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Giovanni Cervone: “Per il dopo De Sanctis faccio un nome solo: Mattia Perin”

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 14-04-2015 - Ore 21:10

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Giovanni Cervone: “Per il dopo De Sanctis faccio un nome solo: Mattia Perin”

Giovanni Cervone, portiere storico della Roma, con quasi 200 gettoni di presenza in Serie A a difesa della porta dei giallorossi, un portiere di carattere che ha lasciato ottimi ricordi tra i fans della Roma. Ospite di insideroma.com, Cervone ha fatto, per i lettori del nostro portale, un'analisi completa sulla situazione dei portieri sotto osservazione della Roma, per il post De Sanctis, oltre a parlarci delle metodologie d'allenamento e di scouting specifici proprio di questo ruolo così importante e delicato. 

Giovanni, in questo momento la Roma ha perso il 2° posto in campionato, valevole per l’accesso diretto alla Champions League, a discapito della Lazio che sta dimostrando di essere una squadra in salute, come la vedi questa corsa per la seconda posizione?

“Mah.. Penso che sia difficile per la Roma. La Lazio sta vivendo un momento magico, è avvantaggiata proprio per l’euforia che esiste nel loro ambiente, hanno 3-4 giocatori che sono al top di forma in questa parte della stagione e ti parlo di gente come Biglia, Anderson, Candreva e Klose che sono in grado di decidere un match in qualsiasi momento”.

E la Roma?

“No, la Roma la vedo una squadra spenta, nonostante la buona partita di Torino e la vittoria contro il Napoli. La squadra di Garcia si è smarrita dopo la partita contro il Bayern Monaco e da lì non ha più ritrovato il suo sistema di gioco; prima era una squadra che dettava legge su ogni campo, dopo ha fatto fatica. Inoltre ha un calendario difficile, forse di più di quello della Lazio, che è vero che andrà a giocare contro la Juventus nel prossimo turno, ma sono altresì convinto che con questa convinzione che hanno, potranno andare allo “Juventus Stadium” per cercare  di fare il “miracolo”, visto che la Juventus stessa, probabilmente potrà lasciare qualcosa visto l’impegno importante di Champions contro il Monaco”.

Avendo l’opportunità di intervistarti, non posso non chiederti della situazione dei portieri della Roma ma prima vorrei un tuo parere proprio del metodo che viene utilizzato da molti club. Il ruolo del portiere, infatti, è un anomalia, non pensi che il preparatore dei portieri stesso dovrebbe incidere in sede sia di scouting che poi di calciomercato?

“Sì, dovrebbe essere così ma non capita quasi mai. In Italia, come in altri Paesi, i preparatori si occupano solamente della fase di allenamento, magari potranno dare un parere al Direttore Sportivo, ma credimi incidono poco e come giustamente sottolineavi tu, questa è una lacuna”.

Infatti Giovanni, probabilmente la sensibilità di un portiere potrebbe essere d’aiuto nella fase di ricerca e di analisi di un portiere stesso, valutandone dei parametri che un semplice osservatore magari non coglie..

“Sì, lo so ma come ti dicevo, non esiste questo tipo di cultura, i preparatori dei portieri allenano un “profilo” che gli viene messo a disposizione dalla società, senza fare nulla di più. Ripeto questa che dici tu sarebbe una buona opportunità ma di fatto, pochi chiedono un parere ad un preparatore dei portieri e sono ancora di meno le società che mandano gli stessi a visionare dal vivo, per 4/5 partite un portiere sotto osservazione dal club stesso”.

Entrando nello specifico, la Roma è alla ricerca del portiere titolare per la prossima stagione, addirittura in molti giurano che il DS Sabatini abbia trovato l’erede di De Sanctis, un portiere già praticamente comprato. Conoscendo la riservatezza del DS romanista, nessuno però ne conosce il  nome, quindi ti chiedo un giudizio su questi nomi che circolano: Perin, Čech, Handanovic, Neto e Ruffier ?

Di dico subito che conosco poco Ruffier, l’ho visto giocare pochissime volte quindi non me la sento di dare un giudizio, Neto poi mi dicono essere già fermato dalla Juventus (Neto è in scadenza di contratto, quindi da gennaio 2015 potrà firmare per qualsiasi squadra, ndr).

Sì, Giovanni, le voci le abbiamo sentite anche noi ma ci sembra paradossale che un portiere fortissimo come Neto possa andare a fare il 2° a Gigi Buffon..

“Secondo me Neto, se andrà alla Juventus, se la giocherà ad armi pari con Buffon. Vedi, Gigi è un fenomeno, un portiere vero ma gli anni passano anche per lui. In questo momento storico, Buffon fa ancora grandi cose ma i parametri sono scesi anche per uno come lui che rimane uno dei più forti in circolazione ma penso che Neto sia in una fase di crescita costante, insomma è pronto per la Juve”.

Quindi?

“Partendo dal presupposto che Handanovic credo sia in una fase calante della sua carriera e che il meglio penso l’abbia dato ad Udine, certo è un grande para rigori ma ritengo che un buon portiere debba dare serenità a tutto il reparto difensivo, non vorrei sbagliarmi ma penso che anche lui sia entrato un po’ nel marasma dell’Inter di queste stagioni, perdendo, come ti dicevo, serenità. Čech anche, dopo l’infortunio grave, ha perso molto e comunque è un portiere di 32 anni; ritengo che alla Roma serva un portiere che possa aprire un lungo ciclo, un portiere che possa essere il presente ma anche il futuro. Esiste solo un nome che rispecchia tutte queste caratteristiche e penso che sia Mattia Perin che ha dimostrato di essere il migliore in questi due anni, giocando titolare anche nelle varie rappresentative nazionali. Un giovane fortissimo che ha giocato ad alti livelli con continuità portandosi in dote oltre 100 presenze in Serie A. Sì, dico Perin.

Michael Konsel che fu il portiere della Roma per due stagioni proprio dopo di te, ultimamente ha detto queste parole: “Il portiere della Roma deve avere sempre esperienza perché la piazza è calda e ci vuole tanta esperienza per gestire la situazione.” Non pensi che Mattia Perin possa non avere proprio questa esperienza  per reggere l’urto e la pressione della città?.

“Sì certo, l’esperienza è importante ma secondo me è molto più importante il carattere e penso che Perin ne abbia tanto di carattere. Poi sai, sono d’accordo sull’importanza dell’esperienza ma vedi anche i portieri esperti sbagliano, quindi ritengo che per un portiere il carattere sia fondamentale, forse al primo posto, specialmente se si è giovani ed il carattere ce l’hai anche da giovane”.

Un po’ come Angelo Peruzzi, con il quale hai condiviso alcuni mesi alla Roma, nei primi anni ’90 ?

“Esattamente. Angelo era un fenomeno e lo dimostrò giocando alcune partite della Coppa Uefa dell’epoca eppure era giovanissimo, non aveva ancora compiuto 20 anni. Certo Peruzzi era fantastico sotto un punto di vista tecnico ma credimi era il carattere forte ad avergli dato quella sicurezza, nonostante la giovane età”.

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sergio 08/11/2016 - Ore 18:24

ciao cervone mi chiamo sergio e sono un massaggiatore sportivo vivo a firenze ma ho bisogno di lavorare se ai bisogno vengo subitio questo e il mio numero di cellulare 3409602946

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