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Colombo: "In Serie A non puoi sbagliare perché l'avversario ti punisce. L'obiettivo è il consolidamento della categoria"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 25-08-2016 - Ore 13:11

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Colombo:

Roberto Colombo, terzo portiere del Cagliari, era presente al Cagliari 1920 Store del Largo Carlo Felice. Queste le sue parole riportate dal sito cagliarinews24.com: "Quando si guadagna una categoria è una bella sensazione, vincere un campionato non è facile e farlo con la maglia del Cagliari arricchisce. Appena promossi, bisogna conoscere i nuovi e confrontarsi con la categoria, è un percorso naturale. Non so quale sarà il mio futuro, penso solo all'annata in corso ed abbiamo una missione importante da compiere. Mi piace dare la mia esperienza al gruppo, è importante l'esempio del lavoro. Oggi le società hanno capito che far giocare i giovani può essere una risorsa importante. Ci sono giocatori già evoluti da ragazzi, cui manca solo l'esperienza. Questa società fra l'altro ha capito e grazie alla società amica Olbia ha la possibilità di far giocare e crescere i ragazzi. La settimana fra la Spal ed il Genoa ci ha fatto capire dove siamo, in Serie A non puoi più sbagliare perché l'avversario ti punisce. A Marassi mi è piaciuto lo spirito di squadra, l'impegno era difficilissimo. Abbiamo capito di saper soffrire, ora bisogna lavorare sul come far male all'avversario. Al di là dei moduli mi interessa l'attitudine. L'obiettivo è il consolidamento della categoria, la prima partita ci ha già insegnato qualcosa".

Queste le parole riportate dal sito del club sardo:

“Non mi pongo obiettivi, vivo il momento. Ho vissuto l’esperienza di vincere un campionato, per un giocatore è sempre una grande soddisfazione. Quando si torna in Serie A ci vuole un po’ di tempo per abituarsi alla nuova categoria. È un momento che vivono tutte le squadre, un percorso nel quale ogni partita deve insegnarci qualcosa. A Genova ad esempio ci siamo resi conto che in Serie A paghi qualsiasi sbavatura e puoi perdere una gara nel giro di due minuti. Conosco una sola ricetta ed è quella del lavoro, dell’esercizio quotidiano. I giovani? È un prestigio per la Società averne di buoni, penso che oggi gli allenatori non guardino più all’età: gioca chi è pronto, a prescindere da quanti anni abbia. Il modulo? Secondo me quel che conta sono l’atteggiamento e la mentalità”.

Fonte: cagliarinews24.com - cagliaricalcio.com

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