Breaking News

Herr Pep e quel minuto di «pazzia»

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 21-10-2014 - Ore 08:47

|
Herr Pep e quel minuto di «pazzia»

Il Guardiola pubblico è garbato e cordiale.Arriva in Italia e non dimentica gli amici, primo fra tutti il presidente del Consiglio con cui da tempo scambia messaggi e opinioni: «Con Matteo Renzi primo ministro il vostro è un paese straordinario». E poi altri luoghi, altre persone: «Roma, Brescia, Mazzone che mi ha insegnato tanto. Quando posso vengo, amate tanto il calcio come me». Ma c’è anche ilGuardiola privato, che si ripara dall’opinione pubblica (non dà interviste singole), perfezionista perché sempre dubbioso, affamato di lavoro e di soluzioni, consapevole che ogni sua era duri tre, quattro anni perché sia lui, sia i giocatori, non riescono a reggere di più. E che divide l’esistenza in tempi precisi. Tipo: gli basta un minuto per capire come battere gli avversari, anche la Roma. Perché Pep studia i rivali per due giorni, si confronta con i suoi assistenti che pure li hanno analizzati, poi parla alla squadra in tre periodi diversi. Alla vigilia spiega l’atteggiamento offensivo che dovrà contenere, la mattina della partita la fase difensiva da superare; prima di andare allo stadio fornisce i dettagli tattici per prevalere.Ma il momento dell’illuminazione è più intimo e rapido: «Prima di ogni partita mi chiudo nel mio ufficio, guardo due o tre filmati, prendo appunti. E poi mi arriva un momento di “pazzia”, nel quale penso di avere in mano la chiave della vittoria. Dura un minuto, forse un minuto e venti», ha raccontato in un libro a Marti Perarnau.

Il tecnico ha permesso a un suo amico scrittore e giornalista di seguirlo per un anno al Bayern. Senza barriere, anche dentro lo spogliatoio. Ne è nato un libro (Herr Pep , editore spagnolo Corner, tedesco Kunstmann), uscito da poco nei due Paesi. Pep non mangia prima dei match, perché ha lo stomaco chiuso dalla tensione. Non parla nello spogliatoio, lascia «i ragazzi tranquilli». Nell’anno sabbatico a New York si è interessato di psicologia personale, ora usa più i colloqui con i singoli. Entrerà stasera nello stadio dove ha vinto la prima Champions: a quelBarcellona mostrò prima di incontrare il Manchester United il film Il Gladiatore e Messi segnò di testa manco fosse Hrubesch. Oggi niente cinema, quel metodo che pure funzionò è superato. L’intervallo sarà una corsa contro il tempo. Riunione con i collaboratori, Plancart, Torrent, Bonaventura. Chi vede dalla tribuna e immagazzina i dati, chi sta accanto a lui in panchina. Pep chiede: «Cosa avete visto?» Ascolta, cerca soluzioni, le discute. Poi entra nello spogliatoio, mancano 5-6 minuti alla ripresa, mostra scene di gioco con l’iPad, spiega cosa va cambiato. Si riparte.

I tempi hanno gran considerazione nel suo mondo e nel suo modo di far calcio. Il minuto e venti per l’illuminazione, i 4 secondi di pressing collettivo «per impadronirsi della palla», i 32 minuti in cui il suo grande amico e consigliere Manuel Estiarte ha stimato il periodo massimo di attenzione. «E’ la legge dei 32 minuti – racconta – Tu lo porti al ristorante per farlo staccare dal calcio, ma dopo mezz’ora la sua mente torna al pallone. I suoi occhi vagano sui muri, sembra ti ascolti e annuisce, ma lo sguardo rivela che pensa ai giocatori: 32 minuti, è tornato nel suo mondo».

La famosa frase odio il tiqui taca, venduta in estate come promozione del libro, ha uno sviluppo diverso: secondo Guardiola, il suo Barcellona non usava quel sistema che lui definisce «possesso inutile, che non fa guadagnare spazio». «Una sola volta ho imposto al Bayern il tiqui taca. A Highbury, per raffreddare l’inizio dell’Arsenal. “Vi ho sempre detto di non usarlo, ma nei primi minuti tenete palla senza avanzare, altrimenti ci fanno male”. Fecero il contrario e solo Neuer ci salvò dalla catastrofe». Se stasera il Bayern userà il tiqui taca significa che avrà paura delle qualità della Roma. Il problema è se vince: il suo amico Renzi si congratulerà, facendo irritare gli elettori romanisti? Meglio un pari.

Fonte: gasport (PF Archetti)

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom