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Lara Lazzari, regina di quadri...giallorossi

condividi su facebook condividi su twitter Di: Francesca Ceci 22-03-2013 - Ore 11:30

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Lara Lazzari, regina di  quadri...giallorossi

"Non riesco a raccontare dei miei quadri senza raccontare del mio tifo “ atipico”…e non riesco a raccontare del mio tifo senza raccontare del mio amore per questa città". Risponde così Lara Lazzari quando le chiediamo come nascono i suoi quadri.

Poi aggiunge: "I ritratti di Francesco Totti sono quelli che mi vengono peggio: penso sia “ansia da prestazione”. Quando lo dipingo sono consapevole di non immortalare un calciatore qualunque; per questo mi agito e sbaglio sempre qualcosa".

La storia di Lara è la storia di un ex architetto venuto da Bologna per dipingere quadri sulla Roma. Non è la storia di una romana di nascita, è la storia di chi "s'è fatta romana". Ma facciamo un passo indietro...

Lara a Roma c'era venuta tanti anni prima quando era ancora una studentessa di architettura. Se ne stava seduta a fare schizzi a matita dei capitelli del tempio di Antonino e Faustina.

Poi, una serie di vicissitudini da far invidia alla trama del miglior Sliding Doors, la portano a diventare opinionista per una trasmissione su Gold Sport. Per caso, del resto è così che iniziano (quasi) tutte le storie migliori. Per caso. Lei di calcio ne sa poco e niente, allora realizza fumetti sulle partite. Ma l'esperienza gli vale un corso di calciologia con specializzazione in Asromalogia grazie ai tutori romanisti in studio che di volta in volta le "insegnano" cosa vuol dire tifare Roma.

Finchè un giorno decide di unire quello che sa fare - dipingere - a quello che inizia ad amare - la Roma. Nasce così l'idea di realizzare quadri che raffigurano i giocatori della Roma. Un'attività non finalizzata alla vendita, ma aste per raccogliere fondi per beneficenza.. Le viene spontaneo pensare all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, da sempre sostenuto dal Capitano Francesco Totti.

Da quel giorno non smette più. Periodicamente organizza aste o lotterie. Altre volte sceglie un quadro che destina ad una causa contingente. L’ultima lo scorso febbraio quando ha raccolto fondi a favore del Centro per disabili “ Insieme Uguali” di Rocca Priora. Lara ci tiene a sottolineare questo aspetto, vuole che quando qualcuno si porta a casa un suo quadro si ricordi cosa sostiene quella scelta giallorossa.

Da qualche tempo è tornata a vivere a Bologna, ma sogna di tornare a Roma e di poter un giorno dipingere i muri della recinzione in triste calcestruzzo che ora circonda l’area sportiva di Trigoria.

Nel frattempo, non si perde una partita e si porta dietro con orgoglio la sua bandiera giallorossa anche quando va allo stadio dall'Ara di Bologna. Insomma, è diventata una tifosa della Roma Doc, a distanza.

Un po' come un amore a distanza, non per questo meno amore. Anzi.

 

 

 

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