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ESCLUSIVA Cardona (Questore Livorno ed ex arbitro): "La tessera del tifoso ha dato garanzie. In caso di razzismo sospensione anche definitiva delle partite"

condividi su facebook condividi su twitter Di: Eduardo Barone 29-08-2013 - Ore 13:50

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ESCLUSIVA Cardona (Questore Livorno ed ex arbitro):

Oggi abbiamo il piacere di intervistare Marcello Cardona, attualmente Questore di Livorno ed ex arbitro di calcio in Serie A e B, che ha parlato, in esclusiva per Insideroma.com, della gestione della partita Livorno- Roma, della questione Away Card e dei casi di razzismo e violenza negli stadi

 

Questore, Livorno- Roma è alle spalle: possiamo fare un bilancio della gestione dell'ordine pubblico e della decisione di sospendere l'Away Card su invito dell'Osservatorio del Viminale

 "Tutto è andato bene, come previsto. Anche la sospensione dell'Away Card è stata oppurtuna. Posso certamente affermare che i tifosi romanisti presenti allo stadio Picchi si sono comportati sportivamente e correttamente".  

 

L'away card consente ai tifosi giallorossi di accedere alle trasferte anche senza la tessera del tifoso. Lei è d'accordo? Crede che si possa estendere anche alle altre squadre?

 "Se l'Osservatorio ha suggerito di sospendere l'utilizzo dell'Away Card per Livorno- Roma evidentemente ha rilevato qualche anomalia. Pertanto credo che occorra partire dall'utilizzo corretto della tessera del tifoso che ha dato sicure garanzie di utilizzo".

 

I tafferugli nel dopo partita però ci sono ancora. Sabato scorso due tifosi milanisti sono stati arrestati dopo Verona-Milan. A suo giudizio,  l'away card aumenterebbe questi casi?

 Gli incidenti sono sempre figli dei violenti che non hanno nulla a che vedere con i veri tifosi. L'impegno è proprio questo: debellare i violenti per far sì che la quasi totalità dei tifosi possa andare serena negli stadi, gioire per la propria squadra e creare forme di aggregazioni positive, utili specialmente in questo momento particolare che sta vivendo il nostro paese.

 

Parliamo dei recenti, quanto frequenti, episodi di razzismo che si verificano sugli spalti.  Lei è un ex arbitro: come si dovrebbe comportare il direttore di gara in caso di cori razzisti verso un giocatore in campo? Sospendere la partita come fece Rocchi in Roma-Milan dell'anno scorso ora è una regola. Curioso il caso dei tifosi dell'Hellas Verona che, anzichè fischiare Balotelli, lo hanno applaudito ironicamente per evitare squalifiche...

 "Gli arbitri devono contribuire a debellare questa deprecabile piaga facendo la loro parte nell'ambito della giustizia sportiva. Pertanto ritengo giusto e non derogabile la sospensione anche definitiva dell'incontro in caso di insulti razzisti verso un giocatore".

 

Più e più volte molti esponenti del calcio, tra cui Fabio Capello, hanno ribadito il fatto che il calcio italiano sia nelle mani degli ultras: è veramente così?

 "Non credo assolutamente che il calcio sia nelle mani degli ultras. E in quelle poche realtà dove gli ultras cercano di avere un ascendente negativo sulle società, bisogna allontanare tutti coloro che non favoriscono la crescita sana del calcio".

 

Bisogna usare la mano pesante? Squalificare le curve, come accadrà questa domenica all'Olimpico, può essere la via d'uscita?

 "Non bisogna usare la mano pesante, ma agire con equilibrio secondo la gravità dei fatti".

 

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