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Champions League, le cinque sorprese della fase a gironi: c'è Nainggolan

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 19-01-2015 - Ore 16:50

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Champions League, le cinque sorprese della fase a gironi: c'è Nainggolan

La UEFA Champions League è la migliore delle vetrine possibili per i calciatori in Europa; in cinque ne hanno approfittato al meglio, mettendosi in luce nella fase a gironi.

Seydou Doumbia, PFC CSKA Moskva
I tifosi del Manchester City FC hanno pochi dubbi sul talento di Doumbia. L'attaccante ivoriano è entrato nella ripresa per il CSKA alla terza giornata contro la squadra di Manuel Pellegrini regalando un punto ai suoi. Poi, al turno successivo, ha segnato una doppietta a Manchester. Senza contare che Doumbia aveva segnato due gol al City anche alla quarta giornata del 2013/14.

Il 27enne è di sicuro apprezzato anche al suo club. Il tecnico Leonid Slutski ha detto che "merita di essere definito un eroe" dopo la doppietta rifilata allo Stadio City of Manchester. Il centrocampista Pontus Wernbloom ha aggiunto: "E' un calciatore fantastico. In Russia segna quasi in ogni partita".

Il numero 88 del CSKA ha grande velocità e tiro. Non è altissimo (179 cm), ma adora scattare al di là delle difese avversarie sui passaggi filtranti.

Finora ha segnato dieci gol in 15 gare di UEFA Champions League. Al primo anno con il BSC Young Boys, nel 2008/09, era stato capocannoniere del campionato svizzero con 20 gol giocando dall'inizio appena otto volte (24 entrando dalla panchina).

Radja Nainggolan, AS Roma
Nainggolan, nato in Belgio da padre indonesiano, ha preso in mano il centrocampo della Roma da quando è arrivato al Cagliari.

In Sardegna si era fatto conoscere come centrocampista di contenimento, un ruba-palloni. Nelle ultime tre stagioni di Serie A nessuno ha giocato più partite o vinto più tackle di lui. Caratteristiche ancora ben visibili, ma questa stagione Nainggolan sembra essere migliorato anche nella fase di attacco. A dicembre aveva già segnato tre gol in campionato e fornito due assist in Europa.

Per Rudi Garcia 'problemi' di abbondanza dopo il rientro di Kevin Strootman, in un centrocampo che può vantare anche giocatori come Miralem Pjanić e Daniele De Rossi. 

Taulant Xhaka, FC Basel 1893
Paulo Sousa, tecnico del Basilea, ha elogiato l'intensità con cui ha giocato la sua squadra dopo l'1-1 di Anfield contro il Liverpool FC alla sesta giornata che ha portato la squadra svizzera alla fase a eliminazione diretta. E Xhaka è intensità fatta calciatore.

Può giocare da centrale di difesa, da terzino o da centrale di centrocampo, sempre con grande cuore. Ma in UEFA Champions League ha dimostrato di non essere solo grinta.

Ad Anfield la sua spinta sulla fascia destra è stata decisiva. Nato a Basilea da genitori albanesi, Xhaka ha giocato con le selezioni giovanili svizzere prima di optare per l'Albania, nazionale con cui ha debuttato a settembre del 2014. Suo fratello Granit, una volta descritto come "un giovane Schweinsteiger" dal Ct della Svizzera Ottmar Hitzfeld, lo aveva un po' oscurato dopo il trasferimento del 2012 al VfL Borussia Mönchengladbach. Ma il 23enne Taulant sta recuperando terreno. E intanto si sprecano i paragoni con Xherdan Shaqiri, altro prodotto del vivaio dei Rot-Blauen.

Sebastian Rode, FC Bayern München
Quando il Bayern ha annunciato l'ingaggio di Rode nel luglio del 2014, molti tifosi del Bayern si chiesero quanto spazio avrebbe trovato in un centrocampo così pieno di stelle. Gli infortuni di Bastian Schweinsteiger, Javi Martínez e Thiago Alcántara gli hanno però spalancato le porte.

Rode corre ovunque, da un'area all'altra. Thomas Müller ha detto di lui: "Quando entra in campo i fili d'erba devono preoccuparsi. Li brucia".

Il 24enne ha festeggiato la prima gara giocata dall'inizio in UEFA Champions League, alla sesta giornata contro il CSKA, segnando il suo primo gol nella competizione – colpo di testa su cross di Schweinsteiger. L'ex giocatore dell'Eintracht Frankfurt si è rivelato molto importante per Guardiola confermando le sue doti di corsa ma anche la capacità di puntare gli avversari. Continuerà a trovare spazio anche quando rientreranno tutti gli infortunati?

Yacine Brahimi, FC Porto
L'abilità del Porto di scovare talenti è ben nota e Brahimi è solo l'ennesima conferma. Il 24enne nazionale algerino aveva brillato ai Mondiali del 2014 convincendo il Porto a strapparlo al Granada CF.

Nato a Parigi, Brahimi è un prodotto della famosa accademia di Clairefontaine e giocava nelle giovanili del Paris Saint-Germain prima di passare allo Stade Rennais FC. Nel 2012, dopo diversi infortuni, il trasferimento al Granada.

Schierato a sinistra dei tre centrocampisti a supporto della punta, ha messo in mostra grande velocità e dribbling. A segno tre volte contro l'FC BATE Borisov alla prima giornata, Brahimi ha realizzato un totale di quattro reti in cinque partite della fase a gironi.

Il suo tecnico Julen Lopetegui si gusta la sua crescita: "Brahimi migliora di giorno in giorno e sono certo che continuerà così, diventando un calciatore sempre più completo".

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Fonte: Uefa.com

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