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Dado: "La Roma? In lotta per la Champions"

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 08-03-2013 - Ore 15:00

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Dado:

Allora Dado, mi racconti come e quando nasce la tua passione per la Roma?

“Erano anni molto più belli di questi per la Roma. Domenica, ad esempio, ero all'Olimpico per Roma-Genoa: ho incontrato Chierico e mi sono fatto una foto con lui, che era uno dei protagonisti della Roma dello scudetto. Erano gli anni '80, mio padre mi portò in trasferta a vedere Pistoiese-Roma: vincemmo 4-1, vidi lo stadio esplodere per quattro volte e pensai che era un'emozione così bella e forte che sarebbe stato il caso di riviverla. Da quel giorno non ho più smesso di essere tifoso”.

Il più bel ricordo legato ai colori giallorossi.

“Quando la Nazionale vinse la Coppa del Mondo e c'era Bruno Conti. Io da bambino tifavo per lui più che per la Nazionale e quando alzò la Coppa del Mondo per me era un pezzo di Roma che vinceva. Avevo 9 anni, non capivo la differenza: per me era come se la Roma avesse vinto la Coppa del Mondo”.

Bacchetta magica: puoi decidere di far rigiocare una partita alla Roma. Quale scegli?

“Ti potrei dire Roma-Liverpool e Roma-Lecce ma sono un po' scontate, sembra la richiesta di un rosicone. In realtà andò così e quelle sconfitte sono servite a capire che il calcio, come la vita, non è fatto solo di grandi soddisfazioni ma anche di grandi delusioni. Cercare di rigiocare per vedere se cambia è un po'... diciamo... Da laziale!“.

Ti faccio un breve elenco di nomi: un aggettivo per ciascuno di loro.

Dino Viola: “Il numero 1”; Franco Sensi: “ Il contestato”; Nils Liedholm: “Il Papa”; Francesco Totti:“L'eterno ragazzino; Daniele De Rossi: "Eh... Resto solo se c'è il progetto (dice, ridendo, con una battuta, ndr)”.

Sei presidente della Roma per un giorno e decidi di fare un regalo ai tifosi giallorossi. Puoi portare uno tra Messi e Ronaldo. Chi scegli?

Messi”.

Giochino della torre: chi butti giù?

Lazio o Juventus: “Lazio. La Juve è una grande squadra ed è un onore giocarci contro. I laziali sono rosiconi.  I pali, le storte, ce n'è sempre una, non sono onesti (sorride, ndr)”.

Moratti o Berlusconi: “Prima uno e poi l'altro. Anzi, prima uno e quando l'altro pensa di essere salvo lo butto giù”.

Capello o Ancelotti : “Capello. Ancelotti giocava con Chierico”

Parliamo della Roma di oggi. Cosa ti piace e cosa cambieresti?

“Non riesco a vivere questo calcio come lo vivevo vent’anni fa. All'epoca si cambiavano al massimo tre giocatori l’anno, mentre adesso la rosa cambia in continuazione. I calciatori sembrano delle azioni finanziare, “investiamo su questo, vediamo quanto ci rende quest'altro”. Sembra un calcio borsistico. Non mi piace la non possibilità affezionarsi all'uomo, il giocatore è sempre meno un uomo e sempre più un investimento momentaneo. Io vivo nello stesso palazzo di Lamela - vicino a Totti e Osvaldo - e quando li incontro glielo leggi negli occhi quanto sentono il peso delle aspettative che tutti hanno verso di loro. Spesso il calcio è intransigente, non ti perdonano niente, c'è pochissimo margine di errore e questi ragazzi lo sanno”.

Capitolo Zeman: grande entusiasmo iniziale, c'erano tutti gli ingredienti per sperare nel lieto fine e, invece, l'avventura del boemo è durata  solo 7 mesi. Cosa, secondo te, non ha funzionato?

“Non è dipeso dall'uomo Zeman, perchè lui è sempre rimasto coerente con se stesso: partite ricche di gol, squadre all'attacco. Secondo me è dipeso da una squadra che non è consolidata. Zeman andrebbe messo in una squadra che ha un ottimo spogliatoio, dove si festeggia per le vittorie perchè per me Zeman non è uno che sa capitalizzare le sconfitte, come ad esempio possono essere uno Spalletti o un Capello, che sono stati molto più bravi in questo senso”.

Andreazzoli: poche ancora le partite, ma a oggi è una piacevole sorpresa. Destino già scritto da traghettatore oppure gli dai qualche chance di restare anche l'anno prossimo?

“No. In Curva Sud gli farebbero un coro: “bucio di c....”. Basta... Solo questo”.

Giochiamo un po' con i pronostici: Milan o Barca, chi passa ai quarti di Champions?

Milan”.

La Coppa Italia la vince?

“L'inter”.

19 maggio, il campionato è finito. Guardiamo la classifica: la Roma dove sta?

“In lotta per la Champions”.

Per l'ultima "approfitto" del comico: ci sono un italiano, un americano e uno sceicco arabo… Continui tu la storiella?

 “Lo sceicco arabo dice œ·Ì· «·„Ê«fi⁄ «·⁄—»Ì , l'americano risponde What?What?What? Ma è l'Italiano che alla fine dice FORZA ROMA. Sempre”.

 Dado, tra pochi giorni torni con un nuovo spettacolo. Me ne parli?

 “Lo spettacolo debutta il 19 marzo al Teatro Golden di Roma, si intitola SOS DADO e fa un po' il verso a SOS Tata.  È uno spettacolo nuovo, diverso dagli altri perchè mia figlia ha da poco compiuto 15 anni, ha iniziato ad avere pretese di personalità dentro casa e allora io ho iniziato a osservare lei e la generazione che le gravita intorno. Ho preso appunti e ne è venuto fuori un confronto-dialogo tra due generazioni, la sua e quella dei quarantenni dioggi, che altro non sono che i quindicenni di venticinque anni fa”.

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