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I più cattivi nel calcio: Balotelli decimo. Sul podio Friday, Ruddock e Tofting

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 21-02-2014 - Ore 19:03

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I più cattivi nel calcio: Balotelli decimo. Sul podio Friday, Ruddock e Tofting

Mario Balotelli finisce nella top ten dei "bad boy", i cattivi ragazzì del calcio. Ideata dal settimanale France Football - lo stesso del Pallone d'Oro - la singolare classifica si propone come una sorta di album Panini di tutti quei calciatori «fuori dalla norma», tra «alcolisti, violenti, criminali, drogati, provocatori, depravati sessuali, fulminati». Insomma, sintetizza il giornale, la «crème de la crème» delle teste calde del calcio.

Sul podio, l'inglese Robin Friday, il giocatore «più rock'n roll» della storia, nato a Londra nel 1952. Un «talento (immenso) - ricorda il settimanale - quantità industriali di alcol, sesso, droga, provocazioni, una grande faccia tosta e una vita talmente sopra le righe che finirà a 38 anni con un'overdose di eroina». Segue al secondo posto un altro britannico, Neil Ruddock, il ''rasoio" del Liverpool, che spezzò due gambe a un attaccante con un solo tackle. Il bronzo va invece a Stig Tofting, il ''Pitbull'' della Danimarca dall'infanzia difficile (a 13 anni tornò a casa trovando in cucina la madre uccisa dal padre che poi si suicidò in salotto). Condannato tre volte per violenze e aggressioni, Tofting era uno specialista - molto prima di Zinedine Zidane - delle capocciate. Rimane celebre quella violentissima che diede nel 2002, appena rientrato dal Mondiale, al proprietario del Cafè Ketchup di Copenhagen, che gli costò quattro mesi di prigione.

All'ottavo posto c'è il brasiliano Edmundo. Quando passò alla Fiorentina sul finire del 1997, ricorda France Football, fece mettere sul suo contratto con il club viola una clausola per continuare ad andare in discoteca e un'altra che gli permetteva di rientrare in patria nella settimana del Carnevale. Ma la sua fuga, nell'inverno successivo (e con Batistuta infortunato), per sfilare con la scuola di samba Salgueiro sull'avenida Marques do Sapucaì a Rio, fu davvero troppo. Giunse così al termine la sua storia con Firenze.

Balotelli è al decimo posto, subito prima di un altro italiano, Giorgio Chinaglia (undicesimo), che il giornale soprannomina 'Mafia blues'. Del calciatore del Milan - che ribattezza "Supermariuolo" - France Football ricorda l'incendio che scoppiò a casa sua mentre lui si divertiva a far esplodere petardi con gli amici. O quando a Milano - nel 2010, sparando in aria con una pistola giocattolo - gettò nel panico una donna che allertò la polizia. Citate anche le scintille con Roberto Mancini, nel gennaio 2013, nel City, dopo che l'attaccante se l'era presa contro un compagno di squadra. Ecco quindi il decimo posto, distante da quel Friday che il settimanale definisce «sintesi di George Best (27/esimo nella classifica), Luis Suarez (16/esimo), Paul Gascoigne (15/esimo), Zlatan Ibrahimovic e James Dean».

Quanto a Chinaglia, detto "il Bisonte", «la leggenda vuole che il padre, emigrante toscano partito a cercar fortuna nel Galles con la famiglia, minacciò l'allenatore dello Swansea con un'ascia alla mano affinchè lo facesse giocare più regolarmente». Tra gli altri, al tredicesimo posto della Top 50 c'è il focoso francese Eric Cantona e al diciottesimo un altro italiano, Paolo Di Canio («Braccio armato», lo definisce la rivista in riferimento ai saluti fascisti). Più giù, due latinoamericani d'eccezione, Faustino Asprilla (19/esimo), - l'uomo delle auto sportive e delle belle donne («il mio secondo sport», disse una volta) e Maradona (22/o), 'la mano de dios', genio e sregolatezza tra «allenamenti disertati, cocaina, controlli positivi, sigari, cene con i padrini della Camorra, amicizie (Fidel Castro) e frequentazioni (Ahmadinejad) controverse».

Fonte: Ansa

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