Breaking News

Castan: "A Sabatini voglio molto bene. Benatia? Per farci gol dovevano ammazzarci"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 27-03-2015 - Ore 20:05

|
Castan:

Leandro Castan ha partecipato al programma di Roma TV "Slideshow", nel quale vengono mostrate le foto simboliche della propria carriera ad un giocatore giallorosso:

CON LA FAMIGLIA - Emozionante, lì è dove tutto è iniziato. Guardavo mio papà giocare e lì è iniziato il mio sogno di poter diventare calciatore. Ringrazio Dio e loro che hanno sempre lottato per questo sogno.

AL GREMIO - E' stato un momento bello per la carriera. Questa è la squadra che mi ha portato in Brasile nuvoamente, ho un rapporto molto carino con la città perché è dove ho conosciuto mia moglie ed è iniziata un'altra vita per me.

COPA LIBERTADORES - 'E' una delle gioie più belle della mia vita, era un sogno giocare nel Corinthians e il sogno è diventato realtà. Ho fatto molto bene lì, uno dei momenti più felici della mia vita

CON BALDINI APPENA ARRIVATO A ROMA - Anche questo è stato un sogno, nel venire in Europa a giocare. Baldini parlava con me, Sabatini anche per convincermi tutti i giorni: li ringrazio, anche il presidente, per essersi fidati di me. Hanno realizzato il sogno di farmi giocare in Europa con una squadra come la Roma

SABATINI - E' uno a cui voglio molto bene. E' quello che mi ha portato a Roma, in Europa e anche in questi momenti difficili mi è stato molto vicino. E' uno che ha cambiato la mia vita, a febbraio mandarono una persona in Brasile per parlare con me e io iniziai a parlare con il direttore al telefono per sentirmi direttamente: siamo stati in trattativa 3-4 mesi, io ero in scadenza e volevo andare alla ROma. Ha fatto di tutto per portarmi, si fidava di me e io ho visto in lui che davvero mi volevano: questo mi ha dato molta fiducia.

PALLOTTA - E' uno che fa di tutto per lasciarci tranquilli e felici. Non ci manca niente: è un altro a cui voglio molto bene, è una bravissima persona e sta facendo di tutto per rendere questa squadra una delle più grandi del mondo. E' cambiato molto in tre anni, lui è il responsabile principale di questi cambiamenti.

ZEMAN - Non avevo un rapporto con lui, ero appena arrivato e non parlavo italiano e non capivo molto di ciò che diceva. L'ho sempre rispettato, io sono stato educato nel rispettare i miei allenatori e compagni: mi dispiace perché non abbiamo fatto bene.

CON MARQUINHO E LUCCA - Marquinho è stato uno di quelli che mi ha aiutato di più. E' un campione, un esempio: sempre lo guardavo in allenamento. Lucca è giovane e tifo per la sua carriera: sono bei ricordi, sono miei amici a cui voglio molto bene. Sono arrivato a Roma già ad inizio stagione, ma io già mi allenavo e a dicembre ero molto stanco: il ritiro di Zeman era molto fisico. In Brasile facevamo più lavoro muscolare per non avere tanti infortuni, lì c'era molta corsa che non mi ha tanto aiutato. Ero diventato magro, perdendo tutto quello che avevo costruito al Corinthians

MARQUINHOS E DODO' - Marquinhos è un top player, già si vedeva. Dodò è il mio fratello più piccolo, è uno che porto sempre con me: quando viene a Roma mi chiama, quando vado io a Milano lo chiamo io. E' mio fratello, sono con lui sempre e può contare sempre su di me.

IL PRIMO GOL IN GIALLOROSSO - Questo è stato il primo gol, confuso: un bel ricordo il primo con la maglia della Roma in una partita difficile, contro la Fiorentina. Questo inizio di campionato è stato difficile per me col sogno di giocare in Europa.

26 MAGGIO - La finale di Coppa Italia è stata forse il momento più brutto della mia carriera. Volevo vincere tanto questa coppa ma è stata forse la mia peggior partita giocata. Mi dispiace tanto, è stata dura da digerire: penso che dopo questa sconfitta sia iniziata una nuova era. La ricordo perché so che ci sarà una rivincita.

GARCIA - Difficile dire qualcosa di lui, ha cambiato tutto anche per me. Quando è arrivato, dopo il primo anno con Zeman, avevo mancanza nel tornare in Brasile perché volevo tornare in nazionale. Devo ringraziarlo per avermi convinto a restare, mi ha fatto diventare grande qui a Roma e mi ha dato fiducia nel fare bene e tornare ai miei livelli. In questo momento difficile mi è stato molto vicino e lo ringrazierò per tutta la mia vita.

DERBY DI BALZARETTI - Un gol importante, Federico è un fenomeno: ha tanta voglia, tanta grinta e tutto quello che sta passando. E' un esempio per me, se diventerò il 50% di quanto è lui grintoso, sarò felice.

CASTAN IN GINOCCHIO CHE PREGA - Credo che Dio sia sempre accanto a me, dopo le partite lo ringrazio. E' una foto molto bella, ringrazio Dio in ogni momento della mia vita.

