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Gli errori di Garcia puniscono la Roma

condividi su facebook condividi su twitter Di: Massimo De Caridi 21-09-2015 - Ore 12:30

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Gli errori di Garcia puniscono la Roma

La domanda sorge spontanea: è giusto fare turnover alla quarta giornata del girone d’andata? Secondo Garcia, sì. La Roma che affronta il Sassuolo manda in campo 6 giocatori diversi rispetto al big-match contro il Barcellona. La tesi del tecnico francese è che alcuni di questi calciatori erano stanchi, magari anche psicologicamente, dopo la faticosa gara di Champions League. Ci può stare ma invece di fare un cambiamento così radicale dal principio, sarebbe stato più logico lasciare in panchina 3 di quei 6 elementi con la possibilità di togliere gli altri 3 a partita in corso, nella speranza di aver già acquisito un risultato positivo. I giallorossi pareggiano per il terzo anno consecutivo in casa contro il Sassuolo di Di Francesco e se nella prima stagione il risultato è maturato a causa di una svista arbitrale e di un errore difensivo nell’ultima azione di gioco, nelle ultime 2 stagioni il 2-2 finale è arrivato sempre in rimonta e sempre dopo aver fatto un massiccio turnover. La forza della Roma di questo inizio di campionato è senza dubbio il centravanti boa lì davanti, punto di riferimento che “mancava da 10 anni”, citando il presidente romanista James Pallotta ma anche le 2 fasce difensive che spingono molto, composte da Florenzi e Digne. Togliere contemporaneamente tutti e 3 e fare “27 cross”, sempre per rimanere in tema di citazioni (questa volta dello stesso Garcia) e non avere il finalizzatore che possa raccoglierli, a cosa serve? Torosidis a sinistra e Maicon a destra sono sembrati, per motivi diversi, totalmente inadatti al compito di sostituire i titolari. Il greco ha effettuato delle buone diagonali in fase difensiva e si è anche proposto in quella offensiva ma ha commesso un errore grossolano sul gol del 2-1 degli ospiti e, giocando a sinistra, fa una fatica enorme a crossare palloni decenti in area di rigore. Il brasiliano non giocava da 7 mesi e chiedergli una partita stile-Inter sarebbe stata una cattiveria ma il suo primo tempo è stato decisamente di basso livello, riprendendosi comunque nel quarto d’ora della ripresa prima della sostituzione, fornendo assist con continuità che però si sono persi alla ricerca di un fantomatico bomber. L’incontro con i blaugrana aveva fatto ben sperare i supporters giallorossi in merito al centrale difensivo da affiancare a Kostas Manolas, poiché Antonio Rudiger aveva svolto il suo compito in maniera assolutamente egregia. Il roccioso tedesco, però, fatica ancora a trovare la forma migliore ed a campo aperto viene superato abbastanza nettamente: a Frosinone da Ciofani e Dionisi, col Sassuolo da Defrel, che gli fa girare la testa nell’azione del primo gol e soprattutto sul finire della prima frazione, quando De Sanctis evita l’1-3 che avrebbe chiuso la gara. Unica nota positiva del pacchetto arretrato è proprio la prestazione dell’estremo difensore abruzzese, che permette alla Roma di rimanere in partita grazie all’intervento di cui abbiamo appena parlato e cercando di dare un po’ di sicurezza ad un reparto che sembra più un cantiere. Chiaro, l’ex portiere del Napoli non è Szczesny, soprattutto con i piedi ma è davvero difficile imputargli colpe sui 2 gol presi. Il centrocampo, almeno inizialmente, è l’unico reparto titolare con il ritorno dal primo minuto di Miralem Pjanic, che gioca un buon match, considerando che era il primo dopo l’infortunio e che il suo raggio d’azione era limitato dalla presenza di Totti. Suo il recupero del pallone ed immediato assist per il gol del primo pari romanista, da lui partono le giocate migliori della squadra, anche se ovviamente non è al meglio e Garcia lo lascia in campo 90’ perché ha altri giocatori meno in forma da sostituire. L’unico del centrocampo che trova conferma rispetto alla supersfida di mercoledì è Daniele De Rossi, nuovamente sugli scudi e che salva il risultato quando nella ripresa rimedia ad una sciocchezza di Manolas facendo una scivolata che impedisce a Defrel di trovarsi solo davanti a De Sanctis. Meno