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E' una Roma involuta: gioco fiacco e solisti in ritardo, urge una svolta

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 22-01-2015 - Ore 12:13

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E' una Roma involuta: gioco fiacco e solisti in ritardo, urge una svolta

Dov’è finita la Roma spettacolare e ambiziosa di Rudi Garcia? L’ambiente giallorosso se lo sta chiedendo da qualche settimana, forse da qualche mese. E la gara soffertissima di Coppa Italia vinta dopo 120 minuti con l’Empoli l’ha ribadito ancor più forte. Questa Roma, anche affidandosi a tutti i suoi big, sembra aver perso la propria identità di gioco. 

Lenta, prevedibile, impaurita e poco concreta, non è un caso che nelle ultime giornate di campionato il distacco dalla capolista Juventus sia aumentato a 5 lunghezze. Totti e compagni appaiono in grande difficoltà psicofisica e nel calcio è risaputo, se testa e gambe non funzionano allo stesso modo è difficile ottenere i risultati e raggiungere gli obiettivi. Soprattutto quelli più prestigiosi che per la Roma, a inizio stagione, volevano dire lo Scudetto o almeno lottare fino alla fine per ottenerlo. 

Lo aveva ribadito a più riprese e in maniera convincente lo stesso tecnico Garcia che però, nell’ultimo periodo, pare aver abbassato decisamente il tiro. Intanto puntiamo alle coppe, perché dobbiamo alzare almeno un trofeo. Questo il messaggio recapitato da Trigoria. Coppa Italia dunque o magari Europa League, anche se il cammino si presenta lungo e tortuoso. 

Evidentemente Garcia si è accorto che qualcosa non funziona e che continuando così difficilmente la sua Roma potrà scalzare dal trono la Juventus apparsa, nel gioco e nei suoi protagonisti, molto più solida e determinata, a cominciare dagli approcci alle partite, dove spesso invece la Roma fallisce clamorosamente. Milan, Sassuolo, Lazio e Palermo, solo per citare gli ultimi esempi. La Roma ha sempre concesso un tempo alle avversarie e mai è riuscita a portare a casa l’intero bottino. 

4 pareggi nelle ultime 6 partite, tre all’Olimpico, a cui si è aggiunto adesso l’1-1 in coppa con l’Empoli, prima che il discusso rigore trasformato da De Rossi, risolvesse la sfida ai tempi supplementari. E’ una Roma probabilmente fiaccata dalla delusione Champions e dalle tante assenze che hanno accompagnato questa stagione, le ultime quelle di Gervinho e Keita impegnati in Coppa d’Africa

Un gruppo che al momento non sembra credere troppo nelle proprie capacità, accontentandosi spesso di un punto, piuttosto che rischiare di perdere. Una sorta di appagamento involontario. Non certo la mentalità giusta per sperare di riavvicinare la testa bianconera. Garcia, che ha schierato 26 formazioni diverse su 26 partite, sta provando a cambiare qualcosa anche tatticamente, visto che gli avversari ora sanno come mettere in difficoltà i giallorossi, aggredendoli già nella metà campo difensiva e costringendoli spesso a commettere errori ingenui come quelli recenti di Astori a Palermo o Yanga Mbiwa contro l’Empoli. 

Nelle ultime due partite il tecnico francese ha utilizzato il modulo con un trequartista alle spalle di due attaccanti, rinnegando in parte il suo classico 4-3-3, ma solo a sprazzi si è riscontrato qualche segno di risveglio. Complici anche degli attaccanti poco costanti, vedi Iturbe, o con la testa altrove, come quel Mattia Destro il cui nome campeggia sempre sui titoli principali del calciomercato mentre sul campo si registrano prestazioni assai deludenti. 

Se la Lupa vorrà tornare a risplendere e soprattutto sperare di conquistare qualcosa che non sia soltanto la conferma di un secondo posto, comunque da non buttare, servirà un drastico cambio di marcia. Se come dice Garcia non si tratta di un problema fisico, ma semplicemente di ritrovare l’anima di grande squadra, allora la Roma dovrà farlo in fretta, già a partire dalla prossima delicata trasferta di Firenze. Con la Viola dell’ex Montella si prospetta un altro crocevia decisivo di questa stagione

Fonte: goal.com

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