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Adriano licenziato dall'Atletico Paranaense

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-04-2014 - Ore 16:16

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Adriano licenziato dall'Atletico Paranaense

Adriano non è più un calciatore dell'Atletico Paranaense. Il club di Curitiba ha rescisso il contratto che lo legava all'Imperatore, dopo che questi ha saltato gli allenamenti negli ultimi due giorni. Inoltre Adriano è stato visto giovedì notte, all'indomani dell'eliminazione della sua squadra dalla Coppa Libertadores, in una discoteca della città in cui ha ballato fino all'alba e ha assistito allo show della cantante Anitta, di cui l'ex attaccante di Inter, Parma e Roma è un fan dichiarato. Con una nota sul proprio sito, l'Atletico PR fa sapere che «l'attaccante Adriano Leite Ribeiro non fa più parte dei quadri societari - è scritto nel comunicato -. La decisione è stata presa d'accordo con l'atleta, in una riunione che era già stata fissata prima dell'impegno in Coppa Libertadores. L'Atletico Paranaense desidera augurare buona fortuna ad Adriano per i suoi progetti futuri». A questa nota l'Imperatore ha risposto con parole di gratitudine, diffuse tramite 'social network', nei confronti del club che lo ha appena cacciato: «Gente, voglio esprimere la mia gratitudine per l'Atletico Paranaense. L'obiettivo della mia venuta qui è stato compiuto, e ora sono di ritorno nel calcio attivo. Considero il mio passaggio qui molto gratificante. Ora voglio continuare a fare ciò che amo, ovvero giocare al calcio». In tutto Adriano ha fatto 4 apparizioni con la maglia del Furacao, con cui aveva un contratto da 100mila reais (circa 32mila euro) al mese, più bonus e clausole legate anche al comportamento: è entrato nei minuti finali contro The Strongest, nel match casalingo di Libertadores al Vila Capanema, e contro il Velez Sarsfiled, a Buenos Aires. Poi ha giocato da titolare un match del campionato regionale in casa del Londrina, all'Estadio do Cafè, e il ritorno contro The Strongest, in Bolivia. In quest'ultima circostanza è riuscito a segnare un gol, interrompendo un 'digiunò che andava avanti dal febbraio 2012.

Fonte: ANSA

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