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E' tornato Mattiello: "Con Nainggolan tutto chiarito"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 11-10-2015 - Ore 21:35

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E' tornato Mattiello:

L’8 marzo Federico Mattiello, centrocampista esterno che si stava reinventando terzino destro, uscì in barella con perone e tibia rotti, dopo uno scontro con Radja Nainggolan, in Chievo-Roma: prima diagnosi, 7 mesi di stop. Mercoledì, con un giorno di anticipo sui 7 mesi previsti, Mattiello è tornato a giocare una gara ufficiale, con l’Italia Under 20: 2-2 con la Polonia a Caorle, e il ragazzo che con le due presenze rimediate fino a gennaio con la Juventus è a tutti gli effetti Campione d’Italia in carica è stato il migliore in campo. Percussioni continue, cross, dribbling tentati e riusciti, e palle recuperate per avviare l’azione in ripartenza. Il tutto giocando 90’, non lo spezzone di gara che di solito tocca ai reduci da gravi infortuni. “Ma forse non li avevo tutti nelle gambe – spiega – infatti nel secondo tempo ho sofferto. Momenti duri ce ne sono stati: sentivo dolore anche solo a camminare nei primi tempi, figuriamoci a correre. E qualche doloretto è rimasto: è stato bello sentire di nuovo il campo, avevo tanta voglia di correre e dimostrare di stare bene, ma adesso devo pensare solo ad allenarmi per riprendere la forma migliore”.

COME RAFINHA — Mentre lui lavorava per riprendere il ritmo partita, il protagonista dello scontro che rischiava di condizionargli la carriera, Radja Nainggolan, è entrato duro sul brasiliano del Barcellona Rafinha: stagione finita. E il belga, in Spagna, è finito sul banco degli imputati. “A Rafinha non posso che fare gli auguri – commenta Mattiello – so bene cosa si prova a stare fuori a lungo. Non so se quell’intervento fosse simile a quello che ho subito io, anche perché il mio infortunio non l’ho mai voluto rivedere. Ma so che su di me Nainggolan non aveva commesso fallo, era un’entrata completamente involontaria. E poi ci siamo sentiti, mi ha fatto gli auguri via Twitter, come è giusto così: l’episodio è chiuso, senza rancore”.

LA JUVENTUS — Con il Chievo deve ancora fare il debutto stagionale - prima convocazione proprio allo Juventus Stadium, l'1-1 della terza giornatacon tanto di bentornato di Allegri - ma non dovrebbe metterci molto a riprendersi il posto. E nel suo futuro potrebbe esserci di nuovo la Juventus, che lo prese dalla Lucchese per fare i Giovanissimi, portandolo fino in prima squadra: cinque stagioni e mezza, il cartellino è ancora loro. Il Chievo ha ottenuto ilrinnovo del prestito con diritto di riscatto, i bianconeri si sono tenuti il controriscatto: con le nuove norme e le liste bloccate, i giovani cresciuti in casa possono diventare preziosi, per i grandi club. “Dovrei fare una grande stagione per meritarmelo - conclude Mattiello – il mio primo pensiero è il Chievo, ma è chiaro che sarebbe un sogno tornare alla Juve. E in tanti mi hanno fatto il loro affetto, dopo l’infortunio: dagli italiani, come Pepe e Chiellini, fino ai giovani, come Marrone e Morata, che mi hanno subito accolto nel gruppo”.

Fonte: GAZZETTA.IT

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