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Fermate il soldato Walter – II° capitolo (…quando il Ds è in confusione)

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 25-01-2016 - Ore 12:17

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Fermate il soldato Walter – II° capitolo (…quando il Ds è in confusione)

GABRIELE NOBILE - Sono passati pochi mesi da quando la stampa ed i media (non tutti per carità) riteneva il DS Umbro della Roma, Walter Sabatini, se non il numero uno in Italia, almeno uno dei più bravi. Passate alcune stagioni, ma soprattutto alcune sessioni di marcato, l’analisi inizia a diventare più aspra. Sabatini è sulla graticola ed è molto probabile che gli elementi che lo condannano non sono così lontani dalla realtà, cerchiamo di scoprire il perché, cercando di evidenziare sia le cose positive, che quelle negative, poste in essere dal DS della Roma. (Fermate il Soldato Walter Cap.1)

SABATINI ED IL PRESIDENTE - Apprezzato da Pallotta per il suo operato e per le sue iniezioni di capitali e plusvalenze nel bilanci della società. Su quest’argomento, chapeau. Per questo motivo è stato chiamato e lui stesso confermò il suo ruolo all’inizio del suo mandato a Roma: portare giovani calciatori, valorizzarli per essere, successivamente, rivenduti per creare budget ma poi la piazza pretendeva qualcosa di più ed il suo mondo si è sgretolato da operazioni di mercato compulsive e mai centrate, 100 ed oltre i calciatori comprati dal 2011 senza mai riuscire a trovare quelli definitivi utili a concretizzare il sogno dei tifosi, vincere. In ogni campagna trasferimenti i calciatori validi sono stati un paio per ogni sessione: Lamela (rivenduto) e Pjanic nel 2011, Marquinhos (rivenduto) e Castan nel 2012 oltre al riacquisto di Florenzi dal Crotone, Strootman, Benatia (rivenduto) Gervinho e Nainggolan nel 2013, Manolas nel 2014 e Dzeko, Salah, Digne e Szczesny nel 2015 (alcuni di questi non ancora ufficialmente di proprietà della Roma, ma che andranno riscattati (?) alla fine di questa stagione).

Gli altri calciatori acquistati in questi anni sono ed erano dei giusti comprimari, alcuni delle meteore, altri buonissimi elementi, altri dei giocatori utili solamente ai bilanci.

UN DS PER VINCERE E NON PER PARTECIPARE - A Sabatini è mancato il cambio di passo, ovvero di comprendere che per potersi imporre, almeno nel campionato italiano, servivano giocatori di carattere ma soprattutto di provare a renderli partecipi di una certa stabilità e non farli sentire solamente di passaggio. In questi anni romani, Sabatini non è riuscito ad imporsi nello spogliatoio dove è sempre stato visto come un bravo operatore di mercato ma non come un collante tra la società, lo staff tecnico ed i giocatori stessi. Anche sul fronte allenatore è sembrato sempre troppo indeciso, prima Luis Enrique (anche se la scelta fu di Franco Baldini) poi  Zeman e per concludere, Garcia, bravissimo nel primo anno, meno nel secondo e disastroso nel terzo, sostituito in corsa con Luciano Spalletti con notevole ritardo visto che il tempo per farlo prima c’era.  E’ nelle competenze del Ds prendere le decisioni, esonerare Garcia alla fine dello scorso campionato doveva essere una sua imposizione per non trovarsi nella situazione attuale, ovvero in ritardo in campionato e con l’obbiettivo minimo (il terzo posto in Champions League) lontano, per adesso, 6 punti.

La Roma paga a caro prezzo (non dal punto di vista dei bilanci) i suoi tanti errori che avevano illuso anche la stampa ed i media in generale, visto che poi a fine sessione di ogni calciomercato la stessa Roma veniva nominata come la regina del transfertmarkt.  Allo stato attuale, serve normalità, ovvero un DS classico che si impegni a comprare giocatori propedeutici per (provare) a vincere; impegnarsi nel cercare qualche giovane talento per garantire il futuro al club, ma senza esagerazioni. Bisogna proseguire nell’opera di rafforzamento del settore giovanile, vero fiore all’occhiello da sempre del club, anche da prima dell’avvento di Sabatini.

MERCATO INVERNALE 2016 - Impossibile analizzare questa sessione di calciomercato invernale, visto che siamo ancora a 10 giorni dal termine della stessa, ma alcuni elementi fanno supporre che il trend portato avanti da Sabatini sia sullo stesso livello di quanto fatto nelle sessioni precedenti.  Si parla di anticipazioni di stampa per carità, quindi niente di ufficiale, ma se fossero confermate, l’asticella dell’operato del DS per il calciomercato invernale, sarebbe da considerarsi più in Down che in Up.

Ci permettiamo, con toni ovviamente leggeri, di poter contestare le eventuali mosse di Sabatini, in maniera preventiva: riteniamo infatti che ci siano ancora i margini per poter “fermare” quelle che potrebbero diventare operazioni di marcato che non porteranno benefici alla Roma stessa.

Il compito dei media in generale infatti, non è solo quello di analizzare flussi ed informazioni quando  il “fatto” si è compiuto, il lavoro degli addetti ai lavori potrebbe essere interpretato come “preventivo”, specialmente quando non è espresso in cattiva fede e senza interessi secondari, proprio per queste ragioni riteniamo che l’aver perso tempo (oltre 20 giorni per la precisione) senza aver fatto il primo acquisto è una cosa grave, la Roma necessita di almeno un difensore centrale e di uno laterale, mentre, allo stato attuale i giallorossi stanno chiudendo (siamo quasi all’ufficialità) un ¾ ista come Perotti (15 presenze ed un gol in stagione con il Genoa) e provando a vendere a tutte le longitudini del globo, Gervinho (miglior giocatore della Roma in questa prima parte della stagione con 14 presenze e 6 gol in campionato) avendo già ceduto Iturbe. Poi se fossero veri i rumors relativi al fatto che la Roma starebbe per chiudere Stephan El Shaarawy con il Milan (39 presenze negli ultimi 3 anni con 3 gol fatti nel periodo in questione) un giocatore rigettato dal Monaco dove in Liga 1 ha collezionato 15 presenze senza mai realizzare una rete (leggermente meglio in Europa League con uno score di 6 presenze e 2 gol). In pratica un giocatore da ricostruire sia fisicamente che mentalmente, in pratica una follia; speriamo che le voci rimangano tali (difficile) altrimenti sarebbe grave.

Contraddizioni? Forse si, ma dopo la sconfitta di ieri contro la Juventus, si è capito che la squadra ha mollato da un punto di vista nervoso, la cura Spalletti potrà avere effetto sul lungo termine e non sul breve; inutile quindi aggiungere confusione al caos che regna dalle parti di Trigoria con altre operazioni di marcato compulsive e non ragionate. E’ ovvio che manca un difensore, ma se il DS della Roma in questi 25 giorni di mercato non ha portato in dote alla società stessa quel giocatore che serviva, difficile che possa farlo adesso, ricordando che  prima dell’inizio dei match del 2016, quando la Roma, dopo il pareggio a Verona contro il Chievo, era a 3 punti dalla zona Champions e a 6 dallo scudetto (questa la classifica del campionato 2015/2016 di Serie A dopo le gare della 18esima giornata: Inter 39 punti; Fiorentina 38; Juventus 36; Napoli 35; Roma 33).

Ci chiediamo ma Sabatini dal 31 agosto 2015  (chiusura del mercato estivo) al 4 gennaio (apertura di quello invernale) dove si è rintanato? Possibile che in questi 4 mesi di tempo non sia riuscito a negoziare un difensore ( o un attaccante, un centrocampista) per presentarlo appena il mercato apriva ufficialmente?

Ad oggi mancano ancora 19 partite ufficiali da qui al termine della stagione, 17 di Serie A e 2 di Champions (sperando ovviamente di passare il turno con il Madrid, ma la vediamo difficile !).  Il numero esiguo dei match e la rosa della Roma (numericamente e non qualitativamente) permetterebbe ai giallorossi di finire la stagione in maniera dignitosa con o senza mercato di riparazione, specialmente se lo stesso fosse sul livello di quello fatto da Sabatini a gennaio 2015.  Se Diego Perotti fosse già un operazione fatta e se è vero che El Shaarawy nella giornata di oggi svolgerà le visite mediche con la Roma, limitiamoci all’acquisto di questi giocatori, utili a sostituire i partenti Iturbe e Gervinho; poi stop. Tanto questa è oramai andata (parliamo della stagione in corso)  non illudiamoci…poi per carità i miracoli sono sempre dietro l’angolo, ma meglio essere realisti che illusi.

MERCATO ESTIVO 2016 - Esca allo scoperto il buon Walter, provi ad ascoltare di più le persone che gli sono vicine, ma soprattutto tenga il budget per la prossima stagione, quando dovrà costruirci la Roma più forte di sempre: grazie ad una discreta programmazione stiamo già un bel passo avanti con gli acquisti di Gerson ed Alisson, ma non basta. La rosa della Roma è fortemente imperfetta, non tanto da un punto di vista tecnico quanto di personalità dei giocatori stessi, alcuni giocatori di carattere probabilmente lasceranno Trigoria a fine stagione (Maicon, Totti, De Sanctis, Lobont, Keita) ne serviranno altri, ma di temperamento.

Nella speranza che Luciano Spalletti possa trasformarsi in una sorta di “Tutor” per il Ds Sabatini, allo stato attuale delle cose, l’unico tra i due vincente è proprio il tecnico di Certaldo, uno dei pochi trainer scelti dal DS umbro (anche in parte Garcia lo era) che possa sfoggiare un palmares importante e qualche trofeo in bacheca. 

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