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Caverzan (ex giocatore Hellas): "Totti sempre protagonista e persona straordinaria. Il Verona dovrà giocare con carattere"

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 20-02-2015 - Ore 15:48

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Caverzan (ex giocatore Hellas):

Diego Caverzan, una vita da terzino, calcando i campi di moltissime squadre delle serie minori fino a quando, siamo nella stagione 1993-1994 viene ingaggiato dall'Hellas Verona, squadra con la quale scende in campo per un totale di 128 volte, conquistando, con il secondo posto in classifica in Serie B, una promozione in Serie A nel 1995-1996, ed una retrocessione in B nella stagione 1996-1997. Dopo le stagioni in gialloblu, segue un'annata alla Cremonese da cui passa al Rimini società con cui, eccezion fatta per una breve parentesi al Padova,  conclude la carriera nel 2002.

Il destino di Caverzan, si incrocia con la Roma, quando il 9 Marzo del 1997 segnerà alla squadra giallorossa il suo unico gol in Serie A. Diego che ricordi hai di quel match?

"Come non ricordare quella partita! Ho un ricordo bellissimo, anche perché quello contro la Roma fu il mio primo ed unico gol in Serie A visto che gli altri 4 che ho fatto sono tutti distribuiti tra Serie B e Lega pro. Quella per me fu un annata molto bella, che poi si concluse malissimo visto che in una partita contro la Juventus di fine maggio, ebbi un infortunio molto grave, con la rottura del legamento crociato. Di quella partita oltre al mio gol, ricordo benissimo che il match fu molto equilibrato, noi eravamo spacciati a causa della classifica disastrosa, ma in quella circostanza scendemmo in campo convinti di fare  un grande match e così fu; con moltissime occasioni da gol da parte nostra, oltre al momentaneo vantaggio, gol di Maniero. Ma la Roma già in quegli anni era molto forte e riuscì a ribaltare il risultato vincendo grazie anche ad un “eurogol” di Vincent Candela. Diciamo che siamo stati parecchio sfortunati, e che probabilmente avremmo potuto anche vincerla, quella partita. Negli spogliatoi mi fece molto piacere che il mio ex compagno di squadra, che diventerà poi una colonna della Roma, mi venne a salutare, parlo di Damiano Tommasi, che scherzando mi disse: “ Diego, ma proprio alla Roma dovevi segnare?”

In quella partita segnò anche Francesco Totti, che all’epoca aveva da poco compiuto 21 anni, sono passati 18 anni e Francesco è ancora lì. Che giudizio hai del capitano della Roma? Tu che l’hai affrontato in diverse occasioni..

"Beh, provo un po’ di invidia, sono sincero, gli anni passano e Totti è sempre protagonista. Ha giocato sempre a livelli eccezionali. Penso che nel corso della sua carriera abbia fatto delle cose straordinarie, da Top Player, dedicando tutta la carriera alla stessa squadra, devo dire che è anche una bellissima persona e negli anni ha dimostrato di esserlo, nonostante possa essere stato accostato più volte al fatto di essere il “classico romano” ha stupito tutti, tranne quelli che realmente lo conoscono bene: Oltretutto ha saputo, con la forza d’animo e di carattere, sopperire ai tanti infortuni che ha avuto in carriera. Per fortuna infortuni più o meno risolvibili e curabili e non come altri giocatori fortissimi tipo Van Basten che per problemi cartilaginei hanno dovuto appendere gli scarpini al chiodo. Ovviamente la flessione della squadra in questo momento ha influito anche sulle prestazioni di Totti anche se solamente qualche giornata di campionato fa, aveva risolto alcune partite per la Roma".

Parliamo della partita di domenica prossima, dove si affronteranno il Verona e la Roma, due squadre in un momento decisamente negativo, con gli scaligeri che vengono dalla sconfitta di Torino e la Roma che in campionato non sa più vincere.

"A Verona ho molti amici nell’ambiente, tra giocatori ex giocatori e giornalisti, e tutti mi dicono che in effetti il Verona stia attraversando un periodo veramente buio, accusando moltissimo in difesa, dopo le scoppole contro il Torino e i due incontri-goleada con la Juventus, mentre la Roma dovrà vincere per rimanere in scia alla Juventus e sperare ancora nello scudetto. A Verona l’ambiente molto caldo, la tifoseria è unica e tutti sanno molto bene che il match contro la Roma di Garcia sarà una sfida impari, ma il Verona non dovrà sbagliare atteggiamento, impostando la partita, con una prova di carattere per provare a rendere equilibrato l’incontro, senza sbagliare l’approccio e l’atteggiamento.. Altrimenti se fosse solamente la parte tecnica a prevalere, vincerà la Roma, su questo non ci sono dubbi. Inoltre, non penso che sia l’ultima spiaggia per Mandorlini, aldilà del risultato, ripeto, servirà una prova di carattere, ma la partita decisiva per il tecnico sarà quella successiva alla Roma, ovvero quella contro il Cagliari. Certamente il calendario non è dalla parte di Mandorlini e dei suoi ragazzi visto che dopo Roma e Cagliari i giallo-blu affronteranno Milan, Napoli e Lazio, ma tant’è che quello che conta, come detto in precedenza, sarà di dimostrare il “carattere” nel match contro la Roma, almeno per rendere la partita “equilibrata”.

Non sarà della partita Manuel Iturbe, che tu conosci bene, visto che la Roma quest’estate l’ha comprato proprio dal Verona, in molti, qui a Roma, iniziano ad essere preoccupati arrivando quasi a pensare che sia un “flop”, tu che ne pensi?

"Iturbe l’anno passato ha giocato un grande campionato, ma adesso nella Roma sta trovando delle difficoltà proprio per il diverso modulo che esisteva tra il Verona dello scorso campionato e la Roma di questo. L’anno scorso, con la squadra che si difendeva e ripartiva in contropiede, Iturbe si trovava a meraviglia, in quanto poteva saltare l’uomo e buttarsi negli spazi; lui è il classico giocatore che se trova spazi davanti a sé è impressionante ma, non avendo doti tecniche particolarmente accentuate, in mancanza di questi spazi diventa prevedibile. E’ un gran bel giocatore, ma per il gioco della Roma è sicuramente più idoneo Ljaijc, giocatore molto meno veloce e potente, ma più raffinato e tecnico".

In chiusura Diego, da quando hai smesso, di cosa ti occupi?

"Sai, come tutti gli ex giocatori, mi sarebbe piaciuto rimanere in questo ambiente, ed in effetti dopo aver allenato alle giovanili del Verona, ci ho pensato realmente alla carriera da allenatore, ma non sempre tutti coloro che si affacciano a questa professione poi riescono, sono tanti i fattori che possono caratterizzare la carriera di un allenatore. Sono rimasto comunque nel calcio con una “soluzione” parallela occupandomi di assicurazioni ed infortuni svolgendo l'attività d'agente assicurativo plurimandatario con una particolare attenzione professionale, vista la mia esperienza da calciatore, alla tutela dei calciatori professionisti e dilettanti. Nel mio “portfolio” infatti ho prevalentemente clienti che arrivano dal mondo del calcio e con molti di questi, oltre ad un rapporto di consulenza ho anche un rapporto di grande amicizia.

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