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Il mercato secondo Monchi: lentezza nel muoversi o saggezza?

condividi su facebook condividi su twitter Di: Lorenzo Caruso 17-08-2017 - Ore 14:00

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Il mercato secondo Monchi: lentezza nel muoversi o saggezza?

INSIDEROMA.COM - LORENZO CARUSO - Pochi giorni all’inizio della Serie A, in cui la Roma vedrà il proprio esordio sul difficile campo di Bergamo, contro l’Atalanta. Relativamente pochi anche i giorni che ci separano dalla fine del calciomercato ed il tifoso romanista, vedendo le situazioni ala e difensore centrale non ancora sbloccate, con l’apparente rifiuto del Leicester per Mahrez ed i diversi nomi che si susseguono per la difesa senza trovare riscontro nel tempo, è, anche giustamente, preoccupato e dubbioso.

Se è vero che non aver completato il roster con due pedine che dovrebbero risultare fondamentali per i 3 impegni che aspettano la squadra giallorossa in questa stagione lascia quantomeno qualche punto di domanda, va però rimarcato il fatto che, la Roma non sia voluta scendere a patti con nessuno, strapagando giocatori che probabilmente non valgono il prezzo richiesto dai club di appartenenza. L’esempio lampante è il calciatore che ha riempito le bocche di tutti i tifosi della Roma da più di un mese a questa parte, Riyad Mahrez, seconda punta di proprietà del Leicester, che, nell’immaginario collettivo sarebbe andato a prendere il posto lasciato scoperto, ahinoi, da Momo Salah. A Roma si sa, è facile gioire ma lo è ancora di più creare mugugni. Verso i giocatori, verso i dirigenti, verso il Presidente Pallotta e, non ultimo, seppur tra gli ultimi arrivati, Monchi, nuovo ds giallorosso che nel giro di pochi mesi avrà già saputo ben interpretare il bipolarismo cronico di questa piazza. Quindi, dove sta la verità? La Roma si sta muovendo male sul mercato o lo sta facendo con saggezza? Inutile nascondersi, ognuno di noi avrebbe sognato l’esordio in campionato con una squadra già pronta ed impacchettata per mister Di Francesco, con un centrale difensivo capace di darci delle vere certezze, quantomeno sulla carta, e magari una seconda punta pronta, sin dalla prima giornata di Serie A, ad aiutarci a mandar giù più velocemente il boccone amaro nato dalla cessione di Salah, vera e propria grossa perdita, a parer di molti, della Roma.

E dunque, appurato che di base non stia al tifoso fare i conti in tasca alla propria società, è davvero sbagliato non aver ancora acquistato in determinati ruoli, se i giocatori richiesti vengono valutati con cifre giustamente ritenute non congrue dalla Roma? Purtroppo il “mestiere” del tifoso non è di certo facile, e a Roma per diversi motivi è ancora più difficile che in altre zone d’Italia ma l’errore nel quale il supporter non deve mai cadere è il pensare che, oltre ad una possibilità non ve ne sia un’altra. Rimanere ad esempio, in questo caso, aggrappati al nome di Mahrez, è uno sbaglio. Lo è per diverse ragioni, ma in primis perché, è assurdo pensare che il chiacchiericcio fine a sé stesso nei confronti della propria squadra e della propria dirigenza, si basi sulle giocate di un calciatore dalle indubbie qualità, ma che, deve le sue fortune ad un’annata fantastica (2015/16 ndr) che portò il Leicester ad essere campione d’Inghilterra quasi miracolosamente. Chissà quanti sanno che nella stagione 2016/17 Mahrez, in 36 partite di Premier League, ha totalizzato appena 3 assist e 6 gol. Lo sapevate? E sia chiaro, questo non sta a significare che la seconda punta, nel caso venisse, non sarebbe gradita, tutt’altro. I dati e le parole, vogliono solamente essere un modo per portare il tifoso a ragionare e a capire che, probabilmente, 40 milioni, sarebbero per la Roma davvero un grande esborso, calcolando l’intera carriera del fantasista algerino.

Si deve avere fede in questa società, perché, che arrivino o meno, Mahrez, Cuadrado, Munir, Lucas Vazquez, o chi che sia, da Monchi, colui verso il quale si sono già riversati i dubbi di, fortunatamente, solo alcuni, in poco tempo abbiamo avuto già una grande lezione. Ovvero che a Roma, i soldi non si buttano. E visto il periodo storico del mercato calcistico, non è poco.

Fonte: INSIDEROMA.COM-LORENZO CARUSO

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