Calciopoli, Corte d'Appello: "Giraudo aderì al progetto criminoso diretto da Moggi"
"L'allontanamento di Lotito dal gruppo di potere, il salvataggio della Fiorentina, l'ostracismo nei confronti di Zeman, la deferenza di Mazzini, Lanese e Bergamo: ecco come Giraudo esercitava il proprio potere".
Questo un estratto delle motivazioni della sentenza di condanna in secondo grado - emessa a dicembre scorso - dell'ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo, condannato a 1 anno e 8 mesi per associazione a delinquere. Per i giudici della quarta sezione della Corte d'Appello di Napoli "va affermata la penale responsabilità di Giraudo quale mero concorrente nel reato". La prova dell'adesione al progetto dell'ex dg Moggi - condannato in primo grado - "si fonda sui molteplici elementi". La duplice veste di consigliere federale e di dirigente di un club tra i più importanti e blasonati, per storia e prestigio acquisito nelle competizioni attribuiva all'imputato una particolare visibilità cui si accompagnava un concreto potere decisionale non solo nell'ambito proprio della squadra ma anche nelle questioni e relazioni esterne".