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MOGGI al veleno: "Destro? Per fortuna non è andata come con Nakata. De Rossi? Manesco"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 19-04-2014 - Ore 17:26

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MOGGI al veleno:

Da Roma, Rudi Garcia alza la voce a nome di tutti per la conferma della pesante squalifica di Mattia Destro mediante l'utilizzo della prova televisiva - anzi della "moviola", come arringa il tecnico giallorosso - ed allora Luciano Moggi prende carta e penna per ricordare qualcosa al francese, che alcune cose del passato italico certamente non può conoscerle.

Ci pensa dunque l'ex dg della Juventus, a commentare la vicenda dal punto di vista bianconero sulle pagine di Libero: "La settimana di Pasqua ha regalato una merce rara al calcio italiano: la coerenza. La sentenza sull’appello della Roma contro la squalifica di Destro è stata netta: ricorso rigettato, confermata l’interpretazione del giudice sportivo. Resta dunque la punizione giusta - tre turni - per il pugno ingiustificato e ingiustificabile dell’attaccante al cagliaritano Astori. Cassate sul nascere tutte le polemiche sul presunto utilizzo della moviola, dentro o fuori dal campo, ma una sola verità incontrovertibile: un pugno è un pugno. E non è ammesso su un campo da calcio".

Moggi va all'attacco a testa bassa: "Non c’era ragione per sconfessare la prova tv togliendo ogni fondamento a un’istituzione nata e consolidatasi tra mille difficoltà: condannare i gesti inopportuni ma sempre più frequenti sul campo è importante per il bene del nostro calcio. E per i nostri calciatori, da Mexes De Rossi giusto per citare i più maneschi, che si concedono sempre più spesso questi colpi di testa non degni di professionisti del pallone. Non serve il codice etico di Prandelli per censurare questi comportamenti, basta una giustizia sportiva attenta e puntuale".

Parte poi l'excursus storico moggiano, ovviamente al veleno: "Eppure in passato le regole erano state modificate proprio per andare incontro alle 'necessità' dei giallorossi: come avvenne nel 2001 con il regolamento degli extracomunitari. Il giapponese Nakata fu tesserato a pochi giorni dallo scontro diretto con la Juventus e lo Scudetto prese la via della Capitale. Non è stata così fortunata la Juve nel 2006 quando proprio la prova televisiva le tolse Ibrahimovic per tre giornate, compresa la sfida decisiva per il titolo con il Milan. Ma quella squadra era troppo forte e vinse ugualmente contro i rossoneri e nella corsa allo Scudetto...".

"Proprio come quella di oggi che domina il campionato quasi senza rivali, dall’alto di una superiorità schiacciante. Non si capisce allora tutto il clamore suscitato dalla sentenza negli ambienti romani. O meglio, è facile capire l’interesse della politica per una polemica che può portare voti facili facili in tempi di elezioni. Ma la vera domanda resta un’altra: i giallorossi non penseranno mica di poter vincere davvero lo Scudetto rimontando otto punti negli ultimi cinque turni?" conclude lo scoppiettante Moggi.

Fonte: goal.com

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Paolo 22/04/2014 - Ore 22:34

Lo scandalo vero è che a questo "signore" ancora lo fanno parlare di calcio...di etica, di morale... bah

Gerry 19/04/2014 - Ore 23:48

Chi è stato condannato dovrebbe stare zitto e non dare giudizi sugli altri e sulla regolarità del campionato che è stato dimostrato che era un maestro nell'acchittarlo. Ma chi gli da ancora la facoltà di esprimere giudizi?

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