa fase così delicata, quindi in Campidoglio arriveranno novità,  il sindaco vuole ripulirlo da tutti i manager coinvolti nell’inchiesta e “procederà ad una serie di aggiustamenti, spostando dirigenti e sostituendoli, ove occorre, con altre figure, senza escludere un totale azzeramento dei vertici dell’amministrazione”.  I Tempi? Non saranno lunghissimi, Lo Stadio rimane in settima posizione e all'apertura dei lavori dell'Aula Giulio Cesare prima ci saranno altri sette provvedimenti, cinque dei quali urbanistici.

Una delibera come le altre quindi, con un piccolo sottile ma fondamentale particolare, ovvero che la delibera sullo stadio come le altre non è; prima di tutto perché il rispetto dei tempi, spesso una vera e propria corsa contro il tempo, sono stati fin dall'inizio una variabile centrale nell'iter che ha caratterizzato le prime fasi dell'opera. Lo impone la legge sugli Stadi, in secondo luogo perché attorno alla riuscita, anche in termini di efficienza, dell'operazione sullo Stadio della Roma si gioca una partita politica molto importante e decisiva per il Sindaco Marino, fin troppo sovraesposto in termini mediatici, da quando, eravamo a Marzo 2014, fu presentato il progetto, in Campidoglio insieme a James Pallotta.

In questo progetto, così centrale per la città di Roma, gireranno investimenti e capitali per centinaia di milioni di euro, con ingenti somme in arrivo dall’altra parte dell’oceano, con molti posti di lavoro a rischio se l’opera dovesse rimanere incompiuta, e questo sinceramente non può e non dovrà capitare ad una città che mira ad essere una capitale europea a tutti i livelli; discorso che vale anche per l’AS Roma, che, senza il proprio stadio di proprietà, difficilmente potrà competere ai livelli di eccellenza degli altri “Top Club”.

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bruno 04/12/2014 - Ore 19:19

Purtroppo fanno entrare la politica e il suo gioco in qualsiasi cosa. Per interessi di parte sarebbero capaci di mandare all'allaria qualsiasi progetto, si lamentano della mancanza di investitori stranieri in Italia? Questo è il principale motivo oltre ad altri. Attenzione che non voterà più nessuno...

PRIORI GIACARLO 04/12/2014 - Ore 18:11

MI SEMBRA ASSURDO, CHE UN'OPERA COME QUESTA VENISSE, INCOMPIUTA...SI STA PARLANDO TANTO DI CREARE LAVORO, E POI SI BOCCIA, PER UNA SFIDA, MA FIOSA PER QUELLO CHE SI SENTE, E SI VEDE. POI DEVE INTERVENIRE L'ORGANO PREPOSTO CONI DEVE INTERVENIRE..ANCHE IN VISTA DEI GIOCHI OLIMPICI..SE VUOLE CHE ROMA VINCA LA CONCORENZA...UN SALUTO E FORZA ROMA.

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