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La Roma vince e convince, la Juve no

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 19-10-2014 - Ore 17:52

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La Roma vince e convince, la Juve no

La Roma torna schiacciasassi dopo la sfortunata parentesi allo Juventus Stadium mentre i bianconeri vengono fermati da un volenteroso Sassuolo. I giallorossi sono scesi in campo contro il Chievo con ancora in testa il big match di Torino e con una rabbia in corpo che hanno sfogato in maniera positiva contro i gialloblu di Corini. Parte subito forte la squadra di Garcia, che dopo 4 minuti passa in vantaggio con un colpo di testa di Destro sugli sviluppi di un corner battuto alla perfezione da Pjanic. Da quel momento è un crescendo per Totti e compagni. Il capitano viene schierato a sorpresa e resta in campo un’ora nella quale dà lezioni di calcio. Prima fa un lancio di sinistro dalla trequarti per Ljajic, che cerca un tiro al volo con scarsi risultati; al 20’, Totti pesca ancora il serbo ma questa volta con un pallone recapitatogli sui piedi da 40 metri. L’ex attaccante della Fiorentina è bravo a disorientare la difesa clivense ed a lasciar partire un bel diagonale che si insacca sull’angolo opposto alla destra di Bardi, che non riesce a respingere. A quel punto, la Roma comincia a gestire l’incontro impedendo agli uomini di Corini ogni manovra offensiva e regalando a De Sanctis l’ennesima gara da spettatore non pagante. Il portiere giallorosso tornava dopo aver saltato per infortunio le trasferte di Manchester e Torino e non ha potuto dimostrare di esser in perfetta forma se non in un paio di circostanze, una per tempo. Nella prima frazione è stato lucido nell’uscire dalla propria area di rigore per anticipare Maxi Lopez nell’unica imbucata buona degli ospiti, mentre nella ripresa si è reso protagonista di una bella parata coi piedi su Paloschi in piena area ma il gioco era comunque fermo. Dopo le polemiche dovute alla gara contro la Juventus, i botta e risposta tra dirigenza e giocatori juventini ed entourage romanista, sul 2-0 viene assegnato un calcio di rigore non nettissimo ai giallorossi per un fallo su De Rossi. Francesco Totti ha realizzato il suo gol numero 237 ma durante l’esecuzione molti hanno ripensato ai torti subiti in terra piemontese e hanno fischiato l’assegnazione della massima punizione da parte dell’arbitro Calvarese, vista più come un “contentino” che non come un atto dovuto. La partita era virtualmente terminata e la Roma è stata brava a gestire le energie fisiche e nervose ed il Chievo non è mai stato in grado di creare grattacapi alla retroguardia romanista. Ottima la prova della coppia centrale giallorossa formata da Astori e Yanga Mbiwa, considerata quella di riserva prima dell’inizio della stagione. Maicon e Cole si sono occupati delle fasce in difesa e hanno dato un buonissimo contributo anche in fase propositiva con il brasiliano che impartiva consigli ai più giovani e che si è caricato la squadra sulle spalle, insieme al rientrante De Rossi, quando è uscito Totti. A centrocampo, oltre a Capitan Futuro, c’erano Nainggolan e Pjanic, reduci entrambi da un tour de force con le rispettive nazionali. Il bosniaco ha giocato una buona partita arricchita dall’assist su calcio d’angolo per Mattia Destro, mentre il belga è in un momento di forma eccezionale ed in comproprietà con Ljajic e Totti si è aggiudicato la palma di migliore in campo. La prova del serbo è esattamente quella che vuole Garcia ogni volta che lo schiera in campo: dinamico, voglioso di dimostrare il proprio valore e soprattutto, concreto in fase realizzativa. Destro potrà non avere la tecnica di Montella o la potenza fisica e di tiro di Batistuta né il suo look ma ogni volta che viene chiamato in causa, timbra il cartellino. Negli ultimi 2 anni ha una media gol-minuti giocati molto simile a quella di Carlitos Tevez e non è certamente cosa da poco né da tutti ma qualcuno ancora storce il naso. Il capitano della Roma ha già dimostrato ampiamente il suo valore, ormai riconosciuto anche dai suoi avversari sia in campo che sugli spalti ma ogniqualvolta gioca, regala momenti di classe pura come solo i più grandi della storia di questo sport hanno fatto. Dopo il match della Roma, era di turno la Juventus di Allegri, impegnata al Mapei Stadium di Reggio Emilia contro il Sassuolo di Di Francesco. I bianconeri hanno lasciato a casa Vidal, Barzagli, Marrone, Caceres e Romulo per infortunio più Morata squalificato e Marchisio in panchina, dando una chance a Pereyra dal primo minuto. L’ex Udinese ha giocato una buona gara ma la differenza tra lui, Vidal e Marchisio è evidente e davanti Llorente continua a rimanere a secco di gol e le sue prestazioni non sono paragonabili a quelle dello scorso anno. Senza Conte, la Juve si regge molto sulle individualità di Tevez e Pogba in attesa che Vidal trovi la forma migliore. Il Sassuolo è passato in vantaggio con l’ex Zaza ma è stato raggiunto 6 minuti più tardi da Pogba, grazie ad una caparbia iniziativa di Tevez, che ha scaricato per il francese, il quale ha tirato a giro sul secondo palo, sorprendendo un ottimo Consigli. L’estremo difensore dei padroni di casa è stato, certamente, il migliore dei suoi impedendo alla Juventus di raddoppiare in diverse circostanze. Da segnalare che ai bianconeri è stato annullato, giustamente, un gol per un fuorigioco evidente di Bonucci. Basta un po’ di attenzione e questo campionato può tornare ad esser interessante non come negli anni ’80-’90 ma almeno combattuto sino alla fine, come è giusto che sia.

Fonte: Massimo De Caridi

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