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La meteora di Lazio-Roma: Ivan Helguera e la maglia per sfottere gli aquilotti

condividi su facebook condividi su twitter Di: Matteo Luciani 14-04-2018 - Ore 17:10

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La meteora di Lazio-Roma: Ivan Helguera e la maglia per sfottere gli aquilotti

INSIDEROMA.COM - LUCIANI - Lo spagnolo Ivan Helguera rappresenta un caso più unico che raro rispetto a tutti gli altri calciatori inseriti nella cerchia dei giocatori meno incisivi della storia giallorossa, dal momento che, una volta lontano dalla Capitale, si è poi imposto in una delle squadra più titolate al mondo vincendo tutto il possibile in carriera: il Real Madrid.

Nell’estate del 1997, nonostante abbia alle spalle solo una trentina di partite giocate nel calcio spagnolo, con la maglia del modesto Albacete in Segunda Division, la Roma si inizia ad interessare a questo giocatore. Giorgio Perinetti ed Ernesto Bronzetti si recano più volte nella penisola iberica per trattare il calciatore e riuscire a strapparlo alla propria società d’appartenenza. Si rivela una trattativa tutt’altro che facile anche a causa dell’improvviso, e scorretto, inserimento del Real Madrid nell’affare, fatto che manda su tutte le furie il presidente Franco Sensi. Il numero uno romanista, tuttavia, non molla la presa e vuole a tutti i costi mandare in porto la contrattazione con l’Albacete per dimostrare di aver vinto il braccio di ferro con una delle squadre più prestigiose e titolate al mondo. Alla fine ci riesce. Il 14 giugno del ’97 Helguera diventa un giocatore della Roma per la cifra di 5 miliardi di lire, con un compenso annuo di circa 400 milioni di vecchie lire.

L’acquisto di Helguera è il primo, attesissimo, dell’intera campagna acquisti ’97-98 della Roma e il fatto che non sia decisamente un nome altisonante fa storcere la bocca a molti tifosi. Il nuovo allenatore giallorosso Zeman è, però, pronto a scommettere su di lui e il ragazzo si dimostra, sin da subito, un professionista esemplare. Alto un metro e ottantacinque per settantacinque chilogrammi, Helguera sembra poter incarnare l’ideale del perfetto centrale di centrocampo zemaniano: tecnico, dal grande palleggio e dall’ottima visione di gioco. In realtà giocherà poi pochissimo perché quello stesso ruolo sarà affidato al vecchio pupillo del boemo, già dai tempi del Foggia di Zemanlandia, Gigi Di Biagio. Il tallone d’Achille di questo ragazzo sembra essere, sin dalle prime amichevoli estive, una certa lentezza che non favorisce la veloce circolazione di palla per i perfetti schemi zemaniani. Sarebbe stato proprio questo a far terminare, in breve tempo, la carriera romanista di Helguera.

Il debutto avviene in concomitanza con la prima giornata del campionato ’97-98, Empoli-Roma 1-3, quando lo spagnolo entra in campo a cinque minuti dal termine in sostituzione di Marco Delvecchio. Più passano i giorni e meno sembra convinto, Zeman, di riuscire ad inserire nel proprio contesto tattico questo ragazzo spagnolo. Decisamente troppo lento per gli alti ritmi del calcio italiano. Alla fine,Zeman lo impiega in campionato solo otto volte senza mai dare l’impressione di voler puntare su di lui. Al termine della sua prima stagione da romanista, Helguera viene rispedito in patria senza troppi rimpianti. L’Espanyol si fa avanti per valorizzare questo giovane, che in Spagna gode ancora di ampio credito,e la trattativa si conclude rapidamente per la gioia di tutti. Forse non proprio di tutti, dal momento che Helguera, come avremo modo divedere, rimarrà sempre legatissimo a Roma e alla Roma, non perdendo mai occasione per dimostrare il proprio attaccamento ai colori giallorossi.

A Barcellona, Helguera trova lo spazio che gli è mancato a Roma, giocando quasi sempre da titolare, scendendo in campo per 37 volte emettendo a segno due reti. In un calcio molto più tecnico e meno frenetico di quello italiano, lo spagnolo dimostra di essere un calciatore di valore anche grazie a uno spostamento tattico che, di fatto, gli cambiala carriera. Helguera arretra infatti di qualche metro il proprio raggio d’azione, divenendo un ottimo difensore centrale. In questa nuova posizione fa risvegliare l’interesse del Real Madrid, che lo acquista nell’estate del 1999 per piazzarlo al centro della propria difesa. Si tratta della svolta della carriera di Ivan Helguera. Non solo si conquista subito una maglia da titolare infatti, ma diventa anche una vera e propria bandiera delle “Merengues” rimanendo nella capitale spagnola per ben otto anni e vivendo la grande epoca del Real dei “Galacticos”. Il bilancio parla chiaro. Con i “blancos” Helguera vince: 3 campionati di Spagna, due Supercoppe di Spagna, due Champions League, una Supercoppa Europea ed una Coppa Intercontinentale. Non male per uno che in Italia è stato trattato come un brocco.

Proprio durante la sua lunga esperienza madridista, Helguera si rende protagonista di un episodio che lo lancia dritto nel cuore di ogni appassionato romanista. E' il 21 febbraio del 2001 e all’Olimpico va in scena la partita di Champions League tra Lazio e Real Madrid. Quella sera Helguera scende in campo dal primo minuto al centro della difesa accanto alla leggenda merengue Fernando Hierro. La gara termina 2 a 2 con Helguera che venne sostituito al 64’ dal centrocampista Alberto Celades. Fin qui tutto assolutamente normale. Qualche giorno dopo, però, si viene a sapere dai soliti ben informati che Helguera sotto la casacca del Real Madrid ne aveva addosso anche un’altra, giallorossa,quella della Roma, da esibire in caso di gol contro i biancocelesti.

L’amore dei romanisti, che non è riuscito a conquistarsi con le prestazioni sul campo, Helguera lo fa suo a partire da quella fredda serata di calcio continentale all’Olimpico, grazie a quel gesto. Sembra assurdo che un calciatore così poco amato nella Capitale, infatti, abbia mantenuto un ricordo così positivo della propria esperienza romana. Eppure è tutto vero ed Helguera diventa uno dei beniamini del pubblico giallorosso, incredibilmente tanti anni dopo aver lasciato Roma.

Nella primavera del 2005, poi, quando Helguera sta giungendo alla scadenza del proprio contratto con il Real Madrid, si fanno insistenti le voci di uno suo clamoroso ritorno nella Capitale. Alla fine Helguera prolunga con le “Merengues” per altri due anni, giocando peraltro molto meno a causa di problemi fisici sempre più insistenti. Nel 2007, scaduto l’accordo che lo lega al Real Madrid, decide di trasferirsi agli acerrimi rivali del Valencia, dove si ferma una sola stagione, collezionando 25 presenze e una rete, prima di annunciare il ritiro dal calcio giocato a causa di importanti acciacchi fisici.

Nel febbraio del 2010 torna a far parlare di sé nella Capitale, venendo fotografato sulle tribune dell’Olimpico, dove Helguera aveva deciso di rimettere piede, ancora una volta, per sostenere la sua ex squadra. Che altro aggiungere, un grande. L’esempio, sempre più raro nel calcio odierno, di come si possa rimanere affezionati anche ad una realtà dove si è raccolto poco o nulla calcisticamente ma tantissimo dal punto di vista umano.

Fonte: INSIDEROMA.COM - LUCIANI

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