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BREDA: "La Roma ha giocatori vincenti. Per lo scudetto è lotta a due con la Juve"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 19-12-2013 - Ore 12:01

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BREDA:

Ospite di "La partita perfetta", trasmissione sportiva dedicata alla Roma in onda su Gold Tv e in diretta radiofonica su Rete Sport, Roberto Breda, tecnico del Latina, ha concesso una lunga intervista nella quale ha ripercorso la propria carriera da giocatore e allenatore soffermandosi anche sul momento dei giallorossi di Rudi Garcia. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni raccolte da TuttoLatina.com: "Quest'anno il campionato di A è molto più equilibrato e divertente degli anni passati. C'è una lotta a due tra Roma e Juventus molto interessante. La Juventus ha il vantaggio dell'abitudine a vincere e di saper gestire anche le vittorie. La Roma, invece, questa abitudine deve crearsela. Ce l'ha nei giocatori, perché sono vincenti, ma poi deve trasformarsi anche nell'ambiente. Quando sei così, il condizionamento, per tutta la piazza, è ancora forte. Vieni da annate meno positive, hai una stagione da protagonista e devi rafforzare queste convinzioni".

Sui trascorsi: "Con la Salernitana esordii in A all'Olimpico centrando una traversa. Facemmo una gran partita, passando in vantaggio con Song, e perdemmo 3-1 rimanendo in 10 al 40' per l'espulsione di Fusco che ricevette la seconda ammonizione per aver allontanato di un metro la palla in occasione di una punizione a sfavore. Rimpianti? Tra Messina e Udine facevo parte dell'Under 21 e avevo l'opportunità di andare o all'Udinese o al Foggia di Zeman, che però in quel momento non era ancora quello "famoso". Dentro di me c'era il desiderio di andare a Foggia ma fui consigliato male. Il Foggia era in A e faceva il tipo di calcio che poi mi ritrovai a Salerno, congeniale alle mie caratteristiche. Molto probabilmente avrei fatto una carriera completamente diversa, ma si vede che doveva andare così".

Sull'episodio Rossi-Ljajic: "Mi sono sorpreso. So che certe dinamiche non vanno mai giudicate. Conosco Delio e so che non è una persona violenta, ma so l'emotività di certi momenti. In quel frangente stava perdendo 2-0 contro un Novara retrocesso e, se lui non avesse fatto punti quel giorno, avrebbe rischiato di far retrocedere anche la Fiorentina. Il gesto non è giustificabile, ma ci sta che ti parte un secondo. Se uno guarda il fine, l'obiettivo l'ha centrato perchè la partita l'ha recuperata, però... Sono cose che negli spogliatoi, anche senza magari arrivare ai pugni, si sentono. A me non è mai capitato, nè da giocatore nè da allenatore".

Fonte: tuttolatina.com

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