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Emerson Palmieri, un jolly inaspettato

condividi su facebook condividi su twitter Di: Lorenzo Caruso 29-07-2016 - Ore 18:14

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Emerson Palmieri, un jolly inaspettato

Ogni estate, fino al 31 Agosto, giorno nel quale il calciomercato chiude i battenti, ogni tifoso, o comunque la maggior parte, si ritrova immerso in una realtà nella quale la rincorsa al prossimo acquisto della propria squadra diventa il concetto chiave. Questo modo di ragionare fa spesso sì che si mettano in secondo piano i calciatori che fanno già parte della rosa ufficiale del team. Forse questo discorso è ancora più valido per un ragazzo che, della Roma, tra una presenza ed un'altra, fa già parte da quasi un anno, stiamo parlando di Emerson Palmieri.

Bisogna andare a ritroso nel tempo per quasi 365 giorni, più precisamente al 26 Agosto del 2015, quando, a mercato ormai quasi concluso, la Roma acquista ufficialmente in prestito dai brasiliani del Santos, Emerson Palmieri dos Santos, conosciuto ai più come Emerson Palmieri. E' bene dirlo, al momento dell'arrivo nella capitale, nessuno ha di certo stappato lo Champagne, anche perché a onor del vero, su questo ragazzo nato in Brasile il 3 Agosto del 1994, praticamente nessuno sapeva niente. Inoltre, come se non bastasse, al momento del passaggio in giallorosso, anche Maurizio Zamparini, ex presidente del giocatore in un'annata tra luci e diverse ombre a Palermo, ha sentenziato il brasiliano con le seguenti parole:

"Emerson a me non è mai piaciuto. Non avevamo fiducia in lui. Io lo osservo da un po’. Gli manca personalità, è un ragazzo d’oro ma gli mancava qualcosa a livello caratteriale. Gli auguro, comunque, il meglio".


Punti di vista insomma ma se andiamo a controllare le sole 9 presenze totali in maglia rosanero nella stagione 2014/15 e il mancato esercizio del diritto di riscatto a favore dei siciliani, è anche lecito farsi delle domande su quanto effettivamente, le capacità del giocatore siano valide. E forse, a posteriori ci viene da pensare che le stesse perplessità le abbia avute Rudi Garcia, allenatore francese che, nella sua mezza stagione nell'annata 2015/16 ha centellinato al massimo i minuti in campo per Emerson Palmieri. Ovviamente va anche ricordato che nelle gerarchie di gruppo, il brasiliano veniva dopo Lucas Digne, titolare indiscusso, e Vasilis Torosidis, più di una volta adattato a terzino sinistro.

Poi a metà campionato cambia qualcosa, in primis la panchina, infatti Garcia, dopo 2 anni e mezzo, viene sollevato dall'incarico di allenatore dei giallorossi, gli subentra Luciano Spalletti, tecnico di Certaldo alla seconda esperienza nella capitale. Altro dettaglio non da poco che comincia a variare è la fiducia verso il classe '94, che sotto la guida di Spalletti, cresce a poco a poco. Anche in questo caso Lucas Digne, nei piani del tecnico toscano è il titolare ma, nonostante ciò Palmieri riesce a collezionare diverse presenze da subentrato nel corso del campionato, levandosi anche lo sfizio di segnare il suo primo gol in Serie A nell'ultima giornata a San Siro, contro un Milan ancora in lotta per il piazzamento in Europa League.

Nonostante il rilancio nell'ultima parte della stagione, le partite giocate in maglia giallorossa risultano comunque poche e, finito il prestito, la maggior parte dei tifosi crede che Palmieri sia destinato a tornare al Santos, la sua squadra. Un po' a sorpresa invece la Roma, probabilmente sotto consiglio di Luciano Spalletti, decide di puntare nuovamente sul giovane, riportandolo nella capitale con un prestito annuale che, a fine campionato, si trasformerà in un obbligo di riscatto per 2 milioni di euro. Intanto, dopo il mancato accordo con il PSG per Digne, i capitolini acquistano dall'Empoli Mario Rui, terzino sinistro portoghese che, almeno nella mente dell'allenatore, dovrebbe andare a sostituire alla perfezione Digne, passato nel frattempo al Barcellona.

Dunque, ad oggi, non si prospetta ancora un ruolo primario per Emerson Palmieri il quale però, sempre di più, si sta ritagliando nel gioco di Spalletti, un'identità vera e propria che lo allontana da quel concetto di meteora al quale si era avvicinato sotto la gestione Garcia. Ad avvalorare questa tesi è lo stesso tecnico giallorosso che pochi giorni fa, dopo la vittoria in amichevole contro i Boston Bolts, si è espresso con le seguenti parole nei riguardi di Palmieri:

"Emerson a destra basso mi ha dato ottime sensazioni, è un giocatore che si sa adattare molto bene".


Insomma, un vero e proprio jolly da utilizzare in più zone del campo e che potrà rivelarsi utile quando i suoi compagni cominceranno a tirare il fiato. Inoltre un giovane che, stando all'età (tra pochi giorni compirà 22 anni) sembra avere ancora ampi margini di miglioramento. La fiducia da parte della Roma e soprattutto dell'allenatore sembra esserci, ora bisogna solo far ricredere chi, forse troppo in fretta, ha etichettato Emerson Palmieri come una promessa non mantenuta del calcio.

 

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