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Conte parla a Sky "Al primo anno di Juve avrei voluto De Rossi con me"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 02-11-2014 - Ore 18:12

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Conte parla a Sky

Antonio Conte, ex allenatore della Juventus ed attuale CT della Nazionale italiana, candidato al premio di “Allenatore dell’anno” 2014, ha parlato in esclusiva a Sky Calcio Show di Ilaria D’Amico.

 Tu sei quello del “noi” e non dell'”io”, ma dall’io vorrei ripartire: cosa significa la nomination ad allenatore dell’anno per te?

È un riconoscimento al lavoro svolto ed ai traguardi raggiunti. È una spinta a fare di meglio in futuro: in questo caso si parla di Nazionale, un impegno molto difficile, visto anche il periodo che sta attraversando il calcio italiano e la poca scelta di calciatori.

Siete in lizza tu e Carlo Ancelotti. Oltre agli allenatori, cosa resta all’Italia?

Dobbiamo conservare il fatto che a livello calcistico siamo stati una nazione sempre importante. È un momento difficile, tutti quanti ci dobbiamo adoperare affinché questo meccanismo, che si è un po’ inceppato, rinizi a funazionare.

Da dove viene la tua Nazionale?

Alla Juve quando vincemmo lo scudetto da imbattuti c’era qualche mugugno e io ricordavo che venivamo da due settimi posti. Oggi bisogna ricordare da dove si arriva: si arriva di un fallimento. Se c’erano dei problemi prima, non possono essere risolti in pochi mesi. Siamo partiti bene, proponendo volti nuovi e centrando quattro vittorie. Questa Nazionale va aiutata e costruita nel tempo. L’obiettivo assoluto è ottenere la qualificazione.

Cosa hai detto nel ritiro della Nazionale?

Ho trovato un gruppo già abbastanza arrabiato, voglioso di rimettersi in gioco. Penso che la maglia della Nazionale, l’inno, siano momenti in cui non c’è nessuna parola che possa caricare di più.

C’è carenza di giocatori in Italia?

Io parlo dati alla mano: in questa due convocazioni, su 23 giocatori effettivi, 8-10 non sono titolari nelle squadri di club, è un dato allarmante. Stiamo parlando della Nazionale italiana, che con il Brasile è una delle più famose. Oggi, che la Nazionale diventi un occasione per ottenere il posto da titolare, deve far riflettere.

Hai vinto con Olanda, Norvegia, Azerbaijan e “solo” 1-0 con Malta. Cosa rispondi a chi dice che è troppo poco?

Si può fare sempre di più. Questa è una Nazionale che si sta costruendo, che ha già una propria identità. Pensiamo di aver creato una piccola fiammella di entusiasmo intorno a questa Nazionale. L’obiettivo comune, ribadisco, è cercare di ottenere la qualificazione agli Europei in Francia. Non sarà facile, a partire dalla partita contro la Croazia.

Sarà una partita fondamentale?

Fondamentale, no. Ci può dare delle risposte, non per forza il risultato dovrà essere positivo per avere delle risposte positive.

La statistica non mente, 4 partite, 4 vittorie. È tutto dovuto quando sei tu in panchina?

Le aspettative nei miei confronti sono molto alte. Si parla di fallimento in Europa con la Juve: ho partecipato due anni a competizioni europee. Sono arrivato nei primi 8, che è l’obiettivo odierno, e sono arrivato, l’anno scorso, in semifinale di Europa League. Quando abitui troppo bene la gente vuole solo la vittoria.

Per vincere l’Europeo, serve un miracolo?

Mi sembra prematuro parlare di vittoria, dobbiamo ancora qualificarci. Sono di quelli che in tutte le cose che fa non pone degli obiettivi minimi, mi piace pensare che tutto si può raggiungere. In questo momento ci sono Nazionali che sono più avanti in Europa. Abbiamo l’entusiasmo per colmare questo gap, un passo alla volta cerchiamo di prenderci questa qualificazione, cercando di rendere orgogliosi i tifosi italiani.

Come hai convinto Pirlo a tornare in Nazionale?

C’è stata grande disponibilità a tornare da parte sua, in qualsiesi ruolo, sia come titolare che come uomo spogliatoio.

"Al primo anno in cui allenavo la Juve avrei voluto De Rossi con me - ha rivelato Conte - lui però era molto legato alla Roma e considerava il club giallorosso come unica squadra in cui poteva giocare in Italia".

Buffon ha toccato quota 500 partite. Esiste un altro Buffon?

È difficile anche se oggi posso pensare che un Perin possa fare una cosa del genere. Gigi è un grandissimo uomo, questo è importante, è anche capitano della Nazionale.

Fonte: sky

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