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La Roma vince ed aggancia la Juve in vetta

condividi su facebook condividi su twitter Di: Massimo De Caridi 30-10-2014 - Ore 12:26

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La Roma vince ed aggancia la Juve in vetta

La Roma batte 2-0 il Cesena e raggiunge la Juventus in vetta alla classifica. La vittoria dei giallorossi era l’unico risultato possibile come aveva detto mister Garcia alla vigilia, nessuno però si aspettava la sconfitta della Juventus a Genova contro i rossoblu. L’aggancio arriva allo scadere della partita dei bianconeri quando all’Olimpico i giallorossi avevano già terminato la loro gara e stavano festeggiando il ritorno al successo con i propri tifosi. All’improvviso, si diffonde la notizia del gol del Genoa: prima l’attesa e poi il boato dello stadio a sigillare un mercoledì da leoni per la Roma. Prima della partita, l’atmosfera era surreale e si sono ricordati padre e figlio scomparsi una settimana fa dopo l’incontro di Champions League tra la Roma ed il Bayern Monaco. Allo stadio erano presenti la moglie Luana e la piccola di 3 anni, che hanno ricevuto i fiori da Morgan De Sanctis e gli applausi prolungati commossi di tutta la gente presente all’Olimpico. I giallorossi sono usciti dagli spogliatoi senza la solita musica di accompagnamento proprio in omaggio alle 2 persone scomparse. La gara è cominciata con la Roma vogliosa di farne un sol boccone e con il solito Gervinho che si portava a spasso tutta la retroguardia cesenate. Al 6’, splendido passaggio filtrante di Torosidis, che pesca nel corridoio proprio l’ivoriano, il quale mette in mezzo un pallone delizioso per Destro, che a porta vuota segna il gol del vantaggio romanista. Una rete sulla carta facilissima ma in realtà si vede sia la mano di Garcia, che quei movimenti li fa provare tante volte ai propri giocatori, sia quella di Gervinho che è molto bravo a buttarsi nello spazio, sia di Destro, che finta di andare sul primo palo e poi va sul secondo, trovandosi libero di segnare a porta vuota. Quarto match da titolare per il centravanti ascolano e quarta marcatura. La Roma ha il suo bomber e quando si dice che manca quello che risolve le partite, bisognerebbe dare più credito all’ex attaccante del Siena. Da quel momento, i romanisti controllano l’incontro senza soffrire ma faticando sin troppo a trovare la rete del raddoppio. Molti tifosi giallorossi avranno ripensato alla gara dello scorso anno contro il Sassuolo e quando, nella ripresa, Hugo Almeida ha lisciato un colpo di testa a pochi passi dalla porta difesa per l’occasione da Skorupski, il brivido sulla schiena è venuto a tutti. La differenza con la passata stagione, però, si chiama Seydou Keita. Il professore, così ribattezzato nella Capitale, impartisce lezioni di calcio e dà tranquillità alla squadra nei momenti di difficoltà. Mister Garcia ha voluto fare un po’ di turnover in questo turno infrasettimanale ed in vista dell’incontro contro il Napoli al San Paolo: fuori De Sanctis e dentro Skorupski per far sentire all’estremo difensore polacco il prato dell’Olimpico in questa stagione. Davanti a lui, Torosidis e Cole sulle fasce con Manolas ed Astori al centro. Il capitano della nazionale greca ha dato il solito contributo in quanto a dinamismo e ha anche spinto molto soprattutto nel primo tempo, andando vicino alla rete una volta e quindi facendo partire l’azione che ha portato al vantaggio. L’ex esterno del Chelsea non aveva di fronte avversari temibilissimi ma la sua prova non è stata totalmente convincente neanche questa volta. I 2 centrali hanno giocato molto bene e senza sbavature, peccato che l’ex cagliaritano sia dovuto uscire a metà ripresa per un risentimento al polpaccio sinistro. Da valutare le sue condizioni ma c’è il rischio che possa rimanere fuori altri 20 giorni. Un vero peccato per un giocatore che stava trovando finalmente un po’ di continuità. A centrocampo, Pjanic si è ripreso il suo posto fornendo una partita sufficiente ma lontana dai suoi standard migliori, De Rossi è in convalescenza e ha siglato la rete della sicurezza, scacciando le critiche piovutegli addosso per le 2 precedenti prestazioni post infortunio. Il ritorno in campo di Keita è coinciso col ritorno ad una vittoria tranquilla, poco altro c’è da aggiungere su un giocatore che sembra venuto da un’altra galassia. Il trio d’attacco era composto dal quasi sempre presente Gervinho, da Destro e da Iturbe. Il primo ha fornito l’assist, il secondo ha segnato, per l’argentino, invece, tanta applicazione e voglia di mettersi in mostra ma dovrebbe giocare di più per rendere al meglio. Turno di riposo per capitan Totti, che non è nel momento di forma migliore ed era giusto concedere spazio a Destro anche in vista della trasferta a Napoli, che si preannuncia complicatissima non solo per ciò che accadrà in campo. Uno che quando entra dà sempre il massimo e che non ha bisogno di entrare in partita è Florenzi. L’ex centrocampista del Crotone è un motorino perpetuo e pochi minuti dopo esser entrato, si libera di 2 uomini e fa partire un tiro da 25 metri che impegna moltissimo Agliardi, che devia in calcio d’angolo. L’ultimo cambio è stato quello tra De Rossi, autore del gol scacciapensieri, sia per lui che per la squadra e Nainggolan, che ha finalmente potuto rifiatare. Il ninja, ormai, è l’idolo della curva sud ed uno pochi giocatori ad avere un coro personalizzato. E’ arrivato a Roma meno di un anno fa ma ha già conquistato tutti per la sua tenacia e perché non molla mai. Proprio il centrocampista belga e Rudi Garcia a fine partita sono stati protagonisti di un siparietto molto divertente: il numero 4 romanista ha svelato al tecnico francese che il Genoa aveva segnato contro la Juventus e quando è apparso il risultato sul maxischermo, Nainggolan ha spinto festante il mister e Garcia lo ha ricambiato con una simpatica “linguaccia”. Il clima è quello giusto, nonostante qualche mugugno durante il match ma nulla era perduto dopo il pareggio a Marassi con la Sampdoria, nulla si è vinto dopo la vittoria col Cesena e la sconfitta della Juventus. Mancano 29 incontri e l’importante sarà “mantenere la testa fredda”, come ha detto Ljajic in un’intervista.

Fonte: Massimo De Caridi

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