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Conferenza Stampa De Rossi e Bove: "Un minimo di rilassatezza per il risultato dell'andata può esserci, ma dobbiamo essere pronti"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 13-03-2024 - Ore 20:00

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Conferenza Stampa De Rossi e Bove:

Daniele De Rossi ed Edoardo Bove, rispettivamente allenatore e centrocampista della Roma, hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita di Europa League contro il Brighton:

PAROLE DE ROSSI

La parola gestione è una parolaccia o fa parte di un percorso di crescita?
"Penso che la gestione per un allenatore e un giocatore sia il pane: gestire i momenti, i risultati, il proprio corpo e tutto. Sbagliamo se diamo un'accezione speculativa al termine, non vuol dire che abbiamo segnato quattro gol, chiudersi in area e sperare che non segnino quattro gol. Gestire significa riconoscere le fasi della partita e le condizioni psico-fisiche dell'avversario e le proprie. Se c'è una partita in cui abbiamo gestito le forze è stata l'andata, loro nel secondo tempo hanno avuto il pallino in mano e siamo stati bravi a stare coperti e partire in contropiede. È una qualità, viene dopo un percorso di crescita e conoscenza insieme".

Le condizioni di Lukaku e Dybala? L'eventuale assenza dei due può dare un messaggio alla squadra che siamo quasi alla fine dell'opera?
"Sarebbe un messaggio sbagliatissimo, siamo a metà squadra. Dybala sta bene ed è qui con noi. Lukaku ha un problema all'anca, se lo porta dietro da mesi e forse anni, quando rispunta fuori deve gestirlo con un po' di riposo. Non so quanto riposo, ma negli ultimi due giorni mi ha detto che non riusciva a venire. Dobbiamo iniziare a cambiare il concetto che senza loro due non si può giocare a pallone, e forse sta già cambiando, ci sono giocatori forti in questa rosa e sono sicuro che possiamo giocare senza di loro, anche senza Dybala, ma devo ancora decidere. Sono tranquillo con i giocatori a disposizione oggi".

Sei stato in campo in partite di clamorose rimonte ma anche clamorose sconfitte. Che lezione si può trarre?
"Tutti in ogni partita rischiano di prendere troppi gol da quelli che si immaginavano. Non bisogna andare troppo lontano per spaventarci, ma basta l'andata. Primo tempo eccezionale, poi hanno colpito anche un palo: un gol dopo sei minuti  potrebbe cambiare la partita, bisogna stare attenti. Se prendi gol non è un dramma, ma bisogna essere consapevoli che all'andata hanno avuto 4-5-6 occasioni da gol. Noi stiamo segnando parecchio. Dobbiamo pensare che se dovessimo subire uno o due gol, subirne sei sarebbe tanta roba per il Brighton. Dobbiamo essere pronti, i numeri dicono che segniamo. Basta preparare una partita così, forse il risultato ti ronza in testa. Sono stato calciatore, un minimo di rilassatezza può esserci ma anche la loro ansia nel guardare il cronometro che scorre".

Nelle sue migliori previsioni immaginava questo percorso? Da cosa è dipeso?
"Penso che fisiologicamente le grandi squadre come la Roma hanno momenti di calo e si ritirano su, a prescindere dall'allenatore perché fisicamente hanno giocatori più forti di quelli che affrontano. Sono contento del percorso che stiamo facendo insieme, nei miei migliori auspici c'era questo tipo di partenza non solo come risultati ma anche per il feeling umano e calcistico che si è creato. Mi sembra che loro credano in maniera forte a quello che cerco di trasmettere. Partita dopo partita vedo cose che mi piacciono di più, poi chiaramente ci sono gli avversari e gli intoppi. Con un grande risultato domani e domenica, sarebbe forse la migliore della partenza che potessi sognare".

Quando il Brighton vince lo fa anche con punteggi larghi. Nella fase difensiva cosa dovete migliorare? Che squadra ti aspetti?
"Non lo so, hanno tanti giocatori davanti con caratteristiche alcune simili ma anche diverse. Mi aspetto che De Zerbi ci stupisca dal punto di vista delle scelte, come ha sempre fatto. Bisogna anche dire che hanno perso due-tre giocatori importanti per loro, la squadra che ho visto a Roma è competitiva e può far gol a tante squadre. Ci prepariamo e giocheremo per segnare. Non so quanto cambieranno. Roberto è geniale e sorprendente, ma non mi aspetto che cambi modulo e atteggiamento: prepara le partite sempre per attaccare. Anche a Roma è venuta per fare gol, quando ha questa mentalità, questo allenatore e questo giocatori puoi segnare ma anche prendere gol. Noi siamo stati più bravi a concretizzarle all'andata. Dobbiamo giocare pensando a fare gol, non solo a non prenderle e se lo facciamo rischiamo di abbassarci e non uscire mai".

Tra le varie valutazioni peseranno anche i diffidati? O vanno in campo sempre i migliori?
"No, vanno in campo i migliori. Faccio tante valutazioni ma non sui diffidati. Non dirò ai giocatori diffidati di stare attenti e non prendere giallo, sarebbe iniziare col piede sbagliato. È chiaro che non devono prendere gialli evitabili, ma se parti pensando di non prendere giallo, prendi il rosso".

PAROLE BOVE

Come stai vivendo questo momento in cui hai giocato di meno?
"La sto affrontando come ho sempre cercato di affrontare il mio lavoro e il mio percorso. Ogni tipo di calciatore ha il suo, naturalmente è fatto da momento in cui si gioca di più o di meno. La bravura sta nella costanza di continuare a lavorare, non solo per migliorare ma anche per mantenere un tipo di lavoro che hai cominciato. In allenamento vedo notevoli progressi, non ho problemi e sono tranquillo. Quando mi viene data l'occasione cerco di dare il massimo. Penso sia questa la cosa più importante che deve fare un calciatore".

Giocherai mezz'ala o più centrale?
"Ancora non so se gioco. A parte questo, credo che ci sia una cosa che il mister ci sta trasmettendo: facciamo un determinato tipo di rotazioni, nel momento in cui un giocatore si trova a coprire un ruolo in campo che non è il suo ogni giocatore deve comportarsi come se giocasse nel ruolo in cui si trova. Da questo punto di vista è il nostro concetto. Non mi fa differenza giocare più centrale o avanzato".

Guardandoti molti vedono in te De Rossi venti anni fa. Cosa provi ad averlo come mister?
"Mi fa un effetto bellissimo. Il primo impatto è quello di un ragazzo che lo ha sempre visto giocatore in tv, poi inizia un rapporto e adesso lo vedo come il mio allenatore. Sono onorato che mi possa dare un tipo di consigli che nessun altro allenatore mi può dare per quello che ha passato e per il livello in cui ha giocato. Un pochino me lo aspettavo, ad essere sincero, perché ci sono sempre gli accostamenti ma credo che ogni giocatore abbia la sua carriera. Se ti dico che spero di avere una carriera come quella del mister non mento, ma voglio avere la mia carriera. Va benissimo essere accostato, ne sono onorato, ma vorrei anche la mia carriera, quella di Edoardo Bove".

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