SALVATAGGIO AD UDINE - Un bel salvataggio. E' stata una cosa pazzesca, sapevamo che per fare gol noi era difficile. Benatia è diventato un mio amico, noi due avevamo una forza che non so spiegare. Prima del campionato tutti i giornali dicevano che non potevamo giocare insieme: parlando insieme ci siamo detti di dimostrare che chi lo diceva non capiva niente. Ci guardavamo prima della partita e sapevamo che era dura farci gol, per segnare ci dovevano ammazzare.

COL BRASILE - Sembra una cosa facile ma da dove sono arrivato, indossare questa maglia, è stato molto complicato: stare vicino a certi campioni è la determinazione di un sogno. Voglio tornarci. So che posso realizzare tante cose e sono sicuro che anche questo sarà una cosa per motivarmi ancora di più

CON RONALDINHO - Da dove sono venuto, fare tutto che sto riuscendo a fare mi rende fortunato: lui è un idolo per me, lo guardavo sempre in televisione. Giocarci insieme è stato fantastico, uno dei top 5 con cui ho giocato. Stare vicino a certi giocatori mi fa crescere la voglia di imparare e diventare più forte.

CON LA FAMIGLIA - Manca uno dei miei figli e uno che sta per venire. Mi piace fare i figli (ridacchia, ndc), la cosa che voglio di più è dare orgoglio a tutti: essere un esempio, essere sempre educato, dare tutto per loro.

IL FIGLIO NEONATO - E' stata un'emozione molto bella. Ho pensato alle mie responsabilità quando l'ho visto: voglio essere un esempio per loro, perché possano vedermi come un grandissimo uomo

CON I FIGLI PICCOLI IN CAMPO - Questi due sono tutto per me, faccio ogni cosa per loro: ringrazio Dio per avermi regalato mia moglie e ringrazio lei per avermi regalato questi due gioielli. Senza di loro non so cosa avrei potuto fare. Adesso arriva Raffaella, sono le cose più importanti della mia vita

CON LA MOGLIE - Sono molto fortunato per avere trovato una ragazza così. Eravamo giovani quando ci siamo conosciuti, è stata una persona fondamentale per la vita: è stata con me nei momenti di gioia e anche nei momenti brutti.

IL PROCURATORE E IL PROFESSOR MAIRA - Lo ringrazio per avermi portato in Italia, è stato un grandissimo uomo: mi è stato vicino in questo momento difficile per me. Roberto sta con me tutti i giorni, è un amico, lavoriamo insieme ed è diventato come un fratello: gli voglio molto bene. Sto più con lui che con mia moglie. Il Professor Giulio Maira mi ha salvato, mi ha dato un'altra opportunità per vivere: è un fenomeno e lo ringrazio. Dovremo fare ancora un paio di visite ma lo ringrazierò per tutta la mia vita, avevo tanta paura e mi ha detto tante cose buone prima e dopo l'intervento. E' stato un fenomeno

LA LOTTA NELLE DIFFICOLTA' - Non sapevo di saper sopportare tutto questo, ho una forza che non sapevo di avere e quello che ho vissuto e sto vivendo mi sta facendo diventare migliore di prima. Posso dire che posso sopportare ogni dolore del mondo, so che c'è gente che ha cose più grave di quella che ho avuto io: ho passato un momento brutto e ora ci sono.

STRISCIONE DALLA SUD - Bellissimo, ero allo stadio. Devo ringraziare tutti i tifosi della Curva che mi hanno dato questo sostegno e coraggio. Non sapevo che avevo tutto questo supporto, mi hanno aiutato tantissimo perché non è stato facile. Tutto questo affetto che mi hanno trasmesso mi ha dato una forza incredibile: li porto con me per tutta la mia vita.

STROOTMAN - E' un amico, volevo vederlo sul campo: sta passando un momento difficile e siamo quasi sempre insieme in palestra. Voglio tornare in campo con lui e fare tante altre foto così perché giocarci insieme è molto facile: è un top player, un campione e voglio vincere qui a Roma con lui. Merita non solo perché è un grande giocatore ma perché è un grande uomo.

IN PALESTRA A TRIGORIA - Ho fatto il riscaldamento con il gruppo, sto tornando. Ho imparato una parola: "SUPERARE". Sto lottando contro il mio corpo, ma ho la mentalità giusta e ho compagni, amici, famiglia e tifosi giusti che stanno con me. Vincerò questa sfida, non è facile e non lo è stato: sto lottando molto, sono un lottatore e per arrivare a questa squadra, a questa maglia non è stato facile. Ora che sono qui, la voglia non manca: sono sicuro che tornerò, non so ancora quando ma lo farò più forte di prima.

ALDAIR E ZAGO - Fare la difesa a tre con questi due sarebbe stato facile. Due campioni, due vincitori. Voglio fare quello che hanno fatto loro, vincere lo Scudetto con la Roma: sono sicuro che ci riuscirò, non sto qui per passeggiare ma per vincere. Sono un esempio per me, mi basterebbe fare il 50% di quello che hanno fatto loro qua.

CASTAN CON I POLLICI IN SU' - Sono sempre allegro, sempre felice perché un giorno stai male e quello dopo bene: sono sempre positivo perché tutto passa nella vita, bisogna essere sempre pronti a stare meglio. Io nei momenti brutti resto positivo, sono così

Fonte: Roma TV

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom