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Felicità Roma, i giallorossi tornano in Champions dalla porta principale

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 20-04-2014 - Ore 09:27

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Felicità Roma, i giallorossi tornano in Champions dalla porta principale

La Roma espugna il Franchi di Firenze per 1-0 ed alla vigilia di Pasqua, si regala l’ingresso in Champions League senza passare dai preliminari. Gli uomini di Rudi Garcia toccano quota 82 punti in 34 gare e raggiungono il record di punti della storia romanista appartenente alla squadra del 2008, allenata da Luciano Spalletti. Ad omaggiare questo traguardo, era in tribuna proprio l’ex tecnico romanista, che ha visto dal vivo la Roma tornare ufficialmente nella massima competizione europea, ancora una volta dalla porta principale. Quella volta fu l’Inter di Mancini a fare 3 punti in più ed a vincere il titolo, in questo campionato la Roma può toccare quota 94 punti, comunque non sufficienti per conquistare il quarto scudetto, poiché la Juventus è già arrivata a quota 90. I giallorossi si sono imposti sui viola per la quinta volta in 2 anni e per la terza volta di seguito, vincendo la partita in trasferta per 1-0. Il mister della Fiorentina, Vincenzo Montella, da quando allena non ha mai battuto la squadra con la quale ha conquistato uno scudetto e ha ottenuto 2 pareggi quando era allenatore del Catania. I viola volevano vincere per cercare di allontanare l’insidia dell’Inter, che vincendo a Parma, si era portato a 2 sole lunghezze di distanza e contemporaneamente, cercavano di avvicinare il Napoli, che nel pomeriggio aveva impattato per 1-1 al Friuli contro l’Udinese, per mantenere viva la speranza di un posto ai preliminari di Champions League. Nei primi minuti della gara, è la Roma ad essere più pericolosa: prima con bel tiro da fuori di uno dei tanti ex di giornate, il fischiatissimo Adem Ljajic, poi sempre su iniziativa del serbo, che aveva ricevuto un delizioso pallone da Totti ed entrato in area, aveva servito un pallone che chiedeva solo di esser spinto in rete ma Gervinho non ha letto bene l’invito e ha depositato al lato. La terza idea geniale dell’ex viola è quella di dribblare mezza difesa fiorentina e servire un’altra perla per Nainggolan, che in spaccata, anticipa Gonzalo Rodriguez e Neto, depositando così la sfera in fondo alla rete. Il vantaggio romanista scrolla i padroni di casa dal timore reverenziale della prima parte di gioco e guidati da un Cuadrado confusionario ma insidioso, stazionano stabilmente dalle parti di De Sanctis senza però creare un reale pericolo per la retroguardia romanista, se non con tiri dai 25-30 metri che non hanno mai trovato lo specchio della porta. Da segnalare, un’iniziativa personale ancora del colombiano al limite dell’area di rigore giallorossa: con un paio di finte ubriacanti, mette fuori causa Maicon ma il suo tiro di sinistro finisce un bel po’ alto alla destra dell’estremo difensore romanista. Al 40’, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Ilicic, la Fiorentina protesta per un fallo di mano in area di Totti, che prima del tiro si gira e tiene il braccio attaccato al corpo. La decisione di Mazzoleni di non intervenire sembra esser corretta, nonostante le veementi proteste del pubblico viola e di capitan Pasqual, che continua anche nell’azione successiva e viene ammonito. Il direttore di gara non ha precedenti particolarmente positivi con i toscani, ragion per cui ogni scusa è buona per fischiarlo ed innervosirlo. Nonostante non sia uno dei migliori arbitri italiani, il bergamasco non ha sbagliato nessun episodio clamoroso e ha cercato di mantenere il match sui binari della tranquillità e grazie alla collaborazione dei giocatori e dei tecnici, è riuscito nel suo compito. Nella ripresa, è ancora la Fiorentina a fare la partita ed i giallorossi a chiudere ogni linea di gioco nella propria metà campo ed accelerare o rallentare il gioco, quando entrano in possesso del pallone. Garcia ha realmente cambiato la mentalità dei romanisti, che combattono su ogni pallone, raddoppiano le marcature e quando ripartono, lo fanno in maniera organizzata e trovano sempre le soluzioni ideali per mettere in allerta le difese avversarie. Gli uomini di Montella, senza Gomez e Rossi, sono molto bravi sino ai 16 metri, quando poi si perdono poiché non hanno finalizzatori e l’unico disponibile è Matri, non all’altezza dei primi 2 e neanche servito a dovere dai compagni. Pizarro, Aquilani, Borja Valero, Vargas, Pasqual, Cuadrado, Joaquin sono tutti ottimi tiratori da fuori o abili nei cross in area ma contro difese organizzate come quella della Roma, serve qualcuno che sappia concretizzare la mole di lavoro dei centrocampisti e se pensiamo che nella ripresa le migliori occasioni le ha avute Savic, bravo di testa ma pur sempre un difensore, Montella ed il suo staff dovranno cambiare qualcosa in vista della finale di coppa Italia e soprattutto della prossima stagione. Per ciò che concerne la Roma, il suo mister non molla di un centimetro e finché la matematica non lo condanna, crede fermamente nella rimonta scudetto o almeno così dice. Queste sue parole sono importantissime in un ambiente abituato a pensare alla stagione successiva a Gennaio ormai da 3-4 anni, il carisma del francese è una delle armi di questa splendida cavalcata ed un incentivo per poter far meglio il prossimo campionato, ben sapendo che la vetrina della Champions League andrà onorata nel migliore dei modi.

 

Fonte: Massimo De Caridi

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