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Juventus-Livorno: calcio, politica e non solo...

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 07-04-2014 - Ore 12:35

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Juventus-Livorno: calcio, politica e non solo...

(Gabriele Nobile e Federico Paolini)Sarà una sfida dai tanti volti, quella tra Juventus e Livorno. Se la speranza dei giallorossi è quella di vederli tristi, i volti dei giocatori della Juventus, i bianconeri vogliono tornare a +8 per staccare di nuovo la squadra di Rudi Garcia. 

Niente sorprese in casa Juve. Antonio Conte dovrebbe schierare la formazione migliore, con la coppia Tevez-Llorente davanti. L'argentino ha recuperato dal fastidio muscolare accusato a Lione, e cerca gol per scudetto e classifica cannonieri. L'intenzione della Juventus è chiara: mettere un mattone quasi definitivo sui tanti discorsi-rimonta fatti in questi giorni. 

Dall'altra parte, il Livorno ha bisogno di un mezzo miracolo per portare a casa qualche punto da Torino. Gli amaranto, però, non sembrano voler schierare la formazione migliore, stando anche a quanto ha detto il presidente Spinelli, che ha anticipato che qualche titolare dovrebbe riposare in vista dell'importantissimo scontro diretto contro il Chievo. Su tutti, la punta di diamante Paulinho, l'unico che poteva rappresentare una minaccia reale per la Juventus. A questo punto, le speranze della Roma sono tutte sulle spalle della mosca atomica Emeghara, galvanizzato dal jolly pescato nella sfida contro l'Inter di lunedì scorso. 

Ma Juventus Livorno non è solo calcio... E' anche e sopratutto potere operaio contro capitalismo allo stato puro..due mondi diversi che in questi anni si sono affrontati su terreni diversi ma al tempo stesso feroci.

La Juventus, nata da un gruppo di studenti liceali torinesi, ma subito dopo incorporata alla famiglia Agnelli, che proprio grazie al capitalismo più duro ha costruito le sue aziende come la Fiat. Proprio la famiglia Agnelli che è stata sostenitrice perenne della tesi del “Capitalismocome tentativo di migliorare le proprie condizioni di vita (e quindi anche economiche) a discapito di altri soggetti o di altre comunità ( i loro operai in primis), per poi, siamo nei recenti anni 2000, dopo succosi aiuti di stato presi dal dopoguerra in poi, cambiare completamente strategia e “lasciare” i propri operai in quella tristezza che chiamano “cassa integrazione” spostando il loro business in altre nazioni. Ovviamente adesso la chiamano globalizzazione, e ricerca di nuovi mercati floridi, ma gli operai per tanti anni sono stati il vero punto di forza della gloriosa azienda torinese…oramai americana di adozione ed olandese come sede legale.

Proprio gli operai che sono alla base del tifo dei Livornesi..quel “Proletariato calcistico” di cui i toscani sono sempre andati fieri. Livorno terra di grandi industrie legate alle attività portuali, ma anche delle storiche industrie ferriere e le tante raffinerie. Una comunità fiera delle sue origini ed il calcio come specchio di questa realtà sociale mai troppo nascosta..con il tifo organizzato apertamente schierato con quella sinistra che probabilmente non esiste più in Italia.

Differenze enormi, dal punto di vista culturale ed economico, un colosso che fattura oltre 200 milioni di euro, con alle spalle un gruppo italo americano come la Fiat, ed una realtà di provincia con un presidente come Spinelli, che tifa per il Genoa, ma che può contare sulla fierezza dei propri sostenitori.

Davide contro Golia, capitalisti contro proletari..ci piace giocare, e siamo convinti che il risultato del campo sarà a senso unico a favore dei primi, ma sappiamo che illuderci costa poco..anzi è gratis, per questo tifiamo per la “Rossa” Livorno. 

 

 

 

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