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La Roma pareggia contro i “marziani” del Barcellona

condividi su facebook condividi su twitter Di: Massimo De Caridi 17-09-2015 - Ore 12:24

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La Roma pareggia contro i “marziani” del Barcellona

Gli uomini di Garcia hanno compiuto un’autentica impresa. E’ vero, la Roma non ha vinto ma riuscire a pareggiare contro il Barcellona è molto complicato per tutte le squadre del mondo. I blaugrana hanno la capacità di non far giocare gli avversari in nessuna zona del campo, pressano altissimi e quando sono in possesso palla, fanno correre a vuoto gli altri. La Roma non ha mai avuto paura e pur giocando il match di rimessa, ha provato ad impensierire la retroguardia catalana. Non è facile togliere il pallone a gente del calibro di Messi, Neymar, Suarez, Iniesta ma anche Alba e Rakitic sono calciatori di classe superiore. Nella prima frazione di gioco, i giallorossi partono subito bene con un paio di azioni interessanti che sono state fermate poco prima del passaggio decisivo, poi c’è stato tanto Barcellona ma la Roma è rimasta ordinata ed attenta nelle marcature e nei raddoppi con Iago Falque e Salah fondamentale negli aiuti a Florenzi e Digne. L’unico errore del primo tempo è arrivato al 20’, quando gli ospiti sono passati in vantaggio. Iniesta ha allargato il gioco dalla trequarti sul fronte destro dell’attacco, trovando un liberissimo Rakitic, che ha approfittato del pestone involontario ma falloso di Messi a Digne e dell’unico momento di distrazione di Iago Falque ed è avanzato indisturbato e ha servito in mezzo Suarez, che in realtà era in fuorigioco, non segnalato dal guardalinee. In altre circostanze, la Roma si sarebbe disunita e la disfatta sarebbe stata abbastanza importante ma non stavolta. Pochi minuti dopo, i campioni d’Europa in carica protestano per un atterramento in area dell’autore del vantaggio blaugrana da parte di Szczesny ma l’arbitro concede solo corner, per giunta inesistente. I giocatori di Luis Enrique hanno ragione a protestare, poiché il rigore e forse un giallo per il portiere polacco sarebbero state scelte più indovinate. L’arbitro Kuipers, però, non è dello stesso avviso e lascia correre. L’olandese non è in una grande serata e sbaglia quasi tutte le decisioni fondamentali in un match molto maschio ma non cattivo. L’unica eccezione è il litigio reiterato tra Suarez e Szczesny, con tanto di presa in giro dell’uruguaiano sotto gli occhi del direttore di gara che non interviene. Passano pochi minuti ed i giallorossi, clamorosamente, pareggiano. Non tanto per il gioco espresso sino a quel momento, a totale appannaggio degli spagnoli, quanto per la magia che l’ormai ufficialmente terzino Florenzi regala al popolo giallorosso. Il tiro da 55 metri del ragazzo di Vitinia è un vero e proprio gioiello e va prima a baciare il palo e poi entra, scatenando la gioia degli oltre 60.000 supporters presenti per tifare Roma. La rete romanista, seppur magnifica, sembra un bell’interludio in un incontro che appare comunque segnato, nonostante il cuore messo in campo da tutta la Roma ed invece la prima parte di gara si conclude in parità. La seconda frazione di gioco vede i blaugrana intensificare i loro attacchi ed i padroni di casa rintanarsi sempre più sulla propria trequarti, con il solito Dzeko a fare da riferimento offensivo e con Iago Falque e Salah pronti a sfruttare rilanci, spizzate del centravanti bosniaco ed a correre a perdifiato verso la porta di Ter Stegen. Il portiere tedesco è stato molto criticato dalla stampa spagnola, che era andata giù pesante sin dalla supercoppa di Lega di metà agosto contro l’Athletic Bilbao. Dopo pochi minuti dall’avvio del secondo tempo, Garcia è costretto a fare il primo cambio, poiché Suarez ha deciso di intervenire con i tacchetti sulla mano di Szczesny, procurandogli quella che dovrebbe esser una sublussazione all’anulare della mano sinistra. Morgan De Sanctis si fa trovare pronto con un paio di interventi decisivi e salva risultato. I catalani sono alla ricerca del gol del nuovo vantaggio e fanno una circolazione di palla molto rapida ma che ha come playmaker sempre Messi che smista i palloni sugli esterni, dribbla il primo marcatore, chiede continuamente gli uno-due a Neymar, Suarez ed Iniesta e tenta di sorprendere prima il portiere polacco e poi quello abruzzese ma entrambi sono bravi ad alzare la saracinesca. Eccellente l’interpretazione del ruolo di difensore aggiunto da parte di De Rossi, che per una sera si traveste da Mascherano versione Argentina e non fa passare quasi nulla, tranne qualche tiro del numero 10 del Barca ma quelli sono il minimo sindacabile. L’aiuto costante che “Capitan Futuro” dà alla coppia centrale difensiva è decisamente prezioso, poiché in questo modo, le giocate delle punte o dei rifinitori vengono sempre “sporcate” e la linea di passaggio è difficoltosa o nulla. Da sottolineare anche il doppio lavoro a cui sono sottoposti Iago Falque e Salah, che aiutano in ogni circostanza Florenzi e Digne. Nainggolan commette un solo errore, che potrebbe costargli molto più del giallo rimediato, poiché interviene in maniera scomposta su Rafinha, entrato da pochi minuti in luogo di Rakitic e lo costringe ad uscire in barella. Il belga ha, comunque, svolto il suo compito in maniera spettacolare, dimostrando di esser un giocatore ormai diventato di caratura mondiale. Il Barcellona sfrutta la stanchezza e la tensione dei giallorossi per cercare di scardinare una retroguardia molto rocciosa con tiri da lontano, calci d’angolo battuti corti per allargare le maglie difensive e soprattutto i colpi geniali di Neymar, Iniesta e Messi ma la fase difensiva romanista è quasi perfetta. La Roma cala un po’ nella concentrazione nei minuti di recupero ed il Barcellona si procura 2 corner molto pericolosi sventati da De Sanctis ma anche 2 palloni filtranti per Jordi Alba. Il terzino sinistro catalano ha superato l'estremo difensore in uscita con Manolas che ha salvato il match quasi sulla linea di porta. In questo caso, Rudiger ha commesso l’unica vera ingenuità di tutto l’incontro: si è fatto ingolosire dalla posizione di Suarez, che lo voleva vicino alla porta in modo tale che gli incursori di Luis Enrique potessero salire in area di rigore senza andare in fuorigioco. Buona la prova anche del professor Keita, che ha giocato in un ruolo non propriamente congeniale alle sue caratteristiche ma lo ha fatto in maniera molto diligente e nonostante giocasse contro la sua ex squadra. Infine, bisogna render merito a Rudi Garcia, che ha indovinato tutte le mosse anche se lo scetticismo del pre-gara era riferito allo scarso dinamismo di De Rossi e Keita in un centrocampo in cui a correre è stato il solo Nainggolan e contro una formazione di palleggiatori ma anche attenti e veloci nel momento in cui devono ripiegare. Adesso, però, si deve dimenticare la Champions e pensare solo al Sassuolo, prossimo avversario in campionato.

Fonte: Massimo De Caridi

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