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ACCIARI (esperto marketing): "Sono curioso di vedere come crescerà il marchio Roma"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 25-10-2013 - Ore 18:45

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ACCIARI (esperto marketing):

Sponsor in fuga, eppur nel calcio italiano qualcosa sembra comincia a muoversi. L’ultimo ‘colpò lo mette a segno la Juventus che chiude con l’Adidas un maxicontratto di sponsorizzazione tecnica da 190 milioni in sei anni. «È un bell’attestato di forza e considerazione ma non è ancora un segnale di ripresa della salute commerciale» commenta Alberto Acciari, presidente della Acciari Consulting, società di consulenza nata nel 1996 e specializzata in ‘marketing communication’, docente di Marketing sportivo alla Cattolica di Milano e all’Università di Roma ‘Foro Italicò. «Il calo dei consumi non permette la ripresa della spesa in pubblicità. Dal 2008 al 2012 la spesa in comunicazione ha perso più di un quarto del suo valore. Il mercato soffre e questo è ancora un segnale di crisi».

 

Eppure Juve e Inter, con l’operazione Thohir, sembrano dare segnali nuovi. «Moratti ha capito di dover fare un passo indietro – spiega Acciari – perchè la sua motivazione è di aprire il brand nerazzurro a una dimensione più internazionale che lui non è capace di fare». Ed è sulla dimensione del brand che si misura il ‘valorè di un club. L’accorso di sponsorizzazione tecnica Juve-Adidas «è l’attestazione che anche le squadre italiane, almeno le grandi, sono a livelli mondiali. Altrimenti non li fai circa 20 milioni.

 

È un dato importante, adesso vedremo la Roma. Sono curioso – insiste Acciari – di vedere se Pallotta sarà capace di fare crescere il marchio giallorosso nel mondo. Non era un caso che la sponsorizzazione Wind valesse sei milioni e la Pirelli per l’Inter ne valga dieci». Oltre che della Juve l’Adidas è lo sponsor storico anche del Milan, i rossoneri prendono circa la stessa cifra. Più basso l’accordo dell’Inter con la Nike, i nerazzurri prendono circa 18 milioni di euro dallo sponsor. Il Napoli invece ha un accordo storico con la Macron, 7 milioni di euro all’anno per i partenopei. La Roma invece non ha quest’anno sponsor tecnico dopo la rottura con la Kappa, dall’anno prossimo avrà la Nike per circa 8 milioni di euro a stagione.

 

A livelli di sponsor le grandi big europee come Real Madrid e Barcellona, Manchester United e City e Bayern Monaco sono ancora lontani anni luce. Dopo il boom del 2012 (+10%, il dato più elevato dagli anni Novanta) c’è stato il tonfo del 2013 (-18%). E il trend non è cambiato di molto anche in questa stagione, visto dopo l’accordo di fine agosto del Catania con la Fiorucci ormai con la maglia senza marchi sono rimaste soltanto le due squadre romane. I giallorossi, dopo la scadenza del contratto con Wind e la ‘rotturà con le Robe di Kappa, in attesa della Nike, gioca con una maglietta ‘autoprodottà con la scritta ‘Roma cares’.

 

Il grosso del monte-sponsor si concentra sulle big: l’Inter targata Pirelli (ma con l’arrivo dei nuovi soci indonesiani è facile immaginare l’arrivo di importanti new entry), Juve (Jeep), Milan (Fly Emirates) e Napoli (Lete-Msc). Nell’ultimo campionato l’80% dei ricavi viene dalla metà dei 20 club di Serie A. Soltanto la Spagna in crisi profonda va peggio, ma con eccezioni di lusso come Real e Barca. «L’adeguamento dei bilanci dei club al reale momento economico – continua Acciari – non è un ridimensionamento. È un momento di transizione». L’ultimo accordo della Juve con la Adidas di 190 milioni in sei anni (139,5 più 6 milioni all’anno per la gestione delle attività di licensing e merchandising) è dunque importante. «Ma una rondine non fa primavera. Ancora non possiamo dire che il calcio italiano si stia riprendendo».

Fonte: ANSA

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