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Le polveri bagnate dell’attacco della Roma

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 27-11-2014 - Ore 13:32

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Le polveri bagnate dell’attacco della Roma

“Per essere una grande squadra devi venire qui, imporre il tuo gioco e chiudere la partita con le occasioni che crei”

Le parole di Francesco Totti dopo il pareggio beffa di Mosca hanno confermato quello che più volte abbiamo accennato nelle rubriche di presentazione e di commento alle giornate di campionato e anchenell’approfondimento dedicato proprio ai giallorossi nelle passate settimane. Ovvero, la Roma trova troppo poco la porta avversaria in relazione alla mole di gioco che sviluppa e se la percentuale realizzativa scende, la squadra di Garcia rischia.

In campionato, finora, la Roma aveva limitato i danni e pur essendo ottava per conclusioni totali (154) e nona per tiri nello specchio della porta avversaria (52) ha comunque il terzo miglior attacco (21) grazie al 40,4% di efficienza sotto porta (solo il Milan fa meglio con il 45,7%). Anche la partita di sabato scorso a Bergamo ha visto Totti e compagni portare a casa i 3 punti segnando due gol su altrettanti tiri nello specchio contro una squadra che, alla vigilia, ne concedeva circa 5 di media. E la classifica del PDO che vede i giallorossi in testa da diverse giornate con un valore di 1229, decisamente superiore alla media, non fa altro che confermare questa situazione.

Prima di approfondire la nostra analisi diventa comunque d’obbligo una premessa: i numeri della fase offensiva della Roma possono essere criticati solo perché nella passata stagione la squadra ha dimostrato di poter fare decisamente meglio e anche perché, tra nuovi innesti e certezze maturate, era lecito attendersi un ulteriore passo in avanti.

In una squadra che non ha certo riscritto il proprio canovaccio, non resta che guardare al rendimento degli attori per provare a capire dove sta l’inghippo. Abbiamo dunque analizzato i valori medi a presenza degli attaccanti a disposizione di Garcia e confrontando le statistiche delle prime 12 giornate di A con quella della passata stagione per quanto riguarda media gol, assist, key passes, tiri totali, tiri nello specchio, percentuali realizzative, SOT e dribbling. Dei 7 giocatori considerati, solo 2 hanno visto crescere per ora la propria media gol mentre Florenzi è l’unico che ha visto crescere il numero di tiri nello specchio.

FRANCESCO TOTTI

Il capitano giallorosso anche in questo caso fotografa bene il rendimento della squadra: ad una SOT che scende di ben 18 punti percentuali (dal 40,35% al 22,22%) fa corrispondere una crescita dell’efficienza offensiva dal 34,8% al 50%: in pratica, se l’anno scorso Totti segnava circa ogni 3 tiri nello specchio, quest’ano fa gol ogni 2. Anche la media gol è in leggero calo (dal 30,7% al 25%).

MATTIA DESTRO

Il suo rientro a metà della passata stagione aveva rappresentato una spinta ulteriore per rimanere in corsa il più a lungo possibile per lo scudetto con 13 gol in 20 presenze. Quest’anno, invece, in 11 partite giocate (non tutte dal 1’, è vero) presenta solo un indice con una variazione positiva. La SOT – che pure l’anno scorso faceva registrare un notevole 56,4% – è addirittura cresciuta fino al 58,8%. Tutto il resto, però, è in calo: sia sotto porta (1,54 conclusioni contro 1,95 e una percentuale realizzativa scesa dal 59,09% al 40%), sia nella partecipazione alla manovra (0,2 key pass a gara contro lo 0,6 del 2013-2014 e 0,1 dribbling contro lo 0,4). Forse anche per questo fatica ad entrare tra le prime scelte di Conte.

GERVINHO

E’ probabilmente l’ivoriano il giocatore che più sta mancando a questa Roma. Nella passata stagione la sua media gol non era certo quella del bomber di razza (27,27%, 9 centri in 33 presenze), ma quest’anno sta riuscendo a fare decisamente peggio con un solo gol in 10 apparizioni (10%). E’ scesa la SOT (dal 52,38% al 36,36%) così come i tiri totali (da 1,9 a 1,1) e quelli nello specchio (da 1 a 0,4). La cosa buona è che i dati riferiti alla partecipazione al gioco (assist, key passes, dribbling) hanno mantenuto valori stabili rispetto ad un anno fa.


JUAN ITURBE

Anche il grande acquisto estivo non sta dando il contributo sperato, pagando il passaggio dal Verona alla Roma, da una squadra in cui si era ritagliato un posto sicuro da titolare ad una in cui il turnover è molto più accentuato (senza dimenticare l’infortunio patito proprio contro il Cska Mosca nella partita d’andata). L’argentino è il giocatore con la maggiore variazione (in negativo, ovviamente) rispetto alla passata stagione. I tiri totali sono scesi da 2,18 a 0,83, quelli nello specchio da 0,81 a 0,16, la SOT da 37,5% a 20%, i dribbling da 3 a 1,7, i key passes da 1,2 a 0,2. E non inganni quel 100% di efficienza offensiva: il gol, infatti, è arrivato con l’unico tiro che ha trovato lo specchio della porta avversaria.

ADEM LJAJIC

Con 4 gol in 10 presenze (di cui 7 da titolare), il serbo ha raggiunto Destro come miglior marcatore dei giallorossi e al momento sembra poter essere l’arma in più di Garcia. L’ex Fiorentina, che alla vigilia della stagione sembrava partire come ultima scelta tra gli attaccanti esterni, ha sì diminuito la SOT (da 52,83% a 46,15% con un calo sia delle conclusioni totali che di quelle nello specchio), ma la sua percentuale realizzativa è passata dal 21,4% del 2013-2014 al 66,67% attuale.

ALESSANDRO FLORENZI

Sei voci statistiche su 8 sono in salita. In questa stagione il prodotto del vivaio giallorosso ha aumentato la media gol (0,18 contro 0,16, crescita minima ma pur sempre crescita), i tiri totali (1,54 contro 1,29) e quelli nello specchio (0,72 contro 0,4), la SOT (arrivata al 47,05% dal 31,25%) e i dribbling (0,5 contro 0,2) e infine i key passes (da 0,4 saliti a 0,7). Gli si può così perdonare una minore precisione sotto porta (percentuale realizzativa del 25% contro il 40% dell’anno passato).

Fonte: la Statistica, il primo blog italiano di statistica applicata al calcio

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