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Figc, progetto "Rete!" in aiuto dei giovani rifugiati

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 09-12-2015 - Ore 18:21

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Figc, progetto

«Riduzione di ansia e depressione nei soggetti a rischio, incremento della felicità, miglioramenti dal punto di vista comportamentale ed emotivo»: sono i risultati di uno studio scientifico sugli effetti del progetto «Rete!» presentati oggi dal direttore Generale della Figc, Michele Uva, nel Centro accoglienza Sprar (Sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati) 'Horizont' di Caltagirone (Catania). Il progetto, nato a inizio 2015, è promosso dalla Figc tramite il Settore Giovanile e Scolastico e in collaborazione con lo Sprar ed è rivolto ai minori stranieri non accompagnati per favorire l'accesso allo sport. «Rete!», che ha coinvolto i giovani di 24 Centri di accoglienza, ha proposto 56 interventi sportivi, educativi e formativi e organizzato un torneo 7 contro 7 tra squadre di ragazzi delle strutture che hanno aderito all'iniziativa. La fase finale si è svolta a Cesena, nell'ambito dell'iniziativa «Kick Off», ed è stata vinta dal centro Sprar Horizont di Caltagirone - premiato oggi da Uva. «La FIGC - ha sottolineato Uva - ha il dovere di occuparsi di attività che non siano solo legate alla Nazionale o alla parte agonistica del calcio. Il progetto »Rete!«, che coinvolge gran parte degli Sprar in Italia, è nato con l'intenzione di creare un programma di integrazione e di benvenuto attraverso il calcio a tutti quei ragazzi che hanno vissuto delle traversie per arrivare qui». Secondo lo studio presentato oggi, l'attività calcistica ha permesso di superare le barriere socio-culturali, consentendo il raggiungimento di un migliore stato di benessere dei ragazzi attraverso la loro interazione. Il progetto sarà replicato anche nel 2016, con la fase finale prevista ancora a Cesena nel prossimo mese di maggio. A Caltagirone erano presenti anche la coordinatrice della commissione integrazione, Fiona May, e il tecnico dell'Under 21, Gigi Di Biagio. «Nell'atletica - ha dichiarato May - la differenza la fa il colore delle medaglie. Questo concetto racchiude buona parte dei valori positivi che stiamo cercando di trasmettere ai giovani delle scuole calcio con i progetti voluti dal presidente Tavecchio». «Per migliorare le cose - ha detto Di Biagio - bisogna partire con progetti concreti e questa esperienza è un ottimo inizio. Il calcio è importante, ma farsi una famiglia, lavorare e superare la tristezza che vi portate dentro sono le vostre vittorie più belle»

Fonte: Ansa

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