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Amarcord giallorosso: 16 marzo 1986, Roma Juve 3-0. I ricordi di Graziani e R. Viola

condividi su facebook condividi su twitter Di: Francesca Ceci 16-03-2013 - Ore 18:00

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Amarcord giallorosso: 16 marzo 1986, Roma Juve 3-0. I ricordi di Graziani e R. Viola

In panchina c'è Sven Goran Erikssson, lo svedese di ghiaccio. Dopo una lunga rincorsa iniziata nel girone di ritorno, i giallorossi arrivano alla sfida con la "Vecchia Signora" a cinque punti di distanza. La Curva Sud spinge la squadra all'impresa con una coreografia che passerà alla storia: migliaia di strisce giallorosse colorano l'Olimpico, al centro del campo di gioco una bandiera svedese.
Roma - Juve finisce 3-0 (Graziani 3°-Pruzzo 29°-Cerezo 84°) e inizia il sogno giallorosso in chiave scudetto che svanisce il 20 aprile Roma Lecce 2-3, con i salentini matematicamente retrocessi che battono all'Olimpico i giallorossi.

Ciccio Graziani, autore del primo gol e Riccardo Viola, all'epoca in panchina come dirigente addetto alla prima squadra, raccontano a Insideroma le emozioni di quella giornata speciale a distanza di 27 anni.

Graziani: 16 marzo 1986, Roma Juve. La lunga ricorsa, poi la sfida. Come siete arrivati a quella gara?
"Noi preparavamo le partite sempre più o meno nello stesso modo, ma sapevamo che quella partita valeva moltissimo per il prestigio, per la classifica, per i tifosi. Sicuramente ci mettemmo un'attenzione particolare quella settimana, volevamo fare bene"

Quella partita passò alla storia anche per la coreografia preparata dai ragazzi della Sud. Qual è stata la prima impressione di voi giocatori quando siete entrati e avete visto l'Olimpico completamente ricoperto da migliaia di strisce giallorosse?
"Fu una grandissima emozione, sapevamo che ci sarebbe stata una coreografia particolare ma fino all'ultimo non riuscivamo a capire, ad immaginare cosa potesse essere. Quando l'abbiamo vista è stata una sorpresa stupenda, un'emozione unica"

Lei segnò il primo gol dopo soli 3 minuti. Ha un ricordo particolare di quella giornata?
"Mi ricordo che era una bellissima giornata, fu una partita importante per tanti di noi e poi lo spettacolo del pubblico è stato una spettacolo meraviglioso, davvero indimenticabile"

Quel Roma Juve fu anche la partita in cui un giocatore, per la prima volta, si tolse la maglia per esultare. Pruzzo ve ne aveva parlato?

"No, Roberto fece un gesto del tutto istintivo che poi ha fatto moda e storia. Dopo di lui tanti altri calciatori hanno copiato il suo modo di esultare"

RICCARDO VIOLA

"Prima di tutto grazie per avermi dato occasione di ricordare quella giornata. Mi sono messo a sfogliare la rivista La Roma di quegli anni, sono andato a rivedere le foto di quella partita e sono tornati a galla tanti ricordi. Quel giorno ero in panchina, percio l'ho vissuta all'interno dello stadio. Quello fu l'anno della grande rincorsa, del sogno scudetto e anche del dispiacere di Roma Lecce, della fine di quel sogno, provammo tutto il bello e tutto il brutto del calcio. Roma Juve 3-0 è una di quelle emozioni destinate a restare per sempre nel cuore e nella storia di ogni tifoso, momenti magici che solo una squadra come la Roma riesce a regalare, al di là dei titoli conquistati. Quel giorno la Curva ha dato un'immagine meravigliosa, poi il legame affettivo che riguarda Eriksson con quella bandiera svedese al centro del campo per ringraziarlo e le 3 perle di  Graziani, Pruzzo e Cerezo. Quella Roma, insieme a quella di Liedholm e Spalletti credo abbia espresso i momenti di gioco migliore. E poi Pruzzo che fu il primo giocatore a togliersi la maglia dopo il gol. Insomma, quel Roma Juve è stata tante cose all'interno di un'emozione unica, un momento magico. Grazie di avermi dato modo di riviverlo".

 

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Luca Toti 16/03/2013 - Ore 19:29

Ed un mese esatto prima il bomber ne fece 5!

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