bene rispetto al solito Radja Nainggolan, che fatica a trovare continuità nella gara. Davanti, Garcia rinuncia ai 2 giocatori che in questo momento fanno più male alle difese avversarie: Iago Falque ed Edin Dzeko. L’esterno spagnolo mette in mezzo molti palloni interessanti ogni partita ed il centravanti bosniaco fa reparto da solo. Se per l’ex Genoa il cambio ci può stare, visto che dietro c’è Iturbe che morde il freno e vuole dimostrare il suo valore, non schierare dal primo minuto Dzeko è, forse, l’errore più grave commesso dal tecnico giallorosso contro il Sassuolo. E’ vero, la rosa della Roma è ampia ma ci sono 3 ruoli che non hanno sostituti, in ogni caso non all’altezza di un turnover adeguato: il terzino sinistro, il centrale difensivo “dominante” (soprattutto in assenza di Castan) ed il centravanti. Nella sfida contro gli uomini di Di Francesco, mancavano tutti e 3 questi giocatori. Se per Castan bisogna fare un discorso a parte, poiché ancora non è chiaro quando potrà tornare stabilmente in campo, Digne ed il numero 9 bosniaco dovrebbero giocare sempre per mancanza di alternative e perché senza di loro, ne risente l’atteggiamento della squadra. Tutti quanti, giocatori ed allenatore incluso, hanno parlato di Roma migliore nella ripresa, stranamente quando sono entrati Iago Falque, Florenzi e Dzeko, 3 giocatori che, in questo momento sono in gran forma. Garcia ha spiegato che il ragazzo di Vitinia aveva avuto i crampi e che quindi farlo giocare 4 giorni dopo per l’intero incontro poteva esser rischioso ed è una tesi più che condivisibile. Meno condivisibile non far giocare Digne, che ha 22 anni e che per un anno ha quasi sempre guardato Maxwell dalla panchina e difficilmente può esser stanco dopo un mese di gioco. Non eccelsa neanche la gestione di Juan Manuel Iturbe, che ha sì giocato una partita sulla falsariga di quelle dello scorso anno ma che poteva esser sostituito all’intervallo e non al 4’ della ripresa e subito dopo il gol del pari che avrebbe potuto dar fiducia anche a lui. La reazione dell’argentino è comunque scomposta ed andrebbe multato (con o senza clamore, lo decida la società) nonostante le successive scuse. Nota molto positiva del fronte offensivo è Mohamed Salah, che ha creato pericoli continui alla retroguardia del Sassuolo, con le sue accelerazioni improvvise ma che per tutto il primo tempo si sono infrante contro Consigli, autore di un paio di ottimi interventi. Nel primo tempo, un’azione in particolare poteva e doveva esser sfruttata meglio dall’egiziano: su assist di Totti, che lo ha messo davanti al portiere ospite non riuscendo ad incrociare il tiro ma spedendo il pallone addosso all’estremo difensore ex Atalanta. Salah sbaglia quello ed un altro paio di occasioni che si è, comunque, procurato da solo o quasi ma ad inizio ripresa trova il secondo pari con un tiro a giro da fuori area da applausi a scena aperta. L’ex giocatore della Fiorentina sta piano piano entrando nei meccanismi di Garcia, pur non essendo un vero esterno e grazie anche ai suggerimenti del mister francese che lo incoraggia ad accentrarsi quando è in possesso palla per rendersi più utile alla manovra e pericoloso sotto porta. Dulcis in fundo, capitan Francesco Totti. Il ruolo del centravanti non gli appartiene, quantomeno non più ma la classe di questo giocatore rimane pura e cristallina ed alcune sue giocate restano illuminanti e geniali, come quella di cui abbiamo parlato prima per Salah o la facilità con cui segna il gol del pari, girandosi in una frazione di secondo e spiazzando Consigli. E’ vero, la rete è segnata in fuorigioco ma il gesto tecnico rimane di grande valore ed è il suo gol numero 300, alla faccia di chi ancora lo critica ma questo resta uno sport sempre più romano e sempre meno internazionale, visto che i campioni lo idolatrano e lo prendono a modello, vedi Leo Messi o Javier Mascherano sia al Trofeo Gamber che nella sfida di mercoledì scorso. Una nota in chiusura sul campionato: è ancora molto lungo ed alcune scelte possono esser riviste, poiché “è una serie A senza padrone”, dicono in molti e se la Roma ne farà tesoro, i tifosi potrebbero gioirne a fine stagione.

Fonte: Massimo De Caridi

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