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Giampaolo: "La Roma tra le più forti della stagione"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 18-05-2016 - Ore 12:46

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Giampaolo:

 Marco Giampaolo lascia l'Empoli dopo una stagione, l'occasione per il rilancio personale. Il tecnico, oggi accostato al Milan, parla a tuttomercatoweb.com.

Giampaolo, per l'Empoli un campionato a fasi alterne: grande andata, ritorno un po' meno brillante.
"Nel girone di ritorno abbiamo avuto diversi problemi, questo unito a delle squalifiche ci ha messo nelle condizioni di rivoluzionare il reparto difensivo. Le prestazioni sono sempre state positive, forse abbiamo fatto tanti punti nel girone d'andata. Il ritorno alla fine siamo riusciti a raddrizzarlo, ma abbiamo avuto troppi problemi. Troppe assenze in un solo reparto e ogni volta dovevamo cominciare da capo, questo ha tolto più di compattezza".

Empoli l'occasione del suo rilancio. Qualcuno si era dimenticato di lei.
"Fortunatamente qualcuno s'è anche ricordato (sorride, ndr). L'Empoli mi ha dato una grandissima opportunità, mi ha permesso di tornare ad allenare in serie A e credo di aver ripagato la fiducia".

E ora?
"Aspettiamo, vediamo. Senza patemi d'animo. Se sono andato in Lega Pro posso fare tutto".

Se le dico Milan?
"Parlarne mi lusinga, ma al momento non c'è altro".

Sarebbe pronto?
"Rispondere di sì sarebbe come proporsi. Io non mi propongo. Essere accostato alla panchina del Milan sicuramente è motivo di orgoglio, chiaramente mi fa piacere. Però c'è un problema: dovrei saperlo io prima dei giornali (sorride,ndr). E io non ne so niente".

Dopo il mancato approdo alla Juventus sarebbe un treno che ripassa.
"Di treni ne sono passati tanti. Però o perché magari il treno era in anticipo o ero in ritardo io, non siamo riusciti ad incontrarci. Queste esperienze le ho già vissute, le vivo con grande serenità. E devo pensare a fare bene il mio lavoro".

Non essere andato alla Juventus il suo rimpianto più grande?
"No. Non ho rimpianti. Nessun rimpianto. Ho sempre fatto le cose che sentivo di fare".

Le migliori squadre della stagione?
"Sassuolo, Fiorentina, l'ultima Roma e il Napoli".

Dall'Empoli aduna big: Sarri, a Napoli. Ora lei può fare lo stesso percorso.
"L'Empoli ha idee, sa programmare, è capace a valorizzare i giovani e a pianificare. Sul piano lavorativo è una delle migliori società con cui lavorare".

Ma se si lavora così bene perché è andato via?
"Perché questo tipo di stagione va preservato. Ho avuto un rapporto straordinario con il club, i miei calciatori e la città. Deve rimanere tutto così com'è e bisogna avere il coraggio di mettere da parte i sentimenti - che sono tanti, grandi - e lasciare tutto in maniera inalterata. Questo idillio non va rovinato".

Intanto Tonelli va al Napoli.
"È un giocatore forte che ha conoscenze. Sarri si ritrova in casa un giocatore che ha già allenato, non deve neppure perdere tempo a fargli capire le cose. Tra l'altro è stato convocato anche in Nazionale. Tonelli è forte, ha personalità, sa difendere e giocare. Gli faccio un grande in bocca al lupo, se lo merita. È un leader".

Qualche stagione sfortunata, poi il rilancio. Come lei Serse Cosmi al Trapani che giocherà i playoff e l'ambiente vive un sogno...
"Cosmi è un allenatore genuino, sa integrarsi molto bene con l'ambiente che trova. Non è un allenatore scontato. Mi fa piacere che possa togliersi delle soddisfazioni, lo merita. Il Trapani è quarto. Poi c'è il Pescara, che ha un organico forte e un allenatore preparato. Anche il Bari è forte, ha grande tradizione. Questi playoff non sono scontati. Il miglior piazzamento darà una mano, arrivare terzi può significare qualcosa in più".

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