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Andreazzoli: “Europa ancora possibile, ma non ho nulla da dimostrare”

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 11-05-2013 - Ore 20:36

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Andreazzoli: “Europa ancora possibile, ma non ho nulla da dimostrare”

(repubblica.it) - Una stagione da salvare. Per la Roma di Andreazzoli, la gara di domenica sera contro il Milan rappresenta l’ultima speranza per agguantare l’Europa e allontanare lo spettro di un’altra stagione fallita. L’obiettivo è dimenticare la sconfitta contro il Chievo e vincere le prossime gare contro Allegri e Mazzarri, due allenatori che per Andreazzoli “potrebbero far bene in una piazza come Roma”. 

NULLA DI DIMOSTRARE - A due giornate dal termine del campionato, Andreazzoli ha chiaro il suo compito: “Sono qui per cercare di salvare una stagione iniziata male, rivalutare i nostri calciatori che erano in un momento down e riportare su l’entusiasmo. In quest’ultima cosa non ci sono riuscito, ma con il lavoro fatto ho portato i risultati che volevamo”. Malgrado il settimo posto, il tecnico giallorosso non smette di credere alla possibilità di accedere alle coppe, resa quasi inavvicinabile dall’ultima sconfitta contro il Chievo. “Ora noi giochiamo ancora per l’obiettivo Europa, non siamo fuori: abbiamo sfide non facili e sono di grande importanza per la finale di Coppa Italia cui sarà bene arrivare con il conforto di due grandi prestazioni nelle partite che la precedono. Oggi non siamo in Europa, quindi non siamo attrezzati per esserci: magari fra 20 giorni dimostreremo che l’abbiamo meritata”.

Nessuno però ha voglia di mettere in palio, il 26 maggio (Curva Sud esaurita da questa mattina), sia il trofeo sia l’accesso all’Europa League. Per questo motivo sarà cruciale la gara di domani, che il tecnico giallorosso spera di affrontare con una concentrazione diversa da quella vista nelle ultime gare: “Malissimo con il Pescara, atteggiamento sbagliatissimo; normale con la Fiorentina, quando abbiamo vinto avendo anche dei titoloni; poi con il Chievo con cui abbiamo perso giocando bene”. Andreazzoli non nasconde i suoi errori per le recenti prestazioni: “Le responsabilità me le assumo. Ho sentito allenatori che scaricano le colpe sui calciatori, ma la colpa prima di tutto è dell’allenatore e per questo – spiega il tecnico – non mi sento tradito dai miei giocatori”. Ma a chi lo rimprovera per alcune scelte rischiose, ribatte: “Io non devo dimostrare quanto sono bravo con mosse a sorpresa: ho età e curriculum per essere fuori da questo ordine di idee. Magari ho fatto una mossa che, tornando indietro, non avrei poi rifatto. Ad esempio aver tolto Totti a Udine per poi subire il gol. Spesso ho fatto cose valutate da voi in modo eccellente, altre che avrei potuto fare diversamente. Io però devo agire prima che gli eventi accadano”.

ALLENATORI IDEALI - In poco meno di sette giorni Andreazzoli stringerà la mano prima ad Allegri e poi a Mazzarri, i due tecnici maggiormente accostati alla panchina della Roma. “Mi piacciono molto, credo che siano l’identikit del mio allenatore ideale. Hanno dimostrato qualità con i risultati per tutta la loro carriera, partendo dal basso e facendo gavetta. Ho un giudizio altamente positivo di loro. Hanno sempre fatto molto bene. Perché non potrebbero far bene in una piazza come Roma?”. Invita però a chiedere ai diretti interessati le motivazioni di un eventuale addio, mentre ribadisce un concetto simile al “non sono qui per fare carriera” di qualche settimana fa: “L’ho detto dal primo giorno, non cerco una conferma, sono già riconfermato. Sono qui per portare a compimento il lavoro che mi ha affidato la società, anche se i bookmaker mi danno come più probabile per il futuro. Il mio destino – afferma il tecnico – lo decido io, non gli altri”. 

LA FORMAZIONE - Niente mosse a sorpresa, come promesso, ma sicuramente qualcuna obbligata viste le assenze per infortunio di De Rossi, Balzaretti e Stekelenburg. Contro il Milan (“Una squadra che gioca bene, difficile da affrontare sia per la qualità che per la loro voglia di fare”), Andreazzoli sembra intenzionato a tornare allo schema di gioco che aveva caratterizzato le prime uscite da guida tecnica della Roma. In settimana infatti è tornato a provare il 3-4-2-1, con la linea difensiva composta da Castan, Burdisso e Marquinhos. Sorprenderebbe, se confermata domani in campo, la scelta degli esterni: a sinistra Torosidis, a destra Lamela. Un ruolo che all’argentino piace e dove ha già giocato in tre occasioni, ottenendo però due sconfitte e una vittoria. Al centro della linea mediana Bradley ha già una maglia assicurata, mentre saranno le condizioni di Pjanic a far decidere ad Andreazzoli se puntare sul bosniaco o sull’esperienza di Perrotta. L’attacco sarà affidato ai piedi di Destro, imbeccato e sostenuto da Totti e da uno tra Marquinho o Florenzi.

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