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LIVE - Spalletti in conferenza stampa: "Pubalgia per Vermaelen. Il Torino gioca un buon calcio, servirà una Roma forte" (VIDEO)

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 24-09-2016 - Ore 12:35

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LIVE - Spalletti in conferenza stampa:

Alla vigilia del match contro il Torino, in programma domani alle 12.30, Luciano Spalletti parla in conferenza stampa. Queste le dichiarazioni del mister giallorosso:

Questo il bolletino medico giallorosso: "La situazione è un po’ la stessa delle ultime settimane, Vermaelen fermo e poi tutti a disposizione. Su Thomas non dobbiamo mettere paletti, dobbiamo valutare con più calma quello che è il suo recupero, ogni volta che proviamo e alziamo l’asticella torniamo un po’ indietro".

Quanto è cambiato il Torino con Mihajlovic? Cosa pensa di lui? 

"Quando si parla del Torino a me crea sempre un rispetto speciale, da innamorato di questo sport e da innamorato del calcio. Le imprese del Grande Torino hanno un significato unico, di conseguenza mi sembra sempre che ci sia la supervisione di quella grande squadra su quello che fanno i calciatori. Per noi sarà una partita difficile, Sinisa è sicuramente uno che riveste bene il ruolo di allenatore del Torino. E’ una persona di assoluto carattere, ci sarà da lottare forte in questa partita qui. A noi però serve dar seguito quelle che sono state le ultime prestazioni e tentare di vincere questa partita. Il Torino gioca un buon calcio, ha buoni calciatori, servirà una Roma forte".

La Roma ha giocato con 8 giocatori dal 1990 in poi, più di Juventus e Napoli…

"Noi dobbiamo mettere dei paletti, dobbiamo evidenziare quello che deve essere il futuro, dobbiamo lavorare per il futuro. Nella composizione della rosa da parte della Roma c’è stata anche questa intenzione qui, dare un seguito. Mi sembra una scelta giusta per quanto fatto e quanto visto. Questi calciatori possono dare un seguito a una Roma forte".

Ritrovate Castan… 

"Il fatto che sarà titolare la dice lunga su quella che è la forza del calciatore. Mi fa enorme piacere ritrovarlo, anche se da avversario. E’ un calciatore della Roma ancora. Mi fa piacere che ha trovato un grande club dove giocare con continuità. Darà qualcosa in più perché vuole dimostrare il suo valore. Ho dovuto affrontare il suo trasferimento con grande dispiacere. Ha fatto vedere che ci si può fidare di lui, mi riempie di gioia il fatto di vederlo titolare. Per la qualità del ragazzo e della persona".

Per Vermaelen ci può essere un problema di pubalgia?

"Sì, è quello. Ma quando si parla di pubalgia bisogna dire che ci sono svariati tipi. Ci sono infiammazioni che sono guarite in 15 giorni, quelle che vanno gestite sul lungo periodo, quelle che ti costringono a fermarti assolutamente. Quando si dice pubalgia non c’è una tempistica o un periodo esatto. E’ una pubalgia".

 Che regalo faresti a Totti? Sarai tra gli invitati alla sua festa di compleanno? 

"Sì, mi ha invitato, penso di andarlo a salutare. Poi non voglio rovinare il resto della festa, saluto e poi vado via (ride, ndr). Quando mi vedranno entrare sarò non gradito dal resto del gruppo. Il regalo glielo faccio, ma quello della macchina del tempo rispecchia il mio pensiero. Se te lo dico non è più un regalo".

Totti sembra più tranquillo, si fida più di lei. E’ così? Le cose vanno meglio? 

"Per me sono sempre andate in questa maniera. Lui è uno dei calciatori della rosa della Roma, può giocare dall’inizio, può entrare, può uscire. Ha qualità, attualmente è perfetto. Viene, si allena, è dentro il gruppo, spesso fa riferimenti al collettivo, alla squadra, al gioco di squadra, a dare un contributo per la squadra, è quello che volevo, si va avanti insieme".

La Roma non ha mai vinto in trasferta, è una casualità? 

