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Calcioscommesse, MATTEOLI: "Così uccidono il tifo". GRASSANI: "Invito a predicare la massima riservatezza"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 17-12-2013 - Ore 14:43

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Calcioscommesse, MATTEOLI:

«Ormai nel calcio, una-due volte l'anno, c'è uno scandalo sulle scommesse. È inaccettabile che chi guadagna milioni di euro li butti via scommettendo. Anzi è doppiamente inaccettabile, vista la situazione di estrema difficoltà che milioni di italiani ogni giorno si trovano ad affontare». Lo ha dichiarato all'Adnkronos il senatore del Pdl-Fi Altero Matteoli, commentando gli sviluppi dell'inchiesta sugli illeciti sportivi, condotta dalla procura di Cremona, che contesta la regolarità di una novantina di partite di A e B e un giro di scommesse dal quale emergono nomi di calciatori di primo piano. «Come tifoso e appassionato di calcio - aggiunge Matteoli, che ha sempre orgogliosamente sostenuto i colori della Juventus- non mi rassegno al fatto che ci possa essere un'organizzazione che trucca le partite e che questi illeciti, malgrado le inchieste e le condanne, continuino ad andare avanti. Bisognerebbe rinforzare i controlli, aumentare la collaborazione tra società e istituzioni sportive, rafforzare il coordinamento con la magistratura. Non so - prosegue - se una maggiore severità possa migliorare le cose ma so bene che a forza di vedere scandali la gente si allontana dagli stadi. Poi, quando vedi un rigore netto non dato, un gol fatto che l'attaccante si mangia a porta vuota e cose di questo genere, il sospetto che sotto c'è il trucco ti viene. Alla fine, a colpi di scandali e inchieste - ha concluso il senatore Fi - ci verrà tolto anche il piacere di tifare o di guardare una partita».

Sulla questione è intervenuto anche l'avv. Mattia Grassani a Radio Crc: «Calciatori importanti come Brocchi e Gattuso sono finiti in prima pagina per contatti telefonici di cui non si conosce nemmeno quale sia il contenuto e pochi biglietti regalati. Anche altri soggetti, come Milanetto, erano stati sbattuti in prima pagina, ma poi sono stati prosciolti. Prendo le distanze da queste iniziative e invito a predicare massima riservatezza. Mi pare che le contestazioni siano abbastanza fumose. È vero - ha aggiunto - che i processi già celebrati in ambito sportivo hanno dato uno spaccato preoccupante tra calciatori, dirigenti, scommettitori e malavitosi. Ma quello che emerge a seguito del blitz dei magistrati è cosa diversa. Esprimo solidarietà ai soggetti coinvolti e colpiti da perquisizioni e quant'altro». Ciò premesso, Grassani ha riconosciuto che «una frequentazione e tante zone d'ombra tra atleti, dirigenti e soggetti che hanno interessi illeciti esiste e non si può minimizzare il fenomeno, anche perchè in ambito sportivo ci sono state condanne e penalizzazioni». Quanto agli strumenti per combattere il fenomeno, «ci sono norme sportive che sanzionano questa piaga e il collaborazionismo valutato in maniera seria può portare a dei risultati, ma non possiamo non prendere atto che oggi, per come è strutturato il sistema sportivo, non si può abbassare la guardia».

Fonte: Ansa

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