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Cento: "Non c'è una città in Italia dove si è intervenuti per dividere le curve come a Roma"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 16-10-2015 - Ore 14:16

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Cento:

Paolo Cento ha parlato nella trasmissione Ma che parlate a fa, in onda su Radio Roma Capitale e tra i vari argomenti, è intervenuto anche in merito alla proposta di una mobilitazione democratica nella città per ridare piena agibilità alle curve nello stadio Olimpico:

"Quello che sta accadendo nella Curve dello stadio Olimpico è una cosa che non ha una spiegazione razionale. Quello che sta succedendo a Roma accade solo a Roma, non c'è città d'Italia dove si è intervenuti per dividere le curve. Non c'è curva o città dove si è andati ad applicare il regolamento alla virgola per il quale se ti siedi in un posto diverso da quello assegnato all'interno dello stesso settore arriva una multa e se lo fai due volte arriva il Daspo. Lo stadio per me è sempre stato un grande laboratorio sociale in positivo per chi ci va, e anche in negativo per le istituzioni che a volte hanno usato lo stadio per sperimentare forme di controllo sulla società, come ad esempio nel caso dell'utilizzo delle telecamere o il Daspo.

Sabato in occasione di Roma-Empoli la curva sud rimarrà ancora una volta vuota, l’8 novembre in occasione del derby c’è la possibilità che lo stadio Olimpico sia in più di un settore vuoto.

Io comprendo e condivido le ragioni di chi ha deciso di non entrare in curva per difendere la propria dignità di tifoso e soprattutto di cittadino.

Lancio un appello: credo che le società di calcio si debbano muovere e che il  prefetto debba rivedere, per quanto di sua competenza, alcune decisioni. Credo inoltre che questa è una grande questione che riguarda anche l'informazione, giornali, televisioni, radio locali: nessuno di noi può rimanere più in silenzio. Lo chiedo anche alla politica, al Consiglio comunale che si sta per sciogliere: non si può più far finta che la questione delle curve riguardi esclusivamente i tifosi che vanno in curva o chi ha la passione del calcio. E' una grande questione di libertà individuali, civili, è una grande questione di democrazia, perchè anche il cittadino tifoso della curva ha il diritto di essere trattato da cittadino e non da delinquente. Muoviamoci, ognuno per la propria parte e in modo civile e rispettoso delle norme, per una grande campagna di opinione pubblica in questa città affinché venga restituito modo a chi vuole andare in curva di andarci da cittadino libero. Vogliamo e dobbiamo rispettare le leggi, ma le leggi devono avere la capacità di rispettare il cittadino che va allo stadio”.

Fonte: Ma che parlate a fa-Radio Roma Capitale

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