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CAPUTI: "Mancano tante partite, la Roma non deve mollare"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 20-01-2014 - Ore 15:48

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CAPUTI:

Il responsabile dello sport del Messaggero, Massimo Caputi ha parlato ai microfoni di Tuttomercatoweb.com del mercato invernale del nostro campionato, delle prospettive della Nazionale per il Mondiale de Brasile e della situazione di Inter e Milan.

"In questa fase, il nostro calcio è andato via via declinando, perché i campioni non vedono più la Serie A come un campionato di riferimento, ma per alcuni è un campionato di transizione. Non a caso non possiamo permetterci le grandi stelle, non a caso compriamo dei potenziali già individuati campioni che vengono da noi, ma che poi se ne vanno nelle grandi piazze dove ci sono i soldi. Noi italiani abbiamo sempre dimostrato che nei momenti di difficoltà sappiamo rimboccarci le maniche e tirare fuori il meglio in virtù di una genialità. Poissiamo essere più competitivi di quando possiamo immaginare".

Italia: come arriva al Mondiale e quanto possibilità ha di arrivare in fondo?
"Noi ci arriviamo con una squadra che è più forte di quello che pensiamo, perché siamo sempre portati a sminuire quello che è il nostro valore. Io sono convinto che l'Italia è un'ottima Nazionale, che ha un buon allenatore, che ha dimostrato che si possono fare delle buone cose. Tutti dovranno fare i conti con noi, è ovvio che il Brasile è la favorita così come la Spagna, poi c'è la Germania, l'Olanda e l'Argentina assieme a noi, ma terrei in considerazione il Belgio che sono curioso di vedere, perché è una squadra di potenziali grandi giocatori".

"Juve? E' troppo forte e lo dimostra un cammino pazzesco. In venti partite diciotto vittorie, un pareggio e una sconfitta, dodici vittorie consecutive...la Roma con i suoi punti sarebbe prima tranquillamente secondo il trend degli ultimi anni, invece è a otto punti dalla Juve e ha il Napoli vicino. La Juve è forte, ma ci sono tante giornate e la Roma non deve mollare".

"Inter e Milan sono vittime di una crisi che ha colpito il calcio italiano, non si può comprare se non si vende, quindi direi che i risultati parlano chiaro. Quella del Milan però mi sembra una classifica decisamente deficitaria, visto il valore della squadra che non è così basso. Seedorf? Ho una grande stima di lui come calciatore e uomo, quindi credo che abbia le qualità per diventare un grande allenatore,ma da qui a dire che lo sarà bisogna vedere il campo".

Fonte: TMW

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