"Non è che siamo una squadra senza personalità, a volte cala questo fattore, questa caratteristica, ci sono dei momenti dove la palla viaggia meglio e ci prendiamo delle responsabilità, ci sono altri momenti dove ci viene un po’ di timore. Per me è una casualità, siamo sulla strada giusta e non dobbiamo tornare indietro".

La scelta di tenere Salah più alto non potrebbe creare problemi a Florenzi?

"Bisogna un po' vedere quello che si possa ritenere un vantaggio o una difficoltà. Se Salah partisse un po' più centrale e 10 metri più alto, la strada per fare l'1 contro 1 con il difensore centrale è una strada molto più corta, se partisse dal raddoppio sul terzino la strada, appunto, si raddoppia. Poi c'è da valutare Florenzi, se lasciato solo a difendere, se il terzino avversario spinge, lui ha già delle caratteristiche che per fare il difensore-terzino un po' stridono e bisogna valutare delle soluzioni a seconda delle situazioni. Deve sbrogliarsela da solo, se c'è sempre bisogno del resto della squadra, si pò giocare tutti, delle volte devi cavartela da solo".

Qual è la sua posizione sul no alle Olimpiadi?

"L’abbiamo già detto. Mi rimane difficile poter dire di più, non conosco le cose in profondità. Era un’occasione da sfruttare e bisogna trovare delle soluzioni per sfruttarla. Era un’occasione per la Nazione intera, non solo per Roma. Io vedo la gioia degli altri quando rinunciamo. Porta sicuramente sviluppo, dà gioia a degli sportivi che meritano quel palcoscenico la, dà la possibilità di trovare posti di lavoro, però lo dico con una certa superficialità, i conti in profondità non li so".

Domani può essere rilanciato Juan Jesus?

"Secondo me Jesus è uno dei calciatori della rosa di cui ci si può fidare. Ha sbagliato in qualche azione e qualche giocata, però aveva un problema e io gli ho chiesto di giocare, avevamo delle difficoltà in quel ruolo lì, serviva uno in più sulla linea difensiva. Domani non so chi farò giocare, però andare a mettere mano nella linea difensiva ora mi sembra un azzardo. Penso che i titolari rimarranno Manolas e Fazio, però Jesus può giocare a sinistra, può giocare centrale, sa fare bene l’uno contro uno in difesa, è forte di testa, ha commesso degli errori, ma li commettono tutti. Abbiamo 23 giocatori per fortuna, non 11 titolari e 12 misteri, abbiamo 23 titolari".

Dzeko può fare 20 gol in campionato? 

"Secondo me sì, secondo me ci arriva, ma non è la soluzione della Roma se Dzeko fa 20 gol. Contano altre cose, come la partecipazione alla squadra, voglio che Dzeko sia dentro al nostro progetto, dentro alle nostre intenzioni, ci dà soluzioni in più. Va bene quella dell’anno scorso, ma se riusciamo a farla con la fisicità è ancora meglio. E quella dell’anno scorso era perfetta. I gol sono un dato che serve ad evidenziare quello più visibile, quello più eclatante, quello che dà subito il voto e il commento al voto. Ma se non c’è un lavoro di squadra il gol è fine a sé stesso. E’ la squadra, il gruppo, il comportamento, il sacrificio, il modo di ragionare, l’essere tutti disponibili, tutti in zona palla, tutti a fare densità in una zona del campo per far riconquistare palla ai compagni, visto che che copre uno spazio dove i restanti compagni hanno meno tragitto da fare e la riconquistano. Un calciatore che prende e fa la rincorsa dal limite dell'area avversaria non lo vede nessuno ma copre uno spazio dove i restanti compagni di squadra hanno meno tragitto da fare. Se uno rimanesse su, userebbe più energia per gli scatti, ma magari l'azione precedente si prende gol perché non ha coperta, ha il 100% dei passaggi positivi quando si fanno gli score che accompagnano le performances, ah oggi l'ho detto bene mi ha detto culo (ride). Se si toccano due palloni sono pochi, bisogna anche sbagliarne alcuni".

 

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