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L'ostile Juventus

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 06-10-2014 - Ore 13:12

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L'ostile Juventus

Passa il tempo, ma la storia non cambia. Non solo per quello che avviene sul campo, ma anche per quello che avviene in tribuna a Torino quando c’è di mezzo la Juventus. L’arroganza e la pressione psicologica che esercitano i giocatori sull’arbitro di turno è cosa nota, ma ieri sera si sono superati. Due rigori per falli avvenuti fuori area, uno dei quali prima non dato e poi su “sollecitazione” dei giocatori bianconeri assegnato, un gol in fuori gioco e, per molti passata sotto silenzio, un’ammonizione data a Totti su suggerimento di Bonucci per “eccesso di esultanza”. Se si vuole sgombrare il campo da qualsiasi sospetto, la Federazione renda pubblici i dialoghi tra arbitro e collaboratori, ma tanto mai lo faranno.

E pensare che tutto questo che è successo in campo è niente rispetto a quello che hanno dovuto subire giocatori e tecnici della Roma in tribuna, nonchè esponenti dell’ufficio stampa della società giallorossa. Schiaffo al preparatore dei portieri Nanni, insulti ripetuti a Ljajic e sputi a Garcia, che era stato espulso, a De Rossi, reo di aver esultato al pareggio di Totti e a due funzionari della societá solo perchè indossavano la divisa sociale. Il tutto davanti a steward che nulla hanno fatto per tutelare i giallorossi o per prevenire attacchi e aggressioni facilmente preventivabili. Tra l’altro quel galantuomo che ha insultato e sputato a Garcia è stato inquadrato dalle telecamere, ma di certo non verrà daspato. In questo Paese è più facile riconoscere e magari arrestare chi tira due uova al Presidente del consiglio, piuttosto che agire contro un violento in giacca e cravatta che sta in tribuna. Questo avviene nello juventus stadium, culla della civiltà e della sportività, esempio da seguire in tutta Italia…. Ma questo avveniva anche anni fa al comunale quando subì un’aggressione in tribuna il grande Dino Viola. È lo stile juventus (meglio sarebbe scriverlo l’ostile…), ma in fin dei conti cosa ci si può aspettare da chi, pur essendo stato condannato per truffa al campionato ed aver visto revocati due scudetti, continua a definirsi innocente e vittima di un complotto, rivendicando le vittorie ottenute?….. E hanno limitato i danni grazie alla prescrizione….

La stampa naturalmente si è divisa a seconda della città di appartenenza, ma quello che più mi da fastidio non è tanto Tuttosport, che è come un organo di partito, o la Gazzetta, quanto il Corriere dello Sport. Ma come, potrebbe dirmi qualcuno, hanno titolato ” Campionato falsato” a caratteri cubitali e ti lamenti? Certo, perchè chi dirige il quotidiano sportivo romano è lo stesso De Paola che fino a qualche anno fa era a capo di Tuttosport e lanciava strali contro la Roma, stendendo tappeti rossi ai bianconeri. Ecco, di questa informazione in livrea noi della Roma non abbiamo bisogno, ma vogliamo solo professionisti credibili che abbiano l’onestà intellettuale di dire sempre la “Verità”, anche se talvolta può essere scomoda al padrone di turno. È un’utopia forse, lo so, ma almeno per quello che mi riguarda cerco di farlo io.

E proprio in quest’ottica mi rivolgo al Presidente Pallotta, che non ho ancora avuto il piacere di conoscere di persona, per chiedergli due cose. La prima di ponderare bene sulle partnership che vengono strette con le aziende. Sì perchè leggere sul resoconto della Gazzetta che i due rigori e il gol della juventus erano regolari, mi sembra il massimo. Non dico che l’accordo col quotidiano sportivo di Milano debba prevedere coprire la verità, ma nemmeno farsi prendere per il culo…. La seconda, molto più importante per me, è di non avere rapporti di alcun tipo con la dirigenza bianconera. Ieri sera era presente a Torino e si sarà reso conto di persona delle difficoltà che incontra un imprenditore, specie se straniero, che vuole investire nel nostro Paese e fare business nel calcio. Pallotta è di origine italiana, ma vive da sempre in America ed è fuori dalle logiche del nostro Belpaese e oltretutto viene da una famiglia semplice che non ha spolpato gli Stati Uniti per suoi interessi o messo in cassa integrazione migliaia di famiglie. È giusto che si senta orgoglioso della propria squadra, ma eviti qualunque tipo di alleanza politica con la juventus. Già ci siamo vergognati abbastanza per quella fatta a suo tempo da Rosella Sensi con la triade con la benedizione dell’allora sindaco di Roma Veltroni, segua invece l’esempio di Dino Viola e Franco Sensi, vada avanti per la sua strada, faccia forte la società Roma in assoluta autonomia senza aver niente a che fare con altri che potrebbero facilmente confondere il suo political correct con il political corroct.

Fonte: carlozampa.it

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