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De Sanctis ad InsideRoma: "La divisione delle barriere? L'auspicio è che si trovi una sintesi tra istituzioni e curva e che la Sud torni a cantare forte per noi" (Video)

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 30-03-2016 - Ore 16:35

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De Sanctis ad InsideRoma:

DA TRIGORIA - GABRIELE NOBILE e MASSIMO DE CARIDI - Nel corso del "Media Day" organizzato dall'AS Roma per i siti romani, abbiamo avuto il piacere di intervistare, in Esclusiva per i lettori di Insideroma,  il portiere della Roma, Morgan De Sanctis.  Queste le sue parole:

Ciao Morgan, hai comprato casa a Monteverde e non a Roma sud, come hanno fatto molti altri calciatori giallorossi. Sappiamo che vuoi rimanere a Roma anche alla fine della tua carriera, questa scelta di vivere nel centro di Roma è stata fatta per vivere la città in tutto e per tutto?

"Sì. Siete molto bene informati (ride, ndr.).. vabbè ma poi non è un segreto, la scelta è stata fatta interamente considerando le necessità soprattutto della mia famiglia ed è stata fatta in funzione del grande desiderio di vivere e di conoscere meglio Roma, anche perché si tratta di Roma quindi era una grande opportunità sia per me che per la mia famiglia, è una scelta che nell’arco di tre anni la reputo come giusta per tutti quei motivi ai quali facevo riferimento prima. Non sono stato per niente sorpreso di trovare una città bellissima e piena di cose interessanti ed anche la mia famiglia ha vissuto bene quest’esperienza e quindi in questo momento l’idea è di continuare a vivere a Roma. Credo di non dire niente di nuovo, facendo i complimenti alla città di Roma".

Tornando al calcio giocato, chi pensi possa esser il nuovo Morgan De Sanctis?

"Io penso, per quello che possa interessare, a chi difenderà i pali della Roma il prossimo anno. Io spero che questo ragazzo di cui si parla tanto bene, mi riferisco ad Alisson, per altro è anche tanto giovane, spero che appena arriverà a Roma sia bravo a capire in che tipo di contesto è arrivato e quindi di essere subito efficace nella sua professione. I presupposti ci sono ma bisognerà aiutarlo affinché si ambienti il prima possibile, questo soprattutto per il bene della Roma e magari diventerà, perché no, più forte anche di me". 

Ma come mai, nessuno di voi leader dello spogliatoio si è mai schierato per parlare della curva SUD? e parlo di lei, DDR e Totti

"No, no. Io avevo già parlato appena si era capito che la forma di protesta da parte della nostra tifoseria era quella di disertare le partite, io mi ero augurato che attraverso la presenza di parte della nostra tifoseria e quindi di comportamenti normali, le istituzioni, prendendo atto della normalità, si sarebbero rese disponibili a toglierle queste divisioni perché effettivamente non è un'eccezione. Queste divisioni non sono una cosa comune, però questo non è successo ed esiste un muro contro muro tra chi giustamente rivendica tutta una serie di diritti che ritiene siano stati tolti loro e le istituzioni che invece pensano che queste divisioni abbiano portato dei benefici perché non ci sono più problemi all’interno della curva, più che altro non ci sono problemi perché non c’è più la curva quindi non è aver attenuto un risultato, è un non risultato.. la speranza, da giocatore, è che la parte più 'rumorosa' della nostra tifoseria torni il più presto possibile a darci una mano per spingere la Roma verso risultati più importanti; adesso purtroppo la sintesi non è stata ancora raggiunta e non lo sarà neanche per il derby. L'auspicio è che ci tornino a seguire e che la Curva Sud torni a cantare forte per noi".

Qual è stato il preparatore atletico più bravo che tu abbia mai avuto?

"Beh, per fortuna di preparatori atletici ne ho avuti tanti bravi, per un portiere è comunque fondamentale averne di bravi quando si è giovani, quando si ha la possibilità di manipolare del materiale grezzo, nel mio caso soprattutto quando ero alla Juventus, nella mia prima parte della carriera con Bordon, Vecchi e quando ero all’Udinese con Zampa, lo sono stati. Allenatori che nella mia prima parte della carriera mi hanno dato un’impostazione sia tecnica ma soprattutto morale, comportamentale.  Determinanti, ricordo questi, però costantemente ho avuto grandi professionisti che hanno fatto un grande lavoro su di me ma in questo senso faccio un pochino il presuntuoso in quanto anche io da giocatore penso di aver dato una grande mano a questi professionisti a lavorare bene".

Ed il giocatore più forte con il quale hai giocato?

"Io faccio tre nomi: Francesco Totti, Zinedine Zidane ed Alessandro Del Piero".

Fonte: DA TRIGORIA - GABRIELE NOBILE e MASSIMO DE CARIDI

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