Coppa Italia: Stella d'argento, Affare d'oro
Con la finale/derby di fine maggio, la Roma potrebbe aggiudicarsi la decima Coppa Italia nella sua storia e conquistare nel suo stadio la "stella d'argento". I giallorossi, che hanno collezionato 9 Coppe Italia, diventerebbero così la prima squadra italiana a vantare questo primato. Infatti, la Juventus, anche lei detentrice di nove Coppe (dal 1995 data dell’ultimo titolo vinto con Marcello Lippi in panchina) almeno per questa stagione non potrà vantarsi di aggiungere la coccarda sulla propria maglia, eliminata proprio dalla Lazio in semifinale.
Storicamente il torneo nasce nel 1922, ma presto viene sospeso per poi tornare a essere giocato nella stagione 1935/36. Si ferma ancora per il conflitto mondiale e si riprende a giocare con continuità dal 1958. Nel 1960 la Federazione ordina allo studio dell’orafo milanese Faraone il trofeo, placcato in oro e montato su un blocco di marmo nero del Belgio. Dalla stagione 2002/03 il trofeo, che dall’anno precedente si chiama “TIM CUP”, cambia volto: il sostegno di marmo viene sostituito con uno tondo ed è più leggero.
Per l'AS Roma, alzare al cielo dell'Olimpico il trofeo tricolore nella finale-derby contro la Lazio, assumerebbe diversi significati, non solo sportivi, ma anche economici.
Iniziamo dalle ripercussioni positive che avrebbe sul fronte marketing. E' chiaro che in una stagione in cui i giallorossi scenderanno in campo con una maglia "unbranded", questa stella farebbe splendere un'operazione di sponsorship tecnica quantomeno singolare, sotto molti punti di vista.
In questa ottica, la conquista del trofeo vale sicuramente doppio: si entra nella storia dell'almanacco sportivo e, nel contempo, si porta un elemento valoriale importante su una operazione di fornitura nella quale sicuramente non si è brillato, sapendo comunque che l'anno dopo arriverà la NIKE.
Altro aspetto molto importante è il “value” in termini di introiti economici derivati dai diritti Tv per la finale e dal premio della conseguente partecipazione alla Supercoppa, oltre ovviamente agli incassi del botteghino. Calcolando le voci totali, escludendo quanto fin qui incassato dalla Roma per le precedenti partita stagionali giocate in Coppa Italia, il valore di una vittoria in questa finale farebbe decisamente sorridere le casse della società giallorossa.
Lo stadio Olimpico di Roma sarà esaurito e la Lega stima che dalla vendita dei biglietti e dalla cessione dei tagliandi promo - pubblicitari si incasseranno 4 milioni lordi, il 90 per cento dei quali sarà spartito in parti uguali tra Roma e Lazio, per la somma di circa 1,6 milioni a testa. La vittoria della Coppa Italia potrebbe, inoltre, aumentare la visibilità internazionale del marchio Roma data la vetrina che garantirebbe la partecipazione alla Supercoppa italiana che dovrebbe giocarsi a Pechino, al 99% proprio contro la Juventus, che di fatto sta vincendo il campionato, e quindi finalista designata. L’accordo tra la Cina e la Lega di serie A prevedeva (parliamo dell’edizione 2012) un incasso per le finaliste di 3 milioni, (con bonus di 300 mila euro proprio per il valore commerciale della squadra Torinese) da dividere in parti uguali, al netto delle spese di viaggio e alloggio, che erano a carico dei cinesi. Sempre che la sfida si disputi nello stadio Olimpico di Pechino, ci sarà la possibilità concreta di sfruttare la Supercoppa per sviluppare sul mercato asiatico il merchandising romanista.
Il totale del bottino, infatti, tra premio della Lega Calcio, incassi al botteghino e partecipazione alla finale di Supercoppa Italiana 2013 potrebbe ammontare a circa 5 milioni. Non propriamente bruscolini.
Un ritorno d’immagine niente male, insomma. Una stella d''argento che, in una stagione che non ha brillato, potrebbe davvero "illuminare" la nuova era targata America.
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