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Lazio-Roma vista dalla Curva

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 25-05-2015 - Ore 22:04

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Lazio-Roma vista dalla Curva
Ci sono personaggi dal dubbio gusto e dalla dubbia credibilità che fanno disfano a loro piacimento per interessi 
 
economici e giochi di potere senza curarsi del fatto che quello che sentono di comandare non è che sia di loro proprietà.  
 
Loro sono lì perché ci sono ancora persone che credono in qualcosa che va oltre lo sport, oltre una semplice partita. Per 
 
molte persone è una parte di vita che loro continuano a calpestare settimana dopo settimana riempendo le tasche e la 
 
sete di potere. Tasche sempre vuote per chi dall'altra parte si sacrifica per seguire la Propria Squadra. C'è chi si permette 
 
di spostare a piacimento in giorno lavorativo quelle che reputa partite, ma non capisce che sta insultando emozioni 
 
particolari e uniche negando così la gioia e soprattutto il diritto a chi trova nelle Sue domeniche, nei Suoi novanta 
 
minuti, anche un modo per riposarsi dai problemi di tutti i giorni. Probabilmente pance e tasche piene di qualcuno 
 
lasciano poco spazio al pensiero e alle necessità di chi la vita se la suda e non per o in un gioco. Mettersi a fare i calcoli 
 
è inutile per chi non li ha mai fatti e non ha interesse a farlo. Ci sono cose, ci sono giorni, ci sono momenti, che non 
 
hanno valore economico. Ed è per questo che la baracca è ancora in piedi. Perché sennò a chi fregherebbe nulla. A 
 
volte sarebbe doveroso citare non chi scende in campo, non chi si presenta davanti le telecamere, ma chi dietro a queste 
 
telecamere rinuncia, spende soldi, chiede permessi e lotta per i Suoi Colori. Oggi bisognerebbe citare chi per una serie 
 
assurda di motivi non potrà assistere la Sua Passione perché quel permesso non ha potuto prenderlo, per chi quel giorno 
 
di ferie non ha potuto averlo, per chi quei soldi non ha potuto spenderli perché preso dalla vita di tutti i giorni che 
 
qualcuno in giacca e cravatta rende complicata a tutti i livelli. Non può essere giusto questo. Non possono gli interessi 
 
di pochi contare più dei sentimenti di tanti. Tutto ha un senso perché ci sono partite che danno emozioni diverse dalle 
 
altre, quelle in cui la rivalità è così forte da sentirla nel sangue e dove l'attesa nei giorni precedente consuma la mente e 
 
aumenta la tensione. E tutto questo c'è ancora perché c'è chi ancora le emozioni le sente, la tensione la vive, la mente la 
 
usa. Anche in questa stagione hai dovuto lottare contro ingiustizie di varia natura ma alla fine, che oggi sia lunedì, che 
 
la partita si giochi di pomeriggio, nessuno può fermare tanti che sono come Noi. Sai che dovrai cantare e incitare anche 
 
per chi è stato privato di questo e avvicinandoti allo Stadio cominci a sentire l'aria del derby in una Città intasata dalle 
 
assurde decisioni dei giorni precedenti. Lentamente ti fai strada fra le vie che portano alla meta. I passi verso i cancelli 
 
sono oggi ancor più lenti. Ognuno la vive a modo Suo. Nella Sua testa e nella Sua pancia senza la possibilità di 
 
spiegarlo a parole perché certe sensazioni o le vivi o non puoi sapere di cosa si tratta. Alla fine sarà l'insieme di tutte 
 
queste emozioni a fare il risultato finale. Non c'è gioco, non c'è tattica, non c'è formazione. C'è solo il lungo brivido 
 
dietro la schiena a trascinarti e ad accompagnarti per le prossime ore. Un leggero vento Ti scivola addosso  e al lato del 
 
fiume i brindisi sono ora carichi di tensione e i sorrisi tirati mentre delle luci blu lampeggianti coprono la vista verso 
 
Ponte Milvio e verso chi indossa quei colori così lontani da Te. Non è il momento di compromessi, queste sono le sfide 
 
che vanno vinte e basta, senza fare calcoli, soprattutto con loro. Quando Ti incammini verso l'ingresso tutto comincia a 
 
prendere forma, ogni cosa comincia ad andare al suo posto. Le scale sembrano di più oggi, forse perché le percorri più 
 
lentamente del solito e arrivato in cima si apre ai tuoi occhi il prato verde. Prendi posto, quello di sempre. Tu da questa 
 
parte, noi da questa parte. Loro dalla parte opposta. Ora tutto può iniziare ancor prima che le squadre scendano in 
 
campo per il riscaldamento. Non lo è e non potrà mai essere solo una partita di calcio. L'ambiente farà la differenza e  
 
quindi sovrastare la voce avversaria è quello che ognuno nel Suo piccolo dovrà cercare di fare, soprattutto ora che parte 
 
il loro inno che non hai intenzione di ascoltare. Le mani alte, le bandiere al vento. È adesso che bisogna dare tutto, è 
 
adesso che bisogna mostrà quanto valemo. OGGI NESSUNA COREOGRAFIA PER LA NOSTRA DIGNITÀ, UN 
 
VERO PRESIDENTE NON INSULTA LA SUA GENTE e sei pienamente d'accordo. Qualche brivido su un colpo di 
 
testa biancoblu ma niente di particolare, si può continuare. Il sole ancora illumina la Tua Città e pian piano comincia a 
 
diminuire come i minuti che mancano all'intervallo. Ora tutti vanno negli spogliatoi e osservi i biacocelesti dalla parte 
 
opposta sperando di poter dar loro un dispiacere. Poi le mani che si rialzano, così come le bandiere ostentando i Colori 
 
di chi ne porta Nome e Simbolo. I fumogeni si mischiano all'aria come i le voci dei cori che rimbombano nello Stadio. 
 
Il cronometro riparte e non lo guardi concentrandoti su ciò che devi fare. L'area biancoazzurra sembra sempre più 
 
vicina e ad un tratto un cross al centro Ti fa trattenere il respiro. Prendi aria e aspetti il tocco. La rete si muove e puoi 
 
buttarla fuori, liberando gioia e tensione. Sei in vantaggio. 1-0. Il silenzio dall'altra parte. La voce di Roma si alza forte, 
 
e subito dopo Ti ritrovi a difendere un vantaggio sotto l'attacco avversario. Ora è la Tua area ad essere attaccata con un 
 
cross in mezzo. Il tocco che ne segue spezza il coro. Il loro urlo entra nella testa. 1-1. Sei stato ripreso. Tutto da rifare. 
 
C'è ancora tempo però, e allora non guardare, non pensare, tifa e basta, fino alla fine, finché ce n'è. Poco dopo ritorni 
 
dalle parti biancocelesti e un'altra palla spiove dalle parti della propria porta. E subito dopo il colpo di testa e vola er 
 
pallone che la rete va a trova'. Un secondo più tardi sei qualche fila più in basso fra abbracci, sorrisi e urla di gioia. Ti 
 
sei ripreso questo derby. 2-1. Adesso va portato a casa. Il recupero è così lungo da sembrare interminabile e al fischio 
 
finale un senso di liberazione accompagna la gioia. GAME OVER e tutti a casa. Il secondo posto è Tuo adesso e 
 
nessuno può portartelo via. La festa stasera Te la godi tutta mentre a passo svelto l'altra metà dello Stadio va 
 
svuotandosi. La prossima domenica saluterai questa stagione con quello sguardo che queste partite possono darti. Per 
 
adesso non hai altre parole, ma solo un sorriso che Ti accompagnerà nei prossimi giorni e se vogliono RIGIOCHIAMO

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