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BALDISSONI: "De Rossi? Il fatto è avvenuto sotto gli occhi di tre arbitri e non è violento"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 07-03-2014 - Ore 17:19

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BALDISSONI:

 «Abbiamo spiegato alla Corte la nostra posizione, ovvero che non ci sembra sia applicabile la prova televisiva perchè il fatto è avvenuto sotto gli occhi di ben tre arbitri e perchè non si tratta di una condotta violenta». Sono le parole del dg della Roma, Mauro Baldissoni, al termine dell'udienza presso la Corte di giustizia federale per il ricorso contro le tre giornate di squalifica inflitte dal giudice sportivo a De Rossi per il pugno rifilato a Icardi nel pareggio dell'Olimpico contro l'Inter.

Secondo il dirigente romanista, il colpo rifilato da De Rossi all'attaccante nerazzurro non poteva non essere visto. «Il fatto è avvenuto sotto gli occhi di ben tre arbitri, perchè oltre a Bergonzi c'era l'addizionale e l'assistente che guardavano necessariamente al centro dell'area dove la palla stava spiovendo - le linea del club di Trigoria - Non si può dire quindi che l'arbitro non ha visto, semmai ha visto male, ma in questo caso parliamo di moviola e non di prova tv. In realtà Bergonzi ha visto benissimo perchè non è successo assolutamente nulla - aggiunge Baldissoni - non si tratta di un atto violento e non si può ricavare la sensazione della violenza da un frame di un replay televisivo che decontestualizza l'azione. Inoltre anche l'atteggiamento di Icardi, che mostra di non essersi neanche accorto del colpo, dimostra che non si può parlare di atto violento».

All'udienza davanti alla Corte ha preso parte anche De Rossi che, come sottolinea il dg, «ha fatto notare che tentava di sbracciare per riprendere posizione in una chiarissima situazione di gioco non sanzionata da tre arbitri che stavano guardando esattamente in quel punto». In conclusione, Baldissoni ha ricordato l'episodio «analogo successo lo scorso anno nel derby tra De Rossi e Mauri, dove il giocatore fu squalificato per tre giornate e la società non presentò ricorso perchè anche il giocatore sapeva di aver reagito inopportunamente, oggi non è questo il caso».

Fonte: Ansa

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