Juve batte Roma 3-0. Non solo sul campo. Ecco i motivi
La Roma a Torino aveva perso ancora prima di scendere sul terreno di gioco dello “Juventus Stadium”. I motivi? Facili da spiegare:
STORIA: Il peso della maglia, sembrerà un discorso retorico, ma nei big match questo fattore ancora conta. La Juventus sa perfettamente come comportarsi in ogni situazione di gioco, proprio perché i giocatori che compongono la rosa dei bianconeri, sono stati educati a fare le cose giuste al momento giusto, e questo vale specialmente per le gare del campionato italiano. In Europa è diverso, infatti in Champions la Juve, si ritrova a giocare match importanti con squadre che per tradizione hanno lo stesso potere e lo stesso peso di maglia, ecco spiegato il perchè i bianconeri hanno vinto relativamente poco, 2 coppe (una vinta ai rigori allo Stadio Olimpico, ed una alzando la coppa...sappiamo tutti in che modo).
Come giustamente sottolineava De Sanctis ieri nel post gara (ricordiamo che il buon Morgan nella Juve c’ha giocato) la Vecchia Signora oltre ad essere fortissima è anche “favorita dal sistema”. Lo stesso sistema che nel 2006 ha fatto in modo che la gloriosa squadra di Torino non fosse radiata, dandogli la possibilità di ripartire dalla Serie B e di ritornare in auge dopo un periodo relativamente breve. Lo stesso sistema che ha permesso nel peggior momento della stagione in corso, di non fargli perdere o pareggiare partite come quella con il Chievo ed il derby contro il Torino. Il sistema che invece, ha “tagliato le gambe” alla Roma, nel suo periodo di poca lucidità, vedi Torino ed il rigore di Pjanic, oltre a Bergamo con l’Atalanta e nella gara in casa con il Sassuolo. Punti indispensabili per accorciare il distacco con i bianconeri e presentarsi a Torino, non con -5 ma con una classifica diversa, che avrebbe permesso a Garcia di affrontare il match, in maniera diversa dal punto di vista tattico.
LATO ECONOMICO: Come sottolineato ieri dal giornalista economico Vulpis, dalle pagine di Sporteconomy, in termini di ricavi televisivi, la parte spettante alla Juventus è di circa 164 milioni di euro, mentre alla Roma, ogni anno entrano “solamente” 66 milioni. Questo si traduce in un gap tra le due squadre di circa 98 milioni, non proprio “bruscolini”. A ciò si aggiunga che la Juventus può contare su entrate relative alla parte commerciale di circa 58 milioni, contro i 26 della Roma, e come spiegava Vulpis, la “forbice” tra i due club, leggendo solamente questa voce “commerciale” è data dallo sfruttamento massimo del proprio stadio di proprietà. Argomento stadio molto a cuore dei tifosi romanisti che da circa 30 anni ( è dai tempi del presidente Viola che si parla della realizzazione uno stadio di proprietà alla Roma). Discussioni spinose e molto attuali nella capitale, dove ad oggi, nonostante numerosi proclami, la prima pietra del nuovo stadio è ancora un miraggio. Ricordiamo che, nel caso dello “Juventus Stadium” ci sono volti oltre 10 anni, e che il management che gettò le basi per la costruzione della nuova casa bianconera, era composto dai vari Giraudo, Bettega e Moggi…
C’è da dire altresì, che la Juventus, vincendo e dominando negli ultimi anni (in Italia) anche attraverso le prestazioni di grandi manager del marketing (su tutti Romy Gai) ha saputo costruirsi una credibilità unica nel suo genere. Cosa che alla Roma è ancora tutta da realizzare.
Altro elemento da sottolineare, e forse il più importante, è che la Roma, almeno da 3 anni a questa parte, ha tra i propri soci una banca, e non una banca qualsiasi, ma la 6a banca più importante d’Europa, UNICREDIT, un vero colosso finanziario e di potere. Ebbene in questi 3 anni, almeno personalmente, non ho mai visto una presa di posizione a favore della Roma da parte di uno dei manager di piazza Cordusio, anzi..sono state più le polemiche e gli interventi “sfavorevoli” che quelli PRO, veri e propri autogol con interventi di comunicazione fuori tempo e decontestualizzati (vedi trattativa con i partner cinesi). Hanno prevalso più le guerre intestine con i manager Pallottiani, che interventi mirati e lobbistici a favore dei colori giallorossi. Per la Banca, la Roma era ed è un problema da risolvere, e mai è stata un' opportunità (anche di Marketing), sottolineando che Unicredit è sponsor della Champions League..il che è tutto dire..( ricordiamo che la Juventus ha come “main sponors”di maglia la JEEP, gruppo Chrysler, quindi FIAT – alla faccia delle regole del Fair play di Platini).
MEDIA: La notizia dell’ingresso nel “Board di Sky” di John Elkan (Presidente della Fiat) che affiancherà Rupert Murdoch e i suoi figli, proprio nella “Casa Madre” della “News Corp” era stata anticipata dal giornale di famiglia a maggio del 2013. Una news questa, che stranamente ha avuto poca attenzione dei media nazionali, che hanno preferito più porre la loro attenzione sugli intrecci della Lega calcio, proprio per la spartizione dei diritti televisivi per le prossime stagioni. Nel calcio Italiano, storicamente l’apporto dei media ha sempre fatto la differenza, le partite non si vincono solamente in campo, ma spesso anche in TV, dove si giocano dei match spesso “border line” ( ricordate le telefonate di Moggi a Biscardi?) – Le pressioni negative di radio, Tv e giornali, spesso sono stati l’ago della bilancia per le successive vittorie in campo. Su questo fronte la Juventus ha pareggiato il gap con il Milan, il cui proprietario è padrone della concorrente di SKY, Mediaset. Motivo per il quale negli ultimi 20 anni gli scudetti sono stati spesso decisi negli studi televisivi, e tranne la parentesi dell’Inter (che ha vinto i suoi scudetti, proprio quando la Juventus aveva altri problemi) ai danni di una Roma, piegata economicamente dalla fine del periodo di presidenza della famiglia Sensi.
Anche sull’argomento relativo ai media, Roma vive una caratteristica singolare, forse unica con la stampa e le radio (importantissime nella capitale) spesso schierate contro la Roma. Nulla di nuovo sotto al sole visto che basta tornare ai tempi del presidente Sensi che disse: “ah se avessi avuto una grande stampa romana”. Situazione peggiorata con la squadra in mano al presidente James Pallotta. I motivi? Inspiegabili ai più..e non parliamo di critica, anche severa, ma di un atteggiamento contrario a prescindere, con opinionisti super pagati, alcuni dei quali coinvolti nello scandalo di calciopoli del 2006. Opinion Leader che fanno il buono e cattivo tempo nell’etere romano, insomma delle “serpi in seno”. E noi romani..che abbocchiamo come se nulla fosse..a Torino non potrebbe mai capitare una cosa del genere.
Eccovi spiegato il 3 a 0 di Torino! Non solo dentro ma, prima ancora, maturato negli anni, fuori dal campo.
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