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Garcia regala una matita per non dimenticare Charlie Hebdo

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 10-01-2015 - Ore 17:49

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Garcia regala una matita per non dimenticare Charlie Hebdo

Il tecnico in conferenza stampa: "Dobbiamo essere uniti in questo momento". Poi parla della gara di domani: "Dopo questa partita vogliamo essere primi"

Una matita su ogni sedia della sala stampa di Trigoria, per ricordare le vite spezzate di Charlie Hebdo. Un gesto voluto da Garcia, per dare voce ai giornalisti presenti e a quelli di tutto il mondo: «Sono francese e siamo in lutto. Dobbiamo essere tutti uniti in questo momento. Ѐ un attacco non solo alla Francia, ma anche alla libertà d’espressione e voi sapete più di tutti che significa. Per questo ho voluto regalarvi una matita, come simbolo, perché questa libertà deve rimanere per l’eternità. Non sono questi eventi a far cambiare le cose. Noi facciamo come i giornalisti di Charlie Hebdo, facciamo divertire la gente. Nel calcio far divertire la gente è importante, per questo mi sento di dire che“Siamo tutti Charlie”».

C’è un velo di dolore nelle parole di Rudi, che lascia stare chiese e villaggi, polemiche arbitrali («dicono che mi sono “italianizzato”? Mi sento molto francese oggi», è l’unica risposta a chi gli ha puntato il dito contro) e frasi ad effetto, perché qualcosa di diverso c’è rispetto al suo primo, o al suo secondo, derby. Diciassette morti in tre giorni di terrore nel Paese in cui è nato. La differenza rispetto all’anno scorso la fa anche il campo, la classifica, il peso dei tre punti in palio: «Non possiamo parlare dei derby della passata stagione, perché sono due squadre differenti, che stanno facendo benissimo in campionato. Questa giornata mi piace, secondi contro terzi, primi contro quarti: è molto eccitante. Facciamo questo mestiere per vivere queste gare. La Lazio ha ottimi giocatori, è una squadra aggressiva, infatti è la più fallosa del campionato. Noi dobbiamo fare in modo di imporre il nostro gioco e di essere efficaci per vincere la partita». Per balzare in vetta e mettere pressione alla Juventus:«Vogliamo essere primi dopo questa partita, non sappiamo se per poche ore o per almeno una settimana. Vedo la squadra carica, il mio obiettivo questa settimana era frenare la rosa, perché in allenamento ci abbiamo messo tanta intensità e questa la devono mettere durante la gara, non prima». Guai a vivere i prossimi 90 minuti come il fine ultimo della stagione, Garcia ha prospettive più ambiziose: «Il nostro obiettivo è molto più alto ed è quello di essere il più alto possibile nella classifica a fine campionato. Faremo di tutto e di più per vincere questa partita, ma lo faremo anche la settimana prossima e ogni altra settimana. Siamo dove dobbiamo essere, o quasi, e domani dobbiamo sfruttare quest’opportunità di essere primi dopo la gara». Per farlo, avrà bisogno di tutti. Un sorriso gliel’ha regalato Ljajic, che ha svolto la rifinitura con i compagni. Il serbo è tra i 24 convocati per il derby: «Adem sta bene, speriamo che sia così anche domani. Avrò praticamente tutta la rosa a disposizione e per una partita del genere è perfetto. Maicon ha sofferto sul piano fisico a Udine, ma il ginocchio va bene. Andrà bene domani e farà 90 minuti, così come Totti». E Destro? «Confermo che a gennaio non si muoverà». Ma la panchina gli sta stretta già da un po’. Parentesi sul Pallone d’Oro: «Lo darei a Neuer, è il portiere più forte del mondo. Senza togliere nulla ai due campioni in lotta con lui». Non s’offendano Messi e Ronaldo.

Fonte: IL TEMPO - Erika Menghi

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