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Ag Mexes: "A Roma Philippe si arrabbiava per i torti arbitrali. Totti e De Rossi per lui sono come fratelli"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 20-09-2013 - Ore 13:00

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Ag Mexes:

Nessuna rivincita, ma semplicemente un avvicinamento graduale, sentito e cercato che parte da lontano. Da quel 21 novembre in Belgio contro l'Anderlecht, nottata magica per Philippe Mexes e il Milan. La serata della fantastica rovesciata che ha permesso al difensore francese di diventare sempre più protagonista della sua squadra e con il passare della partite di calarsi nel ruolo del leader della retroguardia rossonera. E negli anni di Roma e milanesi, Mexes ha condiviso sempre il suo percorso con l'agente e amico Olivier Jouanneaux che a Calciomercato.it ha raccontato il momento del suo assistito, tra retroscena passati e obiettivi futuri.

MOMENTO MEXES - "Questo momento è per lui una rivincita? No, non penso. E' in una fase positiva da diverso tempo anche perché si è collaudata l'intesa con Zapata - spiega il procuratore transalpino a Calciomercato.it -. Nonostante le critiche ricevute da diversi addetti ai lavori, per me la coppia Phil-Duvan è infatti ottima. Si trovava bene anche con gli altri compagni come Nesta e Thiago Silva, ma con il passare delle partite il feeling tra i due è migliorato. In ogni caso, non si difende in quattro, ma in sei-otto quindi quando il resto della squadra gira, giocano inevitabilmente anche meglio i difensori". 

LEADER IN CAMPO -  "Con l'addio poi dei giocatori più rappresentativi, ora Mexes è diventato anche leader. Non so se è stata una richiesta del mister o semplicemente si è trattato di un suo percorso naturale, ma lo vedo molto più motivato, responsabilizzato e appassionato in campo. E' uno infatti che motiva la squadra e che mette sempre anima e corpo in campo".

MAI CONSIDERATO UN ADDIO - Nessun dubbio anche sulle scelte delle scorse stagioni: "Per lui il Milan è tutto ed il suo sogno è quello di vincere con la maglia rossonera - le parole di Olivier Jouanneaux a Calciomercato.it -. In passato infatti non ha mai considerato neanche un attimo un possibile addio perché ha sempre avuto voglia di ottenere risultati importanti a Milano. Ha comprato casa nel capoluogo meneghino e si trova benissimo con l'ambiente ed i compagni. Non dobbiamo dimenticare che quando è arrivato a Milano, era reduce da un infortunio che lo ha obbligato a non poter rendere come poteva nell'immediato. I dirigenti rossoneri sono stati poi sempre corretti. Lo hanno infatti sempre aspettato".

CARATTERE DOMATO-  "Caratterialmente poi è migliorato rispetto all'esperienza di Roma. Si è calmato, reagisce meno alle provocazioni ma nella Capitale spesso si è arrabbiato per i diversi torti arbitrali subiti. Ora lo avverto più tranquillo".

I FRATELLI ROMANI - "E' sempre molto legato alla piazza romana. Ha vissuto sette anni bellissimi nella Capitale e per lui Totti e De Rossi restano due fratelli. A Roma è stato sempre considerato un 'Testaccino', un romano acquisito", la conclusione del procuratore a Calciomercato.it.

Fonte: calciomercato.it

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