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Intervista a Francesco Repice: "Sabatini sta seguendo il volere di Garcia. L'Italia? Manca l'integrazione che c'è in Germania"

condividi su facebook condividi su twitter Di: Eduardo Barone 10-07-2014 - Ore 17:42

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Intervista  a Francesco Repice:

Dal disastro mondiale italiano alla nuova stagione giallorossa ormai alle porte. I temi caldi quest'estate non mancano. Ne abbiamo parlato con Francesco Repice, radiocronista della Rai inviato in Brasile per commentare le partite del campionato del mondo, nonché una delle voci di punta della trasmissione "Tutto il calcio minuto per minuto". Queste le sue parole in esclusiva per Insideroma.com:

Francesco, hai seguito in Brasile la spedizione italiana al Mondiale...come la giudichi? Quali sono stati gli errori di Prandelli? E' un gruppo da riformare?

"E' stata un completo fallimento. Non critico la scelta del ritiro, che al contrario ho trovato ottimale, ma la preparazione è stata inadeguata, i giocatori dopo le prime settimane di lavoro non hanno recuperato la condizione fisica. Io stimo Prandelli come tecnico, ma nell'ultimo anno ha sbagliato molte scelte, capendoci poco e niente. Molta confusione tattica, coadiuvata da tentativi e strade da esplorare molto impervie. Non è quello che si chiede ad un commissario tecnico della Nazionale, che al contrario ha bisogno di dare certezze. Anche le scelte dei moduli tattici non sono state azzeccate. Dire poi che Balotelli non è campione, come ha detto lui qualche giorno fa, smentisce quanto fatto nella pratica, perché Prandelli su Balotelli ci ha puntato fortemente. Detto questo, è vero anche che la generazione d'oro dei Totti, Del Piero, Nesta e Vieri non esiste più. Non c'è stato un ricambio e giocatori come Cassano e Balotelli fin'ora hanno fallito".

Quale ct potrebbe risollevare le sorti della Nazionale?

"Vedrei bene Roberto Mancini. E' un tecnico abituato a grandi palcoscenici, grandi club, ma anche grandi investimenti. I problemi però sono due: che guadagna tantissimo e che la nostra Nazionale non è più di grande qualità. Il tasso tecnico dei nostri giocatori è basso purtroppo. Non si possono comprare i calciatori come nei club. Mancini però resta il miglior tecnico su cui si può puntare".

A cosa è dovuto questo gap tecnico della nostra Nazionale?

"La Federazione ha lavorato male, sfruttando poco i settori giovanili e molto invece gli stranieri. Inoltre la tanto annunciata integrazione stile Germania non è avvenuta. Prandelli ha parlato di "nuovi italiani", ma dove sono? A parte pochi casi come Balotelli e Ogbonna, i nuovi italiani sono poco considerati. Eppure in Italia ce ne sono. Siamo ben lontani dal modello Germania. Il Brasile, tanto criticato per la pesante sconfitta in semifinale, rimane comunque una squadra piena di campioni. Noi possiamo dire altrettanto? ".

Veniamo ora alla Roma. Ucan, e Paredes da una parte, Keita e Cole dall'altra: Sabatini sta costruendo sempre più una squadra basata su di un mix tra giovani promesse ed esperti trentenni. Secondo te è la scelta giusta?

"Io rimango dell'idea che la scelta giusta è sempre quella che segue la volontà dell'allenatore. Sabatini questo lo sta facendo, sta prendendo i giocatori che vuole Garcia. Profili di calciatori pronti a vincere subito. Ashley Cole è un terzino molto affidabile, d'esperienza e che ha vinto tantissimo. Stessa cosa vale per Keita. E non scordiamoci che Maicon nonostante la brutta sconfitta è stato il migliore in campo del Brasile contro la Germania . I giocatori esperti e con molte vittorie alle spalle servono sempre. Garcia vuole fare una squadra pronta per vincere subito".

La querelle Benatia non ha detto ancora la parola fine. E' un elemento imprescindibile per Garcia o la Roma trarrebbe vantaggio dalla sua cessione?

Penso che sia che partisse sia che rimanesse, la Roma comunque ci guadagnerebbe. Poi molti si scordano che c'è un signore come Castan, che è stato al fianco sia di Marquinhos che di Benatia ed entrambi hanno disputato un grande campionato. Solo un caso? Non credo. Castan a volte è poco elogiato, ma è un difensore di grande qualità.

Inoltre, nel caso rimanesse, avrebbe le stesse motivazioni di un anno fa?

L'influenza che svolge un tecnico su un giocatore è molto importante. Garcia saprebbe motivare Benatia a fare un'altra stagione ad alto livello. Non scordiamoci che Garcia è quello che al suo arrivo si scontrò con i contestatori in ritiro, chiedendo con grande personalità maggiore fiducia nella squadra. Fiducia, poi, giustamente ripagata.

Garcia ha portato idee fresche al calcio italiano. Quali sono quelle che più ti hanno colpito?

Senza dubbio la ricerca degli spazi. Ha reso la Roma una squadra molto compatta, creando grandi spazi in avanti. Un giocatore perfetto per questo ruolo è stato Gervinho, che devo dire mi ha sorpreso, perchè anche grazie a lui la squadra ha potuto giocare molto corta per poi ripartire velocemente. E' un tipo di gioco che ho molto apprezzato. Inoltre ammiro la gestione dello spogliatoio. Garcia sa come si organizza un gruppo sotto ogni punto di vista, nei rapporti dentro e fuori dal campo.

Questa dovrà essere la stagione del consolidamento.  A cosa deve puntare questa squadra?

Ovviamente l'obiettivo è lo scudetto, a detta dei giocatori stessi. Dopo un'annata così prolifica è naturale puntare al gradino più alto, ovvero il primo posto. In Champions? La Roma dovrebbe puntare a passare il turno e poi, magari con un po' di fortuna, arrivare ai quarti di finale. Andare oltre mi sembra molto difficile, ci sono squadre di livello stellare con cui nessun club italiano è attualmente in grado di competere.

La situazione della altre squadre: Juventus ancora favorita dopo la piccola rivoluzione che sta mettendo in atto?

La Juventus rimane la favorita. E' una macchina da guerra che ha totalizzato 102 punti lo scorso campionato. Non può che partire dalla pole position, nonostante i cambiamenti che sta attuando nella rosa. E se dovessero partire Vidal e Pogba, sicuramente la società li rimpiazzerebbe adeguatamente.

Quale potrebbe essere la sorpresa del campionato?

Dietro Roma e Juventus non vedo altre favorite. Mi piace però la FiorentinaMontella è un allenatore che considero molto bravo, uno dei migliori in Italia. La Viola avrebbe potuto fare un campionato migliore lo scorso anno, ma le assenze di Rossi e Gomez sono state molto pesanti. Ora, altri infortuni permettendo, sono a disposizione e quindi sono convinto che saranno delle armi molto preziose per Montella. 

Fonte: Eduardo Barone/Insideroma.com

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