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Il Derby più bello del mondo - Cap. 1 - 18 Aprile 2010 - "E' la storia che vi condanna"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 26-03-2016 - Ore 17:00

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Il Derby più bello del mondo - Cap. 1 - 18 Aprile 2010 -

(Emilio Muccione)  - Pochi giorni al Derby e noi di Insideroma iniziamo la nostra marcia di avvicinamento alla stracittadina ripercorrendo i Derby più emozionanti, vinti e persi, degli ultimi anni. 

 

18 APRILE 2010 

Come si vive il derby a Roma non si vive da nessun' altra parte del mondo. Si dice spesso che a Roma vivono per il derby; a Roma preferirebbero perdere le restanti 36 partite ma vincere i 2 derby; a Roma preferirebbero arrivare diciannovesimi davanti ai cugini e non secondi dietro ai cugini. A Roma il derby é un qualcosa di viscerale che inizia con l'uscita dei calendari. La prima cosa che chiedono è "QUANDO SE GIOCA ER DERBY?" Fino a quel momento é un countdown: si contano i mesi, poi i giorni, poi le ore, poi i minuti fino all'ultimo millesimo di secondo. A Roma, rispetto alle altre città del mondo, il derby si vive 365 giorni all'anno, 24 ore su 24. In ogni angolo della città si parla del derby, a casa, dal salumiere, dal meccanico, in ospedale, il discorso é sempre "er" Derby; anche se vai al cimitero trovi sempre qualcuno che ti chiede"AO CHE FAMO AR DERBY"? Chi perde il derby si rinchiude in casa per settimane intere; c'è chi non va a lavoro; c'è chi manda certificati falsi sul lavoro per non essere "cojonato". Il primo derby che mi rimbalza nella mente é quello del 18/4/2010. La Roma scendeva in campo con un 4-3-1-2. In porta Julio Sergio, Cassetti, Burdisso, Juan e Riise in difesa, Perrotta, De Rossi e Pizarro a centrocampo con Totti dietro a Toni e Vucinic. Nel primo tempo la Roma entra molle e intimorita; la Lazio é molto più viva e preme sull'acceleratore ed al 13esimo minuto passa in vantaggio, con Rocchi bravissimo a scattare sul filo del fuorigioco con "Scarface"(Burdisso)che se lo perde. La Roma non cambia marcia; é impacciata, molto pesante sulle gambe. I figli di Roma, De Rossi e Totti, non incidono; Danielino é troppo nervoso (infatti viene anche ammonito), mentre Francesco é troppo statico; così il primo tempo termina con la Lazio in vantaggio. Ma nella ripresa "er fettina" Claudio Ranieri fa i cambi più stravolgenti della storia della Roma: decide di lasciare negli spogliatoi De Rossi e Totti, proprio loro, proprio Danielino e Francesco che più di tutti sentono il derby. Ma er fettina vuole vincere il derby, anzi, deve vincere il derby dato che la Roma é in testa alla classifica e l'Inter incalza da dietro. La Roma deve provare a vincere questo scudetto; Ranieri sa benissimo che non gli capiterà mai più di poter vincere lo scudetto nella squadra della sua città dove ha fatto tutte le trafile delle giovanili; la squadra per la quale tifa; la squadra per la quale andava in curva a cantare da ragazzino. Ranieri fa entrare al posto dei figli di Roma Menez e Taddei; ma la partita non cambia, anzi, appena inizia la ripresa, l'arbitro Tagliavento fischia un rigore per la Lazio per fallo di Cassetti su Kolarov; sembra la fine di tutto, addio derby, addio sogno scudetto. Parte Floccari, tiro...Para Giulietto Sergio. Non é ancora finita, il sogno é ancora possibile, non é stato infranto. La Roma ci crede, si sveglia, ritorna il cuore "Testaccino" e al 51esimo minuto Rodrigo Taddei si conquista un rigore. Parte dal dischetto il principe montenegrino Mirko Vucinic: tiro....GOOOL! La Roma pareggia. La Curva sud sembra il Maracanà. Torna vivo il sogno scudetto; la Roma ce la può fare; adesso bisogna vincere questo derby per alimentare ancora di più il sogno scudetto. Allora la Roma tenta il tutto e per tutto: il "peq" Pizarro prende in mano il centrocampo; la Roma é tutta riversata in avanti. Menez prende palla, si avvia verso l'area avversaria ma Radu lo mette a terra, punizione per la Roma; el "Roscio" Riise prende il pallone per calciare ma Mirko glielo toglie facendo capire che tirerà lui. Parte Vucinic e, come per incanto, Mosè scende sull' Olimpico, fa la"SPARTIZIONE DELLE ACQUE" tra la barriera Laziale e, Vucinic, con una sassata ne approfitta e scarica Mosè e le sue acque nella porta di Muslera...GOOOL. Finalmente i tifosi giallorossi possono pronunciare la frase più bella al mondo che, per loro, non é "Ti amo" bensì "La Roma è in vantaggio".

Termina questo derby che verrà ricordato per i cambi storici di De Rossi e Totti da parte di Ranieri, per la doppietta di Vucinic ma, soprattutto, per la presenza all' Olimpico di Mosè. La Lazio non ha potuto fare nulla perché Mosè fa parte della storia e a voi "È LA STORIA CHE VI CONDANNA"!

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Fonte: Emilio Muccione - InsideRoma.com

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