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EDITORIALE - Roma, sei bella con l’anima

condividi su facebook condividi su twitter Di: Francesca Ceci 26-09-2013 - Ore 12:16

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EDITORIALE - Roma, sei bella con l’anima

3 indizi fanno una prova. 5 vittorie consecutive (non era mai successo in 86 anni) fanno una squadra. L’immagine è Benatia che parte dalla difesa,  se ne dribbla un bel po’, poi atterrato al limite dell’area, non cerca il rigore. Cerca il gol. Da terra. Lo cerca come lo cercherebbe un bomber di razza, non un difensore.

Tradotto: non si molla un pallone.

La grinta è quella di Rudi Garcia “con quella faccia un po' così quell'espressione un po' così che abbiamo noi prima di andare a Genova”,  quando, dopo l'espulsione, non rientra negli spogliatoi ma se ne va in tribuna.

La corsa è quella ostinata di Gervinho che non finisce mai e fa invidia al miglior Mennea. Guardi il campo e lui è ovunque che alla fine gli perdoni il fatto che davanti alla porta perde lucidità e precisione. Ieri sera no.  Arriva pure il gol che è la ciliegina di una torta che si prepara da solo con una prestazione impeccabile.

Borriello, nessun tiro in porta ed è suo l’errore che lancia Gabbiadini, ma fa una partita di sacrificio, protegge la palla e fa salire la squadra.

De Rossi è tornato. Ma perchè se n’era andato?

Il Capitano entra nel secondo tempo, la Roma va in vantaggio e passa dai suoi piedi (strano eh)  il raddoppio giallorosso.

Sì, sei proprio bella Roma. E, cosa che conta ancora di più, hai un’anima.

Adesso concentrazione e consapevolezza nei propri mezzi perché arriverà anche la sconfitta. E’ in quel momento che non bisognerà abbattersi continuando a credere di poter fare qualcosa di importante quest’anno con la forza di essere gruppo. Si vince insieme. Si perde insieme.

E’ così che quello che non è successo in 86 anni può succedere in una sera.

9 marcatori diversi, sono andati a segno tutti i titolari, manca solo Castan all’appello, 12 gol realizzati, 1 solo subito, 5 vittorie di fila, 3 in trasferta ed un derby conquistato.  

E domenica sera all’Olimpico c’è il Bologna, un altro esame. L’obiettivo è entrare nelle prime cinque, ha ribadito più volte Garcia in conferenza. Poi, ha specificato: “Le prime 5 vuol dire che può essere 5, 4, 3, 2, 1”.

Oggi la classifica dice 1. E adesso veniteci a prendere